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Salito a 589 bilancio vittime terremoto di domenica

E’ salito a 589 morti il bilancio del terremoto che ha colpito nei giorni scorsi il sud-ovest della Cina. Lo riferisce il governo cinese. Le autorita’ sottolineano un netto aumento del bilancio umano del disastro. ”Alla giornata di oggi, 589 persone sono morte e nove disperse” in seguito al movimento della terra di magnitudo 6,1 che ha colpito una zona montagnosa della provincia dello Yunnan, ha annunciato il ministro cinese degli Affari civili.

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Saliti a 410 i morti del terremoto di domenica

E’ salito a 410 il bilancio delle vittime del disastroso terremoto che domenica ha scosso la Cina sud occidentale. Il bilancio continua a crescere, dal momento che i soccorritori riescono a raggiungere tutte le aree della provincia dello Yunnan scosse dal terremoto di magnitudo 6.5, che ha lasciato anche 2373 feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni e 12 persone ancora disperse. Anche un militare impegnato nei soccorsi è morto. Sono 230.000 i residenti che sono stati evacuati mentre il terremoto, uno dei più disastrosi da decine di anni, ha interessato un’area di oltre un milione di persone, chi più chi meno colpita dal sisma. Decine di migliaia le case distrutte completamente e centinaia di migliaia quelle danneggiate. Sul posto, circa 20.000 tra vigili del fuoco, agenti di polizia ed esercito che prestano soccorso. Un uomo è stato recuperato vivo dopo venti ore sotto le macerie. Si combatte contro il tempo, perché l’area è ancora interessata da temporali e c’è il pericolo di frane ed esondazioni, soprattutto a causa dell’ingrossamento di alcuni fiumi e laghi, bloccati da detriti. Circa 33.000 tende, 10.000 coperte, 60.000 sacchi a pelo, 10.000 letti e molti altri attrezzi di primo soccorso sono stati portati nell’area. I soccorritori sono riusciti a ripristinare l’elettricità a circa il 70% delle aree.

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Continua ad aumentare il bilancio delle vittime del terremoto di domenica

E’ salito a 398 il bilancio delle vittime del disastroso terremoto che domenica ha colpito la Cina sud occidentale. Oltre 12.000 le case rase al suolo, 30.000 quelle danneggiate. Sono 1.801 i feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni e una decina i dispersi, per cui si teme che il bilancio delle vittime possa aggravarsi quanto prima. Il primo ministro cinese Li Keqiang oggi ha raggiunto la zona del terremoto, arrivando a Zhaotong, Yunnan, dove sta coordinando gli interventi, chiedendo un impegno porta a porta per i soccorsi. Alle 8 di lunedì mattina ora locale, si sono registrate oltre 400 scosse di assestamento, alcune delle quali di forte intensità, che hanno creato ancora più scompiglio nell’oltre un milione di persone che sono state interessate dal sisma. La maggior parte delle abitazioni crollate erano vecchie case in pietra di contadini. Secondo i sismografi, il terremoto, con epicentro a Longtoushan nella zona di Zhaotong, è stato di magnitudo 6.5 ed è avvenuto alle 16.30 di domenica ad una profondità di 12 km, risultando essere il più disastroso che ha colpito la zona negli ultimi 100 anni. Fino ad ora, il governo centrale di Pechino ha stanziato 600 milioni di yuan, oltre 72 milioni di euro, per i soccorsi e le vittime. Sul posto oltre 4000 tra militari e paramilitari, ma anche elicotteri e aerei dell’esercito cinese. In arrivo altri 11.000 tra poliziotti e vigili del fuoco, 7000 tra soldati e altri corpi. A complicare le operazioni di soccorso, le pessime condizioni meteorologiche. Nell’area piove e c’è il costante pericolo di frane. Inoltre, il fiume Niulan cresce a livelli molto alti, 1,1 metri all’ora, e si temono inondazioni, per cui alcuni soccorritori sono impegnati in operazioni di confinamento delle acque. Sono anche cominciate le donazioni da parte di società e privati, con le grandi aziende Wanda, Tencent e Alibaba fra le prime a donare. Sul posto manca tutto, dal cibo all’acqua, dalle tende ai medicinali, e si teme la diffusione di epidemie. Gli aerei stanno paracadutando beni di prima necessità in zone difficili da raggiungere per i camion dei soccorritori, a causa del crollo delle strade.

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Bimba nasce durante terremoto del 2008, muore per il terremoto di sabato scorso

E’ morta all’eta’ di quasi cinque anni sotto le macerie del terremoto che sabato ha colpito la provincia sud occidentale del Sichuan, una bambina nata durante il disastroso terremoto che nel 2008 scosse la stessa provincia sud occidentale cinese, facendo oltre 88.000 morti. Wen Yanxia era nata con parto cesareo a Wenchuan il 13 maggio del 2008, il giorno dopo il devastante terremoto, mentre ancora c’erano forti scosse di assestamento che facevano cadere abitazioni e morire persone. La data prevista per il parto era appunto il 12 maggio, ma il terremoto di magnitudo 8 fece ritardare di un giorno la nascita e obbligo’ al cesareo. Era stata ritenuta fortunata, perche’ tanti non ce l’avevano fatta, mentre lei era sopravvissuta al devastante sisma. Ed invece ha perso la vita sabato quando e’ stata sommersa dai mattoni della sua casa nella contea di Lushan mentre, insieme ai suoi familiari che sono sopravvissuti, cercava di scappare. La bimba e’ stata ricoverata all’ospedale di Yaan, ma e’ morta a causa delle ferite riportate. Sabato un terremoto di magnitudo 7 ha colpito la zona di Lushan provocando, ad oggi, 196 vittime. Intanto stamattina due scosse di terremoto sempre nella provincia del Sichuan, a Ybin, a 500 chilometri da Lushan, di magnitudo 4.8 e 4.2, hanno lasciato 21 feriti.

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Denunce di pochi soccorsi per il terremoto. Unicef: oltre 26.000 bambini interessati da sisma

Mancanza di acqua, cibo, medicine e coperte. E’ quello che, secondo quanto denuncia il sito di Radio Free Asia, lamentano i sopravvissuti al grave terremoto che sabato scorso ha colpito la provincia cinese del Sichuan e che ha provocato sinora la morte di quasi 200 persone. Molti dei sopravvissuti denunciano di non aver avuto nemmeno una tenda in cui ripararsi e che anche le riserve di acqua scarseggiano, e minacciano proteste di piazza. Alcune cliniche stanno eccezionalmente fornendo servizi di primo soccorso ma spesso si tratta poi di strutture che non sono attrezzate per effettuare interventi chirurgici piu’ importanti. Pechino ha mandato 18.000 soldati nella regione colpita dal terremoto ed e’ stato stanziato 1 miliardo di yuan (oltre 100 milioni di euro) per il fondo disastri naturali. A complicare le operazioni di soccorso sono le condizioni atmosferiche di questi giorni, peggiorate oggi, e dallo stato di alcune strade che risultano impraticabili specie per il transito dei grossi camion che quindi hanno difficolta’ a consegnare i beni di soccorso. Secondo le previsioni metereologiche la piogge dovrebbe imperversare ancora per un paio di giorni. Intanto on line ieri hanno cominciato a circolare messaggi per spingere la gente a boicottare le donazioni, ricordando lo spreco e la corruzione che ci furono all’indomani del terribile sisma del 2008 che, sempre in Sichuan, uccise oltre 90.000 persone. ”Cinque anni dopo il tremendo terremoto del 2008 – ha scritto un utente che si firma @tanxiaogujin – che ha fatto la Croce Rossa con i milioni e milioni arrivati dall’estero”. Il governo del Sichuan tuttavia domenica in una nota ha auspicato il ”maggiore rigore possibile” nella gestione dei fondi e delle donazioni assicurando la trasparenza e il rispetto.
Il quadro di distruzione a seguito del terremoto nella contea cinese di Lushan, provincia del Sichuan, comincia a essere più chiaro: il bilancio provvisorio è di più di 190 morti e oltre 12.000 feriti e solo da poco le comunità colpite più isolate sono state raggiunte dalle squadre di soccorso del governo. E’ quanto sottolinea l’Unicef, che sta predisponendo ora un piano con i partner del governo di Pechino per intensificare gli sforzi nel campo della protezione dell’infanzia, della salute delle madri e dei bambini, della nutrizione dei più piccoli, dei servizi igienico-sanitari. Stando ai dati del Censimento 2010, sono 26.000 i minori tra 0-17 anni nella contea. Il Comitato nazionale Unicef di Hong Kong ha stanziato 75.000 dollari per attrezzature per l’emergenza ostetrica e la salute neonatale a beneficio delle strutture sanitarie locali. Alcune delle comunità danneggiate dal terremoto di sabato erano già state colpite dal sisma del 2008 di Wenchuan e si teme che i bambini piccoli possano rivivere il trauma di cinque anni fa. “Il governo della Cina è impegnato in un grande sforzo per provvedere ai bisogni più urgenti causati da questo fortissimo terremoto”, ha detto Giallian Mellsop, rappresentante dell’Unicef in Cina. “Siamo colpiti dall’immediatezza e dalla generosità del sostegno della società civile e del settore privato in risposta a questo tragico disastro. I nostri pensieri devono essere focalizzati innanzitutto sui bambini, le cui vite sono state distrutte. Loro necessitano urgentemente di aiuto per riprendersi dal trauma che hanno vissuto”. In collaborazione con i partner del governo, l’Unicef è pronto a dare supporto nell’ambito dei servizi sanitari per madri e bambini di 34 strutture sanitarie locali; delle campagne di vaccinazione per morbillo, orecchioni-rosolia ed epatite; dell’assistenza alimentare a neonati e bambini piccoli; a inviare kit igienici e latrine mobili.

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Salgono a 192 i morti in Sichuan, 11.500 feriti, molti gravi

Aumenta il numero delle vittime del terremoto che sabato mattina ha colpito la provincia meridionale cinese del Sichuan. Secondo le ultime stime dei soccorritori, sarebbero 192 i morti, con 23 dispersi. I feriti al momento sono 11.470, tra i quali 968 in gravi condizioni a causa dei quali si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare. Un altro terremoto, di magnitudo 5.3 e’ stato registrato invece oggi al confine tra le citta’ di Tongliao della Mongolia Interna e Fuxin, nella provincia del Liaoning, nella cina nord orientale. Nessn danno a persone o cose ma solo tanta paura. E continuano incessanti le operazioni di soccorso in Sichuan soprattutto a Ya’an, epicentro del terremoto di magnitudo 7.0. Si calcola che complessivamente siano quasi due milioni le persone che sono rimaste coinvolte dal sisma. La paura e’ molta perche’ continuano le scosse si assestamento. Da quella forte del terremoto, ce ne sono state ben 2.536 nella contea di Lushan, la piu’ colpita. Di queste scosse, 95 erano superiori al 3 grado della Richter, quattro sopra il quinto grado. In un suo comunicato il Ministero per gli Affari Civili ha chiesto alle organizzazioni di beneficenza di aiutare nel coordinamento delle donazioni alle popolazioni colpite anche per assicurare la trasparenza di tutte le operazioni e per far si che quanto devoluto sia utilizzato rispettando il volere dei donatori e per la effettiva realizzazione di progetti di ricostruzione. Le autorita’ hanno poi fatto sapere che oltre 400 studenti della scuola superiore di Lushan, insieme a 30 insegnanti, verranno spostati gia’ da domani a Chengdu, la capitale del Sichuan, in modo da poter riprendere al piu’ presto le lezioni, evitando di compromettere per gli studenti l’esame di accesso al college previsto per i prossimi sette e otto giugno. Buone notizie arrivano dai panda. Nessuno dei panda giganti che vivono nella riserva di Bifengxia, a circa 50 km dall’epicentro del terremoto, e’ rimasto ferito. Il direttore del centro, Heng Yi, ha fatto sapere che sia gli animali che tutto lo staff del centro, stanno bene, e che alcuni edifici hanno subito danni di lieve entita’.

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Forte terremoto in Sichuan: oltre 160 vittime e circa 6.700 feriti

Ancora una volta la terra del Sichuan ha tremato provocando devastazione e morte. Erano le 8.02 di questa mattina quando un terremoto di magnitudo 6,6 ha scosso le case nella provincia sudoccidentale della Cina. Oltre centosessanta persone sono morte mentre i feriti sono più di 6.500. L’epicentro è stato individuato nei pressi della città di Yàan, non lontano da quello del fortissimo sisma che nel 2008 seminò la distruzione nel Sichuan causando la morte di quasi 90mila persone. E’ nella contea di Lushan, dove si sono avute la maggior parte delle vittime. La scossa è stata sentita chiaramente dai residenti di Chengdu, la capitale del Sichuan, a 140 km di distanza, dove gli edifici hanno tremato per una ventina di secondi, secondi i residenti della metropoli. I soccorritori accorsi sul posto stanno ancora scavando tra le macerie degli edifici crollati e, considerato anche l’elevato numero di feriti, il bilancio potrebbe aggravarsi. Il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang hanno affermato che saranno fatti “tutti gli sforzi” per aiutare le popolazioni colpite. Li Keqiang si è recato a Yàan per coordinare gli aiuti, nei quali sono impegnati oltre seimila uomini tra cui duemila soldati dell’Esercito di Liberazione Popolare. “La cosa più importante è sfruttare le prime 24 ore dopo il sisma, il periodo d’oro per salvare vite”, ha affermato il premier citato dall’agenzia Nuova Cina. La televisione di Stato, la Cctv, segue con una diretta non-stop la situazione. Le immagini mostrano che la vita procede in modo relativamente normale nel centro di Yàan, ma alcuni quartieri della periferia sono stati completamente rasi al suolo dal sisma, che in un primo momento era stato valutato di magnitudo 7. Il terremoto del 2008 fu di magnitudo 8. Yàan si trova in una zona montuosa ed è uno dei centri nei quali vengono allevati i panda. Nessuna vittima è stata registrata nel vicino Centro per la protezione dei panda di Wolong, uno dei più frequentati dai turisti cinesi e stranieri. Alla prima scossa sono seguite quelle di assestamento, la più forte delle quali è stata di magnitudo 5,1, secondo il centro sismologico del Sichuan. Il centro ha chiarito che il terremoto di oggi non è una scossa di assestamento di quello del 2008, ma ha avuto origine in modo indipendente.
Il sisma di magnitudo 6,6 che ha colpito oggi la provincia cinese del Sichuan, provocando circa 160 morti secondo le prime stime, è l’ultimo di una lunga lista di terremoti in Cina. Ecco una cronologia di alcune delle scosse più violente che hanno devastato la Cina negli ultimi decenni: – Luglio 1976: almeno 270.500 morti per una scossa di intensità 7,8 Richter nella città settentrionale di Tangshan. – Novembre 1988: 730 morti e 400.000 sfollati per un sisma di 7,6 gradi nello Yunnan – Aprile 1990: 126 morti per un terremoto nella provincia di Qinghai di intensità 6,9. – Febbraio 1996: 304 morti e 16.000 sfollati per una scossa di 7,0 nello Yunnan. – Maggio 2008: scossa di intensità 8,0 nella provincia di Sichuan. Il bilancio è di quasi 90.000 morti e 4,4 milioni di feriti. – Aprile 2010: un sisma devastante di magnitudo 6,9 si abbatte sulla provincia di Qinghai (nord-ovest) provocando circa 2.700 morti e 12.000 feriti.

fonte: ANSA

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Tutti morti i 18 bambini sepolti da frana nella loro scuola elementare

Sono tutti morti i 18 bambini che ieri erano stati sepolti da una frana che ha colpito la loro scuola elementare. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. Ancora disperso un adulto, mentre un altro resta gravemente ferito. Ieri erano stati recuperati i corpi di 9 bambini nelle prime luci dell’alba, poi altri 7, e poco fa gli altri. I soccorritori hanno lavorato tutta la notte per tentare di portare in salvo i bambini rimasti sepolti nelle macerie della loro scuola, anche se le speranze di trovarli vivi erano davvero poche. La scuola di Zhenhe, piccolo villaggio della provincia sud occidentale dello Yunnan, ieri mattina alle 8 era stata sepolta da una frana di oltre 160.000 metri cubi di fango e altri detriti venuti giù dalla montagna a causa delle copiose piogge dei giorni scorsi. Insieme alla scuola sono state sepolte anche alcune abitazioni vicine, i cui occupanti però erano riusciti a scappare. In quel momento nella scuola c’erano 18 bambini ed un adulto, arrivati un’ora prima dell’inizio delle lezioni. In realtà questa settimana le scuole di tutto la Cina sono chiuse per le festività di mezzo autunno e per la ricorrenza della nascita della repubblica popolare cinese. Ma la zona nella quale si trovava la scuola, lo scorso 7 settembre era stata interessata da un forte terremoto che ha lasciato 81 morti ed oltre 800 feriti, oltre a 200.000 senzatetto. Per questo motivo le autorità avevano deciso di far recuperare i giorni di scuola persi a causa del sisma ai bambini in questa settimana. Così i piccoli della scuola elementare Shangba si trovavano nell’istituto della Tiantou, l’edificio di un piano sepolto ieri, dal momento che il sisma aveva distrutto la loro scuola di un piano.

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Frana su scuola elementare, almeno 5 bambini morti

Rabbia e disperazione nel piccolo villaggio di Zhenhe, nel distretto di Yiliang, nella provincia meridionale cinese dello Yunnan ai confini con quella del Guizhou. Sono nove i piccoli corpi di bambini della scuola elementare Tiantou recuperati dalle macerie della loro scuola, una struttura di un piano, sepolta da una frana caduta dalla montagna a causa delle forti piogge dei giorni scorsi. All’appello mancano ancora altre dieci persone: nove bambini e un adulto, residente in una casa limitrofa alla scuola che, insieme ad altre due abitazioni, è stata sepolta. La disperazione è negli occhi dei genitori che stamattina alle 8, un’ora prima del normale inizio delle lezioni, avevano lasciato i loro figli nella scuola elementare. Sono ora tutti lì davanti, ad attendere notizie dai soccorritori. Rabbia che sta montando anche su internet perché oggi la scuola doveva restare chiusa. In tutto il Paese, infatti, questa settimana uffici pubblici e scuole sono chiusi per le festività della nascita della Repubblica popolare e per le feste di mezzo autunno. Ma nella scuola di Zhenhe, un villaggio di 800 anime sotto nelle colline dello Yunnan tra le risaie e una fitta vegetazione, le autorità avevano deciso di recuperare giorni persi dagli studenti a causa di un’altra calamità naturale. Lo scorso 7 settembre, infatti, la zona fu la più colpita da uno sciame sismico che registrò almeno 4 scosse oltre il quarto grado della scala Richter, con la più grande registrata con magnitudo 5,6. Scosse che lasciarono 81 vittime, 800 feriti e oltre 200.000 sfollati. Mentre in tutta la Cina scolari e studenti sono in vacanza, i piccoli di Zhehe erano andati a recuperare i giorni persi a causa del terremoto. E mentre attendevano gli insegnanti, oltre 160.000 metri cubi di fango e altro materiale hanno seppellito la scuola e tre case dove ora oltre 2.000 persone scavano anche con le mani per cercare i dispersi. Dalle macerie è stato estratto, ferito in maniera grave, un uomo. La frana ha anche formato una diga che ha bloccato il corso di un fiume vicino, che ha formato un lago che minaccia case limitrofe. La rabbia monta, oltre che sul posto, in rete, dove in tanti, nei social network cinesi, accusano le istituzioni non solo per aver obbligato i piccoli ad andare a scuola, ma anche per la scarsa qualità delle costruzioni. Dopo il disastroso terremoto del 2008 che ha colpito la provincia meridionale del Sichuan, con oltre 80.000 vittime, è aumentata la preoccupazione per le costruzioni. Tra gli altri, l’artista dissidente Ai Weiwei ha sempre combattuto e protestato per l’uso di materiali scadenti. In molti denunciano che i funzionari prendono tangenti obbligando così i costruttori ad usare pessimi materiale per rientrare nei costi. A farne le spese, oggi come nel 2008, bambini ‘colpevoli’ di frequentare la scuola.

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Sale ancora bilancio vittime del terremoto di ieri, 80 morti

E’ salito ad almeno 80 morti il bilancio delle vittime del violento terremoto che ieri mattina ha colpito la Cina sudoccidentale. Man mano che i soccorritori riescono a raggiungere i villaggi montuosi della zona interessata dal forte sisma di magnitudo 5.7, il primo di almeno una sessantina in sciame con almeno altre due scosse superiori a magnitudo quattro, si scoprono sempre più vittime. Le stesse autorità locali, come scrive l’agenzia Nuova Cina, si aspettano un maggiore numero di vittime in quanto l’area interessata, la contea la contea di Yiliang nella provincia dello Yunnan, è una regione montuosa povera, dove le case sono state costruite senza sistemi antisismici. Al momento ci sono oltre 800 feriti tra le 740.000 persone interessate dal sisma. Sono state completamente distrutte 6.650 abitazioni, lesionandone almeno 430.000. Oltre 100.000 persone già sono state evacuate e altrettante presto seguiranno lo stesso destino. I soccorritori hanno trovato morti anche diversi animali, soprattutto mucche. Alcuni danni, ma minori, sono stati rilevati anche nella confinante contea di Weining, nella provincia del Guizhou. Il primo ministro Wen Jiabao è atteso sul posto, mentre il presidente Hu Jintao ha spronato tutti i livelli politici e amministrativi ad aiutare i soccorritori.

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