Aumentano in Cina i suicidi fra gli anziani che vivono nelle aree urbane. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dall’Università di Pechino. Il tasso di suicidi fra i residenti nelle città che hanno tra i 70 e i 74 anni, è salito a 33,76 ogni 100.000 abitanti nel periodo tra il 2002 e il 2008, aumentando rispetto ai 13,39 degli anni 90. L’aumento dei costi medici e soprattutto lo spostamento degli anziani dai vecchi quartieri buttati giù per fare posto ai nuovi insediamenti creati per la modernizzazione del paese, sono fra le cause dell’aumento dei suicidi. Inoltre l’incremento del costo della vita e la politica del figlio unico hanno reso difficile ai giovani mantenere economicamente gli anziani genitori. Il tasso di suicidi è però sceso nelle zone rurali, soprattutto tra le donne: si è passato dai 17,66 su 100.000 abitanti nel 1987 ai 6,6 nel 2008, molto al di sotto del tasso globale di suicidi nel 2008 che era di 14,5 su 100.000 abitanti. L’abbassamento di questo dato dipende anche dalla forte migrazione degli anziani verso la città: solo nel 2009, un totale di 44 milioni di donne si sono spostate dalle campagne alle città. Ma il tasso di suicidi non tocca solo gli anziani. Un’altra categoria nella quale i suicidi sono in aumento, è rappresentata dai giovani nati dopo il 1985, molti dei quali lasciano i loro luoghi di origine per le grandi città. La solitudine, le aspettative non realizzate, la difficoltà del lavoro, sono fra le cause addebitate. Questi ragazzi rientrano poi fra quelli nati sotto la legge del figlio unico, coloro che hanno sperimentato sulla loro pelle la solitudine e un morboso attaccamento ai genitori.