
Costano cari i figli a Zhang Yimou, uno dei più acclamati registi cinesi al mondo. A causa del suo sforamento per ben sei volte della legge che impone il figlio unico, il regista – tra l’altro Orso d’oro a Berlino e grande artefice delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Pechino del 2008 – rischia di pagare una multa salatissima: oltre 19 milioni di euro, più di 2,8 milioni per ognuno dei sette figli che ha avuto da due mogli e altre diverse compagne. La notizia dell’indagine delle autorità cinesi sul regista di Sorgo Rosso, Lanterne Rosse, la Foresta dei Pugnali Volanti, la Triade di Shanghai – solo per citare i film più famosi – è partita dalla città di Wuxi, nella Cina orientale, provincia del Jiangsu non lontano da Shanghai, dove sua moglie vive. Meglio, la sua seconda moglie: Zhang ha infatti avuto una vita sentimentale molto movimentata. La sua attuale moglie, l’attrice Chen Ting, che ha sposato segretamente nel 2011, gli ha dato tre figli. Dalla prima moglie Xiao Hua ha avuto una bambina mentre altri tre figli – secondo il rapporto diffuso oggi dalla commissione per la pianificazione familiare di Wuxi – li avrebbe avuti da differenti altre compagne. A Zhang è stata anche attribuita una relazione con l’attrice Gong Li (Lanterne rosse, Addio mia Concubina, Memorie di una Geisha, tra i suoi film di maggiore successo), considerata la sua musa. La relazione è poi finita al termine di La Triade di Shanghai. Nessuno, sia il regista, sia la moglie ma neanche i funzionari dell’ufficio di pianificazione familiare di Wuxi, hanno rilasciato dichiarazioni. La multa salata, di 160 milioni di yuan, dovrà essere pagata, a meno di sorprese. La legge del figlio unico ha poco più di 30 anni. Era infatti il 25 settembre del 1980 quando il comitato centrale del partito comunista cinese inviò una lettera nella quale si invitavano i membri del partito e quelli della lega giovanile comunista ad avere un solo figlio per migliorare la qualità della vita, dopo che già negli anni prima si era cominciato a discutere della cosa. Secondo le statistiche, pubblicate dall’istituto per la ricerca sulla popolazione dell’Università di Nanchino, in trent’anni la politica del figlio unico ha impedito la nascita di oltre 400 milioni di bambini, cosa che ha contribuito fortemente all’aumento pro capite del Pil. Ma per molti, questa politica ha un rovescio della medaglia. Se da un lato ha migliorato la qualità della vita rendendo accessibili servizi come la scuola a più persone, dall’altro ha aumentato il senso di solitudine e di preoccupazione in molti figli unici, i quali, crescendo, sentono il peso di dover prendersi cura da soli dei loro genitori. Oggi chi viola la legge è costretto a pagare multe salatissime, calcolate in base a coefficienti nazionali e allo stipendio medio. Questo spinge molti ad aborti anche forzati a gravidanza inoltrata. Ma anche a gesti esemplari: tre anni fa un professore universitario di Pechino si mise in vendita su internet per pagare la multa. La restrizione non interessa i ricchi: la maggioranza delle persone facoltose o molto conosciute ha due figli, il 10% anche tre. Ed esistono anche deroghe per le minoranze etniche e in alcune regioni. I figli unici che si sposano, ad esempio, ne possono avere due, oppure il secondo è permesso a coloro che hanno come primo figlio una femmina o un bimbo malato. Da qualche tempo si sta discutendo dell’abolizione di questa legge. Zhang Yimou, ovviamente, è tra chi spera che questo possa accadere presto.
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