La Cina ha ancora ”molta strada da fare” prima che i ”diritti umani siano goduti pienamente da tutti i cittadini. Lo ha sostenuto Wang Chen, direttore dell’ ufficio informazioni del governo di Pechino, in un recente intervento pubblicato oggi integralmente dal quotidiano China Daily. La Cina e’ sotto accusa da parte delle organizzazioni umanitarie per l’ ondata di repressione lanciata a partire dalla fine dell’anno scorso che ha portato in prigione o alla detenzione extragiudiziale di decine di dissidenti e critici del sistema a partito unico. Wang mette l’ accento sui diritti umani intesi come condizioni di vita materiale, e ricorda che negli ultimi due anni il livello di vita della popolazione e’ migliorato, che i ”poverissimi” sono diminuiti ”fino a diventare 26,88 milioni con una riduzione di 13,19 milioni rispetto alla fine del 2008”. Il direttore dell’ufficio informazione sottolinea anche che sono stati ridotti i reati per i quali si puo’ comminare la pena di morte, che rimane largamente usata. La Cina, ricorda Wang, ”e’ un Paese in via di sviluppo con una vasta popolazione, risorse pro capite insufficienti e uno sviluppo economico e sociale squilibrato”, e queste difficolta’ rallentano i suoi ”sforzi” per garantire ai cittadini il rispetto dei loro diritti di base. Wang ha anche annunciato un nuovo ”piano d’ azione per i diritti umani” per gli anni 2012-2015 sottolineando che il governo ”continuera’ a seguire la strada del socialismo con caratteristiche cinesi”.
fonte: ANSA