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Il vescovo Ma Daquin, agli “arresti domiciliari” da 4 anni, ritratta suo allontanamento da Chiesa Patriottica Cinese

Thaddeus Ma Daquin era stato ordinato vescovo di Shanghai il 7 luglio del 2012 con l’approvazione di Roma e in quella occasione aveva espresso la sua vicinanza al Papa e la volontà di allontanarsi dall’Associazione della Chiesa Patriottica Cinese (CPA). ““Da oggi in poi – aveva detto il vescovo Daqin nella sua omelia – dovrò rivolgere ogni sforzo a portare avanti al meglio la missione episcopale. Non è quindi più opportuno per me continuare a ricoprire il posto all’interno della CPA”. Nel 2007 in una lettera alla chiesa cinese Papa Benedetto XVI affermò che lo scopo della CPA è da ritenersi incompatibile con la dottrina cattolica. A seguito della sua dichiarazione, subito dopo la fine della messa, il vescovo ausiliario di Shanghai fu prelevato da funzionari governativi e portato nel seminario adiacente al santuario di Sheshan, poco fuori Shanghai. Da allora, non è mai uscito (se non in due volte accompagnato da funzionari governativi) e non poteva comunicare all’esterno se non attraverso qualche posto pubblicato su un blog controllato dalle autorità. Ufficialmente il presule si trova ancora agli esercizi spirituali, di fatto una sorta di arresti domiciliari. E proprio in un post sul blog, Ma Daquin, ha ritrattato la sua decisione del 2012 di allontanarsi dalla CPA, tessendone le lodi e il lavoro. Al momento, non si conosce il motivo della ritrattazione del vescovo né tantomeno se questo suo gesto possa portare lo stesso presule ad uscire dal seminario. Due i possibili scenari: dal momento che la Chiesa di Roma sta intrattenendo dei colloqui sotterranei con il governo cinese (spinti anche dall’intervista che Papa Francesco rilasciò a febbraio ad un giornale cinese), questo potrebbe essere essere stato deciso come un segno di distensione tra le parti. La seconda possibilità è che il vescovo sia stato spinto ad una dichiarazione del genere contro la sua volontà dalle autorità cinesi. Intanto, l’Amministrazione Statale per gli Affari Religiosi, l’autorità che sovrintende la religione in Cina e che controlla anche la Chiesa Patriottica Cinese, è stata accusata dall’autorità anticorruzione di poco controllo sulle attività in particolare della chiesa cinese oltre che di altri gruppi religiosi..

 

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