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Stretta sulle Vpn in Cina, impossibile sfuggire alla Grande Muraglia di fuoco

Impossibile in questi giorni in Cina riuscire a collegarsi ai siti censurati dalle autorità, utilizzando l’escamotage delle Vpn, i servizi che fingono collegamenti dall’estero per aggirare i controlli del grande fratello cinese. Le autorità di Pechino hanno infatti bloccato, in quella che è l’azione più grande in questo senso, quasi tutti i provider di virtual private network, largamente utilizzati non solo dagli stranieri ma anche da milioni di cinesi per raggiungere siti some Facebook, Youtoube, Twitter, Gmail. In questi giorni, le aziende fornitrici del servizio, stanno informando dell’impossibilità di fornire connessioni sicure soprattutto sui sistemi operativi mobili dell’Apple. Secondo forum online, la Grande Muraglia di Fuoco (Great Firewall), come viene chiamato il servizio di controllo internet cinese giocando sulle parole della grande muraglia e dei firewall, è stata migliorata e questo rende la vita impossibile ai gestori di vpn. Già prima era noto alle autorità di Pechino l’uso di questi servizi che, infatti, dovevano essere scaricati attraverso connessioni sicure. E la guerra cibernetica tra i gestori di Vpn e il Great Firewall era sempre stata vinta dai primi. Il blocco sta causando non pochi problemi anche a diverse aziende straniere con uffici in Cina, soprattutto a causa dell’impossibilità di utilizzare i servizi di posta Google.

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Università e società le più colpite dalla censura internet cinese

Sono le universita’ e le societa’ straniere le piu’ colpite in questi giorni dalla censura cinese su internet. Lo rivela una inchiesta del quotidiano di Hong Kong South China Morning Post. Pur usando le Vpn, i software che servono per navigare in maniera anonima con indirizzi di altri paesi, riuscendo cosi’ a dare ai computer censori cinesi l’impressione di collegarsi dall’estero, sia gli studenti universitari che i dipendenti delle societa’ straniere non riescono a collegarsi ai siti vietati, come Facebook, Youtube o usare al meglio Gmail. Le societa’ usano spesso le Vpn per comunicare nei loro network privati, e anche queste possibilita’ sono rese difficili in questi giorni. Diversi studenti della Southern Medical University di Guangzhou, l’ex Canton, hanno denunciato sui forum l’impossibilita’ di connettersi. Diversi dipendenti della IBM hanno dichiarato di non poter accedere al sito dell’azienda e alla Vpn, cosi’ come i programmatori della Tencent e quelli della Shanda Interactive Entertainment, due dei maggiori giganti dell’internet cinese. Le societa’ che offrono servizi di Vpn stanno combattendo contro questo restringimento della censura, cambiando in continuazione i nomi e i luoghi dei server, ma fino ad ora la censura cinese riesce a tenere testa, soprattutto nelle universita’ e societa’. La concomitanza in questi giorni della ricorrenza dei 60 anni della ”pacifica liberazione del Tibet” e il 90mo anniversario del partito comunista cinese (a luglio), fa pensare che la censura si stia stringendo di piu’ per questi motivi, dopo che i cordoni erano gia’ stati tirati a febbraio durante la ‘rivolta dei gelsomini’. Lo scorso 4 maggio il governo ha annunciato una nuova autorita’ per la supervisione di internet, che controllera’ i contenuti della rete. E l’utilizzo delle Vpn si cerca di combatterlo anche dal punto di vista economico: gli operatori di telefonia cinesi, come la China Telecom, devono pagare una quota maggiore ai service provider stranieri per il traffico di dati, di fatto rendendo non conveniente l’uso delle Vpn.

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