Archivi tag: Ding Zilin

Attivisti denunciano persecuzione figlia dissidente

Attivisti cinesi che hanno cercato di scortare a scuola la figlia di un dissidente sono stati aggrediti da un gruppo di persone in borghese, forse agenti di polizia. Lo scrive la stampa di Hong Kong. La persecuzione dei familiari dei dissidenti e’ una pratica abituale della polizia cinese che in questo caso, secondo le denunce degli attivisti, avrebbe impedito a Zhang Anni, figlia del dissidente Zhang Lin, di frequentare la scuola. I fatti sono avvenuti nei pressi della scuola elementare Hupo nella citta’ di Hefei, nella Cina centrale. Un gruppo di alcune decine di attivisti stava scortando la ragazzina a scuola, ha raccontato lo stesso Zhang, quando sono stati aggrediti da un gruppo di persone in borghese che non si sono identificate. In seguito, quando sul posto arrivati poliziotti in divisa, gli aggressori si sarebbero qualificati come agenti, sempre secondo i dissidenti. Zhang Lin, 50 anni, ha preso parte al movimento di piazza Tiananmen del 1989 e ha trascorso in prigione 13 anni, a diverse riprese, sempre accusato di ”sovversione”.

fonte: ANSA

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Difetta setta Falun Gong, avvocato aggredito da polizia

Un avvocato cinese impegnato sul terreno dei diritti umani è stato aggredito e picchiato da agenti di polizia a Dalian, nel nordest della Cina, dove si era recato per difendere alcuni detenuti appartenenti alla setta religiosa del Falun Gong. Lo ha denunciato lo stesso avvocato, Cheng Hai. L’ avvocato ha precisato che ad aggredirlo sono stati agenti in divisa. “E’ caso grave, nel quale la legge cinese viene ignorata e violata”, ha commentato l’avvocato. L’episodio avviene alla vigilia della prima visita in Cina del segretario di Stato americano John Kerry, che arriva domani dopo aver visitato Seul e prima di recarsi a Tokyo. L’ organizzazione umanitaria Human Rights Watch e il governo tibetano in esilio che ha la sua sede in India hanno chiesto al segretario di Stato di sollevare con i suoi interlocutori cinesi i problemi dei diritti umani e della condizione delle minoranze etniche e religiose. Il Falun Gong è una setta filosofico-religiosa che è stata messa fuorilegge nel 1999, dopo che l’allora presidente Jiang Zemin la definì un “culto maligno”.

fonte: ANSA

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Intelelttuali chiedono ratifica del trattato internazionale per i diritti umani

Un gruppo di oltre cento intellettuali cinesi ha inviato una lettera aperta all’ Assemblea Nazionale del Popolo (Npc nella sigla inglese), che dal 5 marzo si riunisce a Pechino per la sua sessione annuale. Con la lettera, gli intellettuali chiedono all’Npc, che ha, pur con molte limitazioni, la funzione di un Parlamento, di ratificare l’International Covenant on Civil and Political Rights – il trattato internazionale sui diritti umani e civili, che già è stato firmato da 167 Paesi dell’ Onu. La Cina, uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, lo ha sottoscritto nel 2001 ma ancora non lo ha ratificato. Tra i firmatari della lettera aperta figurano l’ economista Mao Yushi, lo scrittore Wang Lixiong e gli avvocati Pu Zhiqiang e Xu Zhiyong.

fonte: ANSA

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Confusione su assegnazione premio Confucio

Gli organizzatori cinesi del premio Confucio – creato l’anno scorso per contestare il Nobel assegnato allo scrittore dissidente Lui Xiaobo – hanno annunciato di averlo assegnato al primo ministro russo Vladimir Putin. In precedenza il ministero della cultura di Pechino aveva deciso di cancellare il premio Confucio e di sciogliere il comitato che lo avrebbe dovuto assegnare. Ignorando il ministero, il poeta Qiao Damo, un comunista nazionalista che aveva animato il premio anti-Liu Xiaobo dello scorso anno, ha annunciato che quest’anno il vincitore e’ Putin ”per la sua opposizione alla guerra in Libia”. Qiao ha anche creato un’ organismo basato ad Hong Kong – che oggi e’ una Speciale regione amministrativa della Cina, con una forte autonomia – che si chiama China International Peace Studies Centre e che e’ composto da ”intellettuali e artisti indipendenti” dal governo di Pechino. Il premio dovrebbe essere consegnato a Putin il 9 dicembre in una cerimonia a Pechino, ha aggiunto il poeta. Liu Xiaobio, il vincitore del Nobel della pace del 2010, sta scontando una condanna a 11 anni di prigione per ”attività’ sovversive”.

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Liu XIaobo visita familiari e breve uscita dal carcere

Il dissidente cinese Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010, fra agosto e settembre ha ricevuto la visita in prigione della sua famiglia ed è stato autorizzato ad uscire brevemente in occasione della morte di suo padre. Lo ha reso noto il fratello alla agenzia France Presse. Liu “è in buone condizioni fisiche”, ha detto il fratello, Liu Xiaoxuan. In agosto ha ricevuto la visita della moglie Liu Xia. Il 18 settembre ha avuto un permesso per uscire dalla prigione in occasione della morte del padre e si è recato nella casa della sua famiglia, nella regione nordorientale del Dalian. Il 28 settembre ha ricevuto una visita dei suoi tre fratelli. “Mi è difficile darvi dei dettagli su quanto tempo Liu Xiaobo ha passato a casa e su quello che ha fatto”, ha detto Liu Xiaoxuan. Secondo il Centro di informazione per i diritti dell’uomo e la democrazia di Hong Kong, “le autorità hanno preteso da Liu Xiaoguang (uno dei tre fratelli, n.d.r.) che non parli” della visita. Il dissidente, 55 anni, è detenuto in una prigione nel nordest della Cina. Dal 2009 sconta una condanna a 11 anni per sovversione, per essere stato fra i promotori di un documento per la democrazia, la Carta 08.

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Premio Confucio nella bufera, sospeso il Nobel cinese

E’ nella bufera il controverso ‘Premio per la pace Confucio’, nato lo scorso anno come risposta cinese al premio Nobel per la pace che era stato attribuito, tra le rimostranze di Pechino, al dissidente cinese Liu Xiaobo. Secondo quanto riferisce la stampa cinese, il Ministero della Cultura ha deciso la sospensione dell’evento, previsto a dicembre, in quanto i suoi organizzatori, che fanno capo all’associazione cinese per l’arte, non avrebbero ottenuto le necessarie autorizzazioni e avrebbero compiuto ”rilevanti violazioni del regolamento”. Due settimane fa erano stati annunciati i candidati al premio di quest’anno tra i quali figurano i nomi del primo Ministro russo, Vladimir Putin, del fondatore di Microsoft, Bill Gates, della cancelliera tedesca Angela Merkel, del presidente sudafricano Zuma, di Yuan Longping, uno scienziato cinese noto per essere il padre del ‘riso ibrido’, di Soong Chu-yu, un politico taiwanese, e dell’undicesimo Panchen Lama, quello voluto da Pechino. Secondo quanto dichiarato da Liu Zhiqin, consulente per il premio di quest’anno, si tratterebbe di candidati che ”hanno considerevolmente contribuito alla pace nel mondo o in una regione”. Ma non tutti sono d’accordo. Secondo Zhu Dake, noto critico culturale della Universita’ Tongji a Shanghai, si tratta di un premio ”senza alcun valore in termini di standard culturali e che anzi e’ destinato a creare confusione nel giudizio della gente con riferimento ai valori della cultura”. Zhu ha anche aggiunto che il diffondersi di premi di questo genere determina il rischio di degenerazioni in situazioni di tipo commerciale e di profitto per persone o organizzazioni che usano nomi famosi come richiamo. Il primo (e finora unico) premio Confucio e’ andato all’ex vicepresidente taiwanese, Lien Chan il quale pero’ non si presento’ alla cerimonia per ritirare il premio (dotato di 100.000 yuan, circa 10.000 euro). Intanto non e’ chiaro al momento se il premio potra’ comunque essere assegnato o meno in futuro. Nonostante parte della stampa locale parli di cancellazione dell’evento, Liu Haofeng, presidente esecutivo del Premio per la Pace Confucio, ha detto che ”si tratta solo della rimozione dei precedenti organizzatori” e che il premio si terra’ comunque a dicembre. Lo scorso anno, i primi di dicembre, l’iniziativa era stata invece presentata e celebrata in pompa magna. E, senza giri di parole, era stato lanciato il premio come ”una risposta pacifica al Nobel per la Pace 2010, che spiega la visione della pace che ha il popolo cinese”. Erano state queste le parole del presidente del Comitato per il premio Confucio, Tan Changliu, che ne aveva anche descritto l’obiettivo: ®promuovere la filosofia¯ confuciana nel mondo. Filosofia millenaria, dottrina morale e sociale che si proponevano di rimediare alla decadenza spirituale della Cina in un’epoca di profonda corruzione e di gravi sconvolgimenti politici, ma che di questi tempi rischia di dissolversi sotto il peso di strumentalizzazioni e polemiche.

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Puntin e Panchen Lama candidati a premio Confucio, l’edizione made in China del Nobel per la pace

Il Panchen Lama (leader religioso tibetano approvato da Pechino) e il premier russo Vladimir Puntin sono tra i candidati al Premio Confucio per la pace, creato dalla Cina in concorrenza con il Premio Nobel per la pace, che l’anno scorso è stato assegnato al dissidente incarcerato Liu Xiaobo. Lo hanno affermato gli organizzatori del Premio in dichiarazioni alla stampa cinese. L’anno scorso il Premio Confuncio fu assegnato all’ex-vicepresidente taiwanese Lien Chan, che affermò di non essere stato informato. Quest’anno gli organizzatori, un gruppo di intellettuali comunisti, hanno chiarito che il Premio è sponsorizzato dal governo di Pechino. Il Panchen Lama è uno dei più importanti lama del buddhismo tibetano. L’attuale detentore della carica è stato scelto da Pechino dopo che il Panchen scelto dal Dalai Lama era stato rifiutato e arrestato dal governo cinese. Altri candidati, precisano gli organizzatori, sono il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente sudafricano Jacob Zuma e lo scienziato cinese Yuan Longping, considerato il “padre” del riso ibrido.

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La Cina ha ancora molta strada da fare sui diritti civili

La Cina ha ancora ”molta strada da fare” prima che i ”diritti umani siano goduti pienamente da tutti i cittadini. Lo ha sostenuto Wang Chen, direttore dell’ ufficio informazioni del governo di Pechino, in un recente intervento pubblicato oggi integralmente dal quotidiano China Daily. La Cina e’ sotto accusa da parte delle organizzazioni umanitarie per l’ ondata di repressione lanciata a partire dalla fine dell’anno scorso che ha portato in prigione o alla detenzione extragiudiziale di decine di dissidenti e critici del sistema a partito unico. Wang mette l’ accento sui diritti umani intesi come condizioni di vita materiale, e ricorda che negli ultimi due anni il livello di vita della popolazione e’ migliorato, che i ”poverissimi” sono diminuiti ”fino a diventare 26,88 milioni con una riduzione di 13,19 milioni rispetto alla fine del 2008”. Il direttore dell’ufficio informazione sottolinea anche che sono stati ridotti i reati per i quali si puo’ comminare la pena di morte, che rimane largamente usata. La Cina, ricorda Wang, ”e’ un Paese in via di sviluppo con una vasta popolazione, risorse pro capite insufficienti e uno sviluppo economico e sociale squilibrato”, e queste difficolta’ rallentano i suoi ”sforzi” per garantire ai cittadini il rispetto dei loro diritti di base. Wang ha anche annunciato un nuovo ”piano d’ azione per i diritti umani” per gli anni 2012-2015 sottolineando che il governo ”continuera’ a seguire la strada del socialismo con caratteristiche cinesi”.

fonte: ANSA

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Detenzione Ai Weiwei, Anish Kapoor annulla mostra

Il celebre scultore britannico di origine indiana Anish Kapoor ha annullato ieri una prevista mostra in Cina per denunciare la detenzione dell’artista cinese Ai Weiwei. Lo ha dichiarato il suo portavoce alla rivista britannica The Art Newspaper. Il British Council aveva chiesto a Kapoor di preparare un’esposizione al Museo nazionale di Cina a Pechino in occasione del festival “Uk Now’ in programma nel 2012. Il portavoce dello scultore ha affermato che questi non parteciperà a causa “della detenzione di Ai Weiwei”. L’artista cinese, 53 anni, uno degli ideatori del famoso ‘Nido d’uccellò, lo stadio delle Olimpiadi di Pechino del 2008, é stato arrestato il 3 aprile scorso a Pechino mentre cercava di amndare a Hong Kong, per poi recarsi in Germania. Le autorità cinesi lo accusano di frode fiscale.

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Liberato dissidente portato in residenza segreta

C’e’ preoccupazione sulla sorte dell’attivista cinese Huang Qi, liberato ieri dal carcere. Lo denunciano organizzazioni per i diritti umani. Secondo quanto ha detto Zeng Li, moglie dell’attivista dissidente, la polizia le ha vietato di recarsi in carcere ieri per accogliere il marito dicendo che l’avrebbero loro portato nella natia Neijiang, nella provincia del Sichuan. Secondo quanto riferisce Radio Free Asia, all’uscita dal carcere, la polizia ha nascosto Huang in una casa segreta e lo tiene in una sorta di arresti domiciliari insieme alla famiglia, come gia’ accaduto ad altri dissidenti. Huang ha finito di scontare una condanna a tre anni per ”possesso illegale di segreti di stato”, dopo aver aiutato le famiglie delle vittime, soprattutto bambini, del terremoto del 2008 in Sichuan. Nel giugno di quell’anno l’uomo e’ stato preso dalla polizia dopo aver organizzato diverse manifestazioni in cui denunciava in particolare lo stato pietoso degli edifici scolastici, costruiti male a causa delle corruzione e crollati durante il terremoto con un elevatissimo bilancio di bambini e ragazzi morti. Per gli stessi motivi, ha fatto campagne di protesta anche l’artista Ai Weiwei, anche lui agli arresti. Hang ha anche aperto un sito per i diritti umani ed era stato gia’ in carcere dal 2000 al 2005 per ”incitamento alla sovversione dei poteri dello stato”, dopo aver pubblicato sul suo sito materiale critico nei confronti del governo. A sua moglie che l’ha visitato qualche tempo fa in carcere, Hang ha detto di voler riprendere, una volta uscito, a manifestare per i diritti civili

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