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Gli scapoli cinesi cedono al fascino delle donne vietnamite

Solo 35mila yuan (3.500 euro) per una moglie “giovane, bella e ubbidiente”. Il viaggio in Vietnam ed un “sontuoso” banchetto di nozze per i parenti della sposa sono compresi nel prezzo. Non c’é da sorprendersi se Dai Wensheng, un insegnante di danza di Nanchino (Cina meridionale) di 42 anni, stia pensando di cambiare lavoro e aprire un’agenzia matrimoniale “cross border”. Dopo aver trovato lui stesso una moglie vietnamita e aver raccontato sul suo blog su Internet la sua esperienza, Dai é stato sommerso dalle richieste di aiuto, e già ha organizzato numerosi viaggi di scapoli cinesi in Vietnam. A spingere i giovani è lo squilibrio tra i sessi in Cina. La legge che impone un figlio unico e la tradizionale preferenza dei cinesi per i figli maschi ha creato una situazione nella quale, secondo le previsioni, nel 2020 ci saranno circa 25 milioni di cinesi in età riproduttiva, per i quali sarà impossibile trovare moglie. Squilibrio dei sessi, ma non solo. “La mia ex-moglie – racconta Dai, che è divorziato – voleva che le comprassi le borse di Luis Vuitton e una macchina, mentre la mia moglie vietnamita lava, cucina, pulisce a addirittura mi toglie il guscio dai gamberetti… per la prima volta, mi sento amato e viziato”. Sembra che l’affare non dispiaccia neanche alle ragazze vietnamite. Ngyuen Thi Lam, una donna vietnamita di 26 anni che oggi vive a Tianjin, nel nord della Cina, con suo marito, sostiene che non sarebbe “mai uscita” dal Vietnam se non si fosse sposata. “Tianjin mi ha molto impressionata – spiega -. La città è molto moderna e bella. Posso andare da sola a fare shopping… sono la prima della famiglia a prendere una metropolitana”. “Nel 2007 abbiamo avuto 14 clienti cinesi…. nel 2008 ne abbiamo avuti 80 e l’anno scorso 90”, ha dichiarato al quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post” Xie Junping, proprietario di un’agenzia matrimoniale di Hanoi. “Prima – prosegue – i taiwanesi ed i sudcoreani erano i preferiti per le donne vietnamite che vogliono sposare degli stranieri, ma dal 2008 vediamo che cresce continuamente il numero dei cinesi… è un mercato che ha un grande potenziale”. “I taiwanesi che vengono qui – aggiunge Ruan Chi Van, un giovane interprete – sono tutti sui 40-50 anni, mentre i cinesi sono tra i 30 e i 40 e mostrano rispetto per le donne. A molti di loro piace tornare in Vietnam con le mogli per le feste tradizionali… una donna di campagna vietnamita non chiede di più”. Per i giovani cinesi intimiditi dalle loro donne, difficili ed emancipate, il fascino delle giovani vietnamite che lavorano senza lamentarsi e si accontentano di una vita modesta sembra irresistibile. Un giovane reporter di un giornale cinese che era stato mandato a indagare sul fenomeno, ha finito per innamorarsi di una ragazza locale. “La mia ragazza ha 22 anni e mi porta in giro sulla sua motocicletta – ha raccontato -. Le ho detto che non sono ricco, ma lei ha risposto che non le importa, che basta che lavori sodo e che la rispetti… sto proprio pensando di sposarla”.

fonte: Ansa

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