Archivi categoria: ‘O Tibbet e ‘o munaciello

Si immola un altro tibetano contro la Cina, sono 146 dal 2009

Un tibetano che viveva nella provincia cinese del Guansu si è immolato oggi secondo fonti delle associazioni per i diritti umani, nella prima immolazione da maggio scorso. Intorno alle 7 di stasera ora locale, un uomo si è immolato sulla strada principale di Machu (Maqu in cinese), non lontano dal Machu Bridge. Secondo i testimoni, l’uomo incitava alla liberazione dal tibet della Cina e il ritorno del Dalai Lama, mentre le fiamme lo avviluppavano. Il suo corpo è stato portato via dalla polizia e le sue condizioni, come il luogo dove è stato portato, sconosciute.

Qui una lista di immolazioni da International Campaign for Tibet ma non aggiornata a quella odierna.

self-immolation

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello, Senza Categoria

Cina insiste, prossimo Dalai Lama sia scelto con governo

Per la Cina la reincarnazione del Dalai Lama deve essere scelta con l’appoggio del governo centrale e non scelta da lui stesso. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Nuova Cina il leader tibetano è stato aspramente criticato e accusato di tradire con il suo comportamento sia la sua madrepatria che la sua fede. “Politicamente parlando – ha detto Zhu Weiqun, capo della Commissione Affari Etnici e politici della Conferenza Consultiva del popolo cinese – il Dalai Lama sta tradendo la sua madrepatria. La reincarnazione del Dalai Lama deve essere approvata dal governo centrale, altrimenti sarebbe illegittima. Dal punto di vista religioso sta tradendo la sua fede e il sistema di successione buddista che prevede rituali ben precisi”. La polemica nasce dal fatto che lo scorso anno il Dalai Lama ha dichiarato di non voler avere un successore e che la tradizione della reincarnazione dovrebbe terminare con la sua morte e il successore essere scelto. I buddisti credono che l’anima del Buddha vivente si reincarni dopo la morte. Il successore viene scelto attraverso dei segnali arcani che vengono interpretati. L’agenzia cinese ricorda come il nome del prescelto, tra una serie di candidati, sin dai tempi della dinastia Qing, viene poi approvato dal governo centrale. Zhu ha aggiunto che il Dalai Lama sta avendo un atteggiamento molto irrispettoso e irresponsabile verso il tema della reincarnazione, riferendosi in particolare alle parole del leader tibetano quando ha affermato che ”la sua reincarnazione potrebbe essere una donna, uno straniero o persino un’ape”. Per la Cina il Dalai Lama dovrebbe anche abbandonare le sue istanze separatiste e il suo approccio ingannevole ”alla strada di mezzo” e cominciare a dialogare con il governo centrale. Zhu ha poi auspicato che il leader in esilio possa incitare i suoi seguaci a interrompere le immolazioni. Le autorità cinesi hanno più volte dichiarato che la porta per un dialogo è aperta per il Dalai Lama ma ciò dipende dai suoi comportamenti. Zhu infatti ha ribadito che il governo centrale non è disposto a parlare con lui di autonomia o di grande Tibet.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello

Nuova inmmolazione pro Tibet, 137 dal 2009

Una donna di 40 anni è diventata la 137/ma persona ad immolarsi in Tibet, dandosi fuoco in segno di protesta contro la politica cinese nel territorio. Lo affermano fonti della diaspora tibetana. La drammatica protesta è stata condotta venerdi’ scorso nella prefettura di Aba (Ngaba in tibetano) nella provincia cinese del Sichuan. Dei 137 tibetani che hanno scelto questa forma di protesta a partire dal 2009, 23 sono donne. Molte delle immolazioni, 45, sono avvenute nella prefettura di Aba. La zona è sotto uno stretto controllo delle forze di sicurezza cinesi dal 2008, quando si verificarono una serie di manifestazioni contro il governo di Pechino e a favore del Dalai Lama, il leader tibetano e premio Nobel per la pace che vive in esilio dal 1959.

2 commenti

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello

Cina offre soldi a delatori in Tibet

Le autorità cinesi hanno offerto fino a 300.000 yuan (circa 50.000 dollari) per chi farà rivelazioni utili a scoprire “attività terroristiche” nella regione del Tibet. Lo scrive l’agenzia ufficiale Nuova Cina. In realtà i problemi di terrorismo in Cina riguardano soprattutto la regione vicina dello Xinjiang, dove la minoranza musulmana e turcofona degli Uiguri, che è stata incolpata per una serie di aggressioni violente e di attentati. Negli ultimi anni non si ha notizia di attività terroristica dalla regione semiautonoma del Tibet, dove la protesta contro Pechino dal 2009 si è espressa soprattutto con l’immolazione col fuoco di almeno 130 persone, per lo più monaci. Ma le informazioni sulla regione himalayana sono estremamente limitate così come l’accesso per i giornalisti.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello

Funzionari tibetani arrestati per separatismo, appoggiavano Dalai Lama

Quindici tibetani, funzionari governativi e del partito comunista cinese, sono stati puniti dalle autorità centrali per aver appoggiato la campagna autonomista tibetana contro quella che ritengono l’occupazione cinese del Tibet. Lo riferisce il Global Times. Secondo il quotidiano vicino alle posizioni del partito, i quindici sono stati scoperti a seguito di ispezioni nella provincia autonoma che hanno portato ispettori di Pechino a controllare l’anno scorso le attività dei funzionari locali. In particolare, i funzionari puniti, la cui punizione non è stata resa nota, avrebbero partecipato ad attività “illegali sotterranee per l’organizzazione ‘Indipendenza del Tibet’, provvedendo informazioni alla cricca del Dalai Lama e partecipando ad attività che avrebbero minato la sicurezza nazionale”. Oltre a loro, gli investigatori hanno messo sotto inchiesta diversi altri funzionari per accuse legate ad abuso di potere e tangenti. Intanto le autorità hanno rilasciato un monaco buddista tibetano che ha speso in carcere la maggior parte degli ultimo otto anni, perchè si era rifiutato di criticare il Dalai Lama. Jamyang Tenzin era stato arrestato a ottobre del 2007 e detenuto per due anni prima di esserne condannato a tre in segreto per non aver voluto prendere parte ad una pubblica critica verso il leader religioso tibetano. Uscito prima dei termini per sottoporsi ad intervento ai reni, è stato arrestato e detenuto nuovamente nel 2012.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello

Due monaci tibetani condannai in Cina per separatismo

Un monaco tibetano è stato condannato a 10 anni da un tribunale cinese, con l’accusa di separatismo. Tsewang, appartenente al monastero di Drilda a Trido nella prefettura di Nagchu (in cinese Naqu), provincia autonoma del Tibet, era stato arrestato il 17 marzo dell’anno scorso insieme ad altri due monaci. Uno dei due è stato già condannato con le stesse accuse, molto comuni nei confronti degli arrestati tibetani, a 12 anni. Secondo fonti tibetane, gli agenti hanno anche fatto sparire l’anziana madre di Tsewang. I tre erano stati scoperti, durante un raid della polizia cinese, in possesso di cellulari con messaggi che inneggiavano al Dalai Lama e a un Tibet libero dai cinesi. Sei monaci che erano andati alla polizia chiedendo la loro liberazione, furono picchiati e dovettero essere ricoverati.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello

Giovane tibetana incinta si suicida, il marito era morto mentre detenuto

Una giovane tibetana incinta di sette mesi si e’ suicidata dopo che il marito, il 18enne Jinpa Tharchin, e’ morto mentre era detenuto dalla polizia cinese. Lo afferma Radio Free Asia (Rfa), citando fonti della diaspora tibetana. Con la morte della giovane le vittime della recente esplosione di violenza a Kardze (Ganzi in cinese), una zona a popolazione tibetana della provincia cinese del Sichuan, salgono a sei. Altre quattro persone sono morte per le ferite riportate il 12 agosto, quando la polizia cinese ha disperso a colpi di arma da fuoco una manifestazione di protesta di centinaia di persone. Secondo le fonti, le autorita’ cinesi hanno rifiutato di curare i feriti, che sarebbero stati lasciati morire in ospedale, piantonati dagli agenti. La manifestazione era stata organizzata per protestare contro l’ arresto di Dema Wangdak, un tibetano che aveva denunciato dirigenti cinesi per aver infastidito delle giovani donne tibetane durante un evento culturale. Nel corso della protesta e’ rimasto ucciso anche un poliziotto, in circostanze che non sono state chiarite. Kardze e le altre zone tibetane del Sichuan sono considerate “calde” e dal 2008 sono di difficile accesso per gli stranieri. Gran parte delle “autoimmolazioni” di protesta – 46 su 131 secondo il sito web http://www.savetibet.org – si sono verificate in queste aree.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello, Diritti incivili

Polizia spara su manifestanti tibetani, cinque morti

Almeno 5 dimostranti tibetani sono stati uccisi in seguito a una protesta di piazza nella Cina sud occidentale, sfociata nell’intervento della polizia cinese che secondo testimoni ha sparato indiscriminatamente sulla folla. Tre delle vittime sono state riconsegnate alle famiglie, altre due persone – ferite e arrestate – sono morte in custodia. I tibetani del villaggio di Shukpa, nella provincia del Sichuan, erano scesi in piazza lo scorso 12 agosto per protestare contro l’arresto di un leader locale della loro comunità.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello, Diritti incivili

Il Dalai Lama ad Oslo, ma governo norvegese nega incontro

Il Dalai lama è giunto oggi a Oslo per una visita privata in Norvegia, a 25 anni dall’assegnazione del premio Nobel per la pace. Lo annunciano i media norvegesi che mettono in risalto il clima di gelo nel quale tale visita avviene e ricordano le polemiche delle ultime settimane con le quali il governo è stato accusato di soggezione al diktat della Cina. La più alta autorità religiosa tibetana si limiterà a tenere alcune conferenze: il Dalai Lama è stato infatti invitato dal Comitato norvegese per il Nobel, dal Comitato norvegese per il Tibet e dalla società buddista Tashi Ling. Le relazioni tra Cina e Norvegia hanno avuto una brusca frenata quando nel 2010 il Comitato ha assegnato il Nobel al dissidente Liu Xiaobo. L’attuale governo populista di destra è stato accusato di non voler ulteriormente deteriorare le relazioni con Pechino e perciò, decidendo di non incontrare il Dalai lama, di aver dato prova di ”codardia”.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello

Compie 25 anni il Panchem Lama, il più giovane prigioniero politico del mondo

Compie oggi 25 anni il Panchen Lama, il “più giovane prigioniero politico del mondo”, come è stato definito da Amnesty International. Gedhun Choekyi Nyima, questo il nome del Panchen Lama, aveva sei anni quando nel 1995 fu scelto dal Dalai Lama come reincarnazione del Panchen Lama e, dopo qualche giorno, fu fatto sparire dalle autorità cinesi. Le quali, dapprima negarono quello che da tutti viene considerato un rapimento, e poi ammisero che il piccolo, insieme ai genitori, sta “ricevendo una buona educazione e che la sua famiglia è contenta della vita che ha adesso” e che le autorità cinesi lo tengono sotto tutela per evitare che sia rapito da indipendentisti. Al momento non si sa dove sia il giovane Gedhun Choekyi Nyima e le autorità cinesi hanno messo al suo posto un altro Panchen Lama, legato al governo di Pechino. Nella tradizione del buddismo tibetano, il Panchen Lama è, insieme al Dalai Lama, la guida del paese, essendone la seconda carica esercitando prettamente un potere spirituale. Gedhun Choekyi Nyima è l’undicesimo Panchen Lama.

Lascia un commento

Archiviato in 'O Tibbet e 'o munaciello