Dal primo giugno i politici e gli alti funzionari di Hong Kong dovranno tenere presente delle eventuali reazioni della Cina continentale per ogni nuova politica che dovesse essere messa in essere nell’ex colonia britannica. L’Apple Daily, quotidiano di Hong Kong, e’ venuto in possesso di un documento riservato diffuso dall’ufficio degli affari costituzionali e della Cina continentale a politici e funzionari, con il quale, dal primo giugno, ”sara’ obbligatorio tenere in considerazione le reazioni cinesi nell’emissione di tutte le corrispondenze e carte del comitato politico e le richieste del consiglio esecutivo”. Nel documento si dice che le idee e le politiche da adottare dovranno essere visionate prima per ‘armonizzarle’ con le idee della Cina continentale. La notizia ha ottenuto in rete molti commenti polemici, soprattutto nei confronti del capo dell’esecutivo, accusato gia’ dalla sua presa di potere di essere asservito a Pechino e di operare in favore della Cina.
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Nessun dirigente di Hong Kong a funerale attivista
Nessun rappresentante del governo di Hong Kong partecipera’ ai funerali di Szeto Wah, l’ex presidente della Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements in China, ex-sindacalista che aveva attivamente sostenuto il movimento studentesco del 1989 a Tiananmen, morto di cancro all’inizio dell’anno. Donald Tsang Yam-kuen, capo dell’amministrazione di Hong Kong e sei alti dirigenti, hanno salutato la salma di Szato nella chiesa, ma non hanno partecipato alle funzioni e hanno annunciato, senza dare spiegazione, che non parteciperanno al funerale. Secondo la stampa di Hong Kong e diversi siti, su Tsang e i suoi sarebbe arrivato il veto di Pechino, che aveva pesato anche sulla decisione dello stesso governo di Hong Kong di non concedere il visto di ingresso all’ex colonia britannica, a due esponenti del movimenti di Tiananmen che volevano partecipare ai funerali. Gia’ la decisione di negare il visto a Wang Dan, ex leader delle proteste studentesche di piazza Tiananmen del 1989 e a un suo collega, Wuer Kaixi, aveva scatenato le proteste su internet, facendo notare come non si rispetti il principio di ‘un paese due sistemi’ che vige tra la Cina e Hong Kong.
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Hong Kong nega visto ad attivisti Tiananmen
Si dichiara ”molto preoccupato per il futuro di Hong Kong” Wang Dan, ex leader delle proteste studentesche di piazza Tiananmen del 1989, al quale ieri Hong Kong ha rifiutato il visto di ingresso. Wang, che ora insegna in una universita’ a Taipei, aveva chiesto il visto insieme ad un suo collega, Wuer Kaixi, per potersi recare ad Hong Kong e partecipare ai funerali di Szeto Wah, un ex sindacalista che aveva attivamente sostenuto il movimento studentesco del 1989, morto di cancro all’inizio dell’anno. Wang e Wuer, dopo il rifiuto di ieri, hanno organizzato oggi a Taiwan una conferenza stampa per esprimere il loro disappunto nei confronti del governo dell’ex colonia britannica che ha rifiutato loro il visto di ingresso. ”Nessuno ci ha dato spiegazioni – ha detto Wang – con il rifiuto non si rispetta il principio di ‘un paese due sistemi’ che vige tra la Cina e Hong Kong, dal momento che questo e’ un atto in completo accordo con Pechino”. Il funerale di Szeto si terra’ sabato ad Hong Kong ma, secondo i due dissidenti, le autorita’ locali stanno facendo di tutto per scoraggiare gli altri ad intervenire. Secondo il programma, reso noto dal South China Morning Post, all’ingresso della bara nella chiesa di Sant’Andrea sulla centrale Nathan Road, la campana suonera’ sei rintocchi lunghi e quattro corti in ricordo di quello che successe a Tiananmen.
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