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Concluso plenum partito, censura e successione in discussione

Si e’ concluso con la volonta’ di mantenere la ”sicurezza culturale”, in altre parole il controllo sull’informazione, la sesta sessione plenaria della 17ma commissione centrale del Partito comunista cinese, nella quale il gotha politico cinese ha anche posto le basi sulla futura leadership del partito. In base a quanto reso noto in un comunicato emesso al termine della sessione, ”la Cina sta affrontando un compito difficile nel proteggere la sicurezza culturale e sente l’urgenza di rafforzare il suo ‘soft power’ e l’influenza internazionale della sua cultura”. Per molti analisti significa che i vertici del partito intendono stringere sempre piu’ in cordoni della censura, operando fortemente soprattutto su internet da un lato favorendo comunicazioni ufficiali e incontri tra funzionari, politici e popolazione; dall’altro controllando le comunicazioni. La sessione ha anche sottolineato come sia importante favorire la crescita dell’industria culturale per favorire la crescita sociale ed economica del paese. I leader cinesi hanno poi chiuso la riunione di oggi con la decisione di tenere il congresso del partito comunista a meta’ del 2012, quando si affrontera’ il tema della successione all’attuale leadership. La decisione di oggi dara’ il via ad una serie di lavori propedeutici con la creazione anche di un gruppo preparatorio che sara’ quasi certamente guidato dal vice presidente Xi Jinping, l’uomo destinato ad essere il successore di Hu, e che portera’ alla creazione del 18mo comitato centrale cinese. Hu Jintao e il premier Wen Jiabao dovrebbero terminare i loro incarichi alla fine del 2012 ma di fatto rimarranno fino all’ inizio del 2013 quando poi il parlamento nazionale votera’ i loro successori. A sostituire Wen Jiabao potrebbe essere l’attuale vice premier, Li Kiqian, mentre per posti di vertici si candidano il ‘rosso’ Bo Xilai, discendente di un padre della patria e capo della citta’ piu’ popolosa di cina, Chingqing. Qui lui obbliga tutti a ricevere messaggi rivoluzionari sui telefonini, spot pubblicitari rivoluzionari e film a tema affollano le reti televisive cosi’ come canti rivoluzionari risuonano in tutti gli altoparlanti. Altri due contendenti a posti di vertice sono il sindaco di Shanghai Yu Zhengsheng e il leader della provincia del Guangdong Wang Yang.

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Aperto comitato partito, in vista stretta su censura informazione

Si è aperta oggi la sesta sessione plenaria del 17mo comitato centrale del partito comunista cinese per lavorare sullo ‘sviluppo culturale’. Una formula, questa che è un modo di intendere riforme sul controllo della libertà di espressione. Secondo il programma, si parlerà di “sviluppo sociale e riforma del sistema culturale e promozione dello sviluppo e prosperità di una cultura socialista”, quindi si discuterà, tra le altre cose, del ruolo dell’informazione e della possibilità di ulteriori censure e controlli. Molti osservatori concordano che dal nuovo plenum uscirà una maggiore stretta sulla censura in Cina soprattutto su internet. Negli ultimi giorni in molti blog e social forum cinesi, si lamenta che le connessioni vanno a rilento più del solito e che é sempre più difficile sia utilizzare le vpn, i programmi che danno la possibilità di scapolare dalla censura cinese, sia collegarsi a siti come Google. E’ impensabile che nel plenum venga deciso di allentare la stretta tenendo sempre più controllo sui commenti verso il partito visto che l’anno prossimo ci saranno le elezioni. Il plenum, inoltre, oltre a istituzionalizzare la richiesta che i microblog e le conversazioni su internet vengano sempre più ‘armonizzate’, chiederà che gli esponenti governativi, amministrativi e politici a tutti i livelli possano utilizzare sempre più i microblog per avvicinarsi ai cittadini.

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Controllo informazione e censura in plenum partito comunista

Il controllo dell’informazione sarà probabilmente il tema centrale in discussione alla sesta sessione plenaria del diciassettesimo congresso del partito comunista cinese previsto a Pechino dal 15 al 18 ottobre prossimi. Secondo il giornale in lingua cinese di Hong Kong Ming Pao, uno dei temi dell’incontro sarà, come scritto nel documento ufficiale, “riforme culturali”, una dicitura che significa un modo di intendere riforme sul controllo della libertà di espressione. Secondo il programma, si parlerà di “sviluppo sociale e riforma del sistema culturale”, quindi si discuterà, tra le altre cose, del ruolo dell’informazione e della possibilità di ulteriori censure e controlli. Xie Xuanjun, esperto di studi cinesi a New York, ha detto al giornale che è impensabile che le autorità cinesi allentino il proprio controllo sui media. “Anzi – ha detto Xie – è attualmente una occasione per discutere di come rafforzare i controlli”, nonostante la maggiore apertura e democratizzazione paventata dal premier Wen Jiabao. L’articolo di Ming Pao prospetta la possibilità di un alleggerimento dei controlli e delle restrizioni ma solo sui commenti effettuati via internet quando però non si critichi il ruolo del partito o non si entri nel merito di questioni strettamente politiche. Il controllo al contrario verrebbe rafforzato sulle conversazioni, sui social media e sui messaggi sms. Xie ha messo in rilievo come negli ultimi anni lo scenario dei media in Cina sia profondamente cambiato, nonostante pure l’ultima dinastia cinese, la Qing, sia stata deposta anche grazie a campagne di stampa. Il partito comunista cinese, che controlla la stampa ma non può controllare tutto internet, teme un effetto simile.. “Prima – ha detto lo studioso – il partito aveva il controllo totale sui giornali ma poi è arrivato internet”. Xie ha aggiunto che una delle questioni principali che il partito si trova ad affrontare è quella relativa al livello di controllo possibile su internet, soprattutto negli ultimi tempi, con l’avvento dei microblog. “Le informazioni ora si diffondono in maniera diversa – ha osservato il giornalista e blogger Zan Aizong, citando il recente caso di cronaca in cui tre persone hanno picchiato a morte una persona su un treno – ora con un cellulare, mandando un sms, l’informazione, la notizia, si diffonde in un attimo e in un minuto può essere messa in rete. Quindi è sempre più difficile bloccare l’informazione”. E il potere della rete è sempre più nota ai vertici del partito: diverse campagne online hanno chiesto e ottenuto dimissioni di politici corrotti, hanno addirittura fatto tornare su i suoi passi una corte dello Yunnan che aveva modificato in ergastolo la pena di morte comminata ad un omicida, per poi decidere di tornare alla pena di morte e all’esecuzione immediata dopo le vibranti proteste della rete.

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