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Secondo il Wsj, la cinese Wanda punta a sale cinematografiche in Europa

Il colosso cinese dei cinema, Dalian Wanda Group, punta all’Europa. Pochi mesi dopo l’acquisizione della seconda catena di sale cinematografiche americane AMC Entertainment Holding, il gruppo Wanda ha avuto contatti con alcune società europee alle quali sarebbe interessata. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo il quale nel mirino di Wanda ci sarebbero due delle maggiori catene di sale cinematografiche del Vecchio Continente, Odeon & UCI Cinema Holdings e Vue Entertainment, ambedue con sede in Gran Bretagna. Wanda controlla 1.000 sale cinematografiche in Cina e ha come obiettivo quello di raggiungere quota 2.000 entro il 2015, come affermato dal presidente della stessa società Wang Jianlin. Il gruppo cinese – mette in evidenza il Wall Street Journal – sarebbe interessato anche alla produzione cinematografica in Cina e altrove: Wanda avrebbe avuto contatti con Hollywood per il co-finanziamento di alcune produzione americane.

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Cina batte Usa, entro 2030 sarà prima eocnomia del mondo

L’economia cinese si affermera’ come la prima al mondo entro il 2030, battendo quella americana relegata la secondo posto. Gli Stati Uniti, pero’, resteranno un leader mondiale indispensabile, anche grazie alla dipendenza energetica che acquisteranno. E’ quanto afferma uno studio del National Intelligence Council, nel quale si precisa che l’influenza della Russia tramontera’, cosi’ come la forza economica degli altri paesi che si basano sulle entrate petrolifere. Nell’esaminare la situazione e cercare di stimare l’evoluzione, il rapporto mette in evidenza come la maggiore novita’ che rappresentera’ un cambio epocale sara’ l’affermazione di una classe media globale sempre piu’ ampia, grazie alla conquista del potere e di un maggiore benessere da parte di miliardi di persone che emergeranno dalla poverta’.

fonte: ANSA

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Gruppo cinese compra 80,1% di Aig, maggiore acquisizione cinese in Usa

La Cina fa shopping negli Stati Uniti: un gruppo di investitori cinesi ha acquistato l’80,1% della divisione leasing di aerei di Aig per 4,23 miliardi di dollari, con l’opzione di acquistare un ulteriore 9,9%. Si tratta della maggiore acquisizione cinese negli Stati Uniti. Il gruppo di investitori che ha acquistato International Lease Finance Corp include New China Trust, China Aviation Industrial Fund e P3 Investments. Per la Cina l’acquisizione completa una tre giorni importante: solo venerdì la cinese Cnooc ha ottenuto il via libera dal Canada per acquistare la società petrolifera Nexen per 15,1 miliardi di dollari.

fonte: ANSA

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Passera: i cinesi guardano a Italia per investimenti

”I cinesi sono molto interessati agli investimenti nel nostro paese. Ci sono dossier importanti, molte opportunita’ di investimento e sono diversi gli operatori cinesi che guardano ad aziende italiane”. E’ quanto ha detto il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, partecipando ad una serata a Shanghai di incontro con la locale comunita’ italiana d’affari, dopo la due giorni a Pechino. Accompagnato dal presidente dell’agenzia Ice, Riccardo Monti, dal presidente di Sace, Giovanni Castellaneta, dall’ambasciatore italiano a Pechino Attilio Massimo Iannucci e dal console generale italiano a Shanghai Vincenzo de Luca, Passera ha incontrato oltre 200 imprenditori e manager dislocati nella Cina orientale, riuniti nello Shanghai Italian Center. ”Abbiamo lavorato – ha detto Passera – affinche’ il Sistema Italia che qui a Shanghai funziona bene, potesse diventare una norma nel paese. Sulla questione economica italiana, siamo dovuti intervenire per evitare disastri maggiori, la spending review ha evitato peggiori problemi”. A Pechino il ministro dello sviluppo economico aveva incontrato sia i vertici del fondo sovrano cinese China Investment Corporation, sia esponenti della Bank of China che dell’autorita’ che si occupa dei marchi che lavora per la proprieta’ intellettuale. ”Con l’autorita’ per i marchi – ha detto il ministro – abbiamo avuto un incontro molto importante, con impegni seri sul rispetto delle proprieta”. Per Passera, l’incontro con il Cic e’ stato di ”grande soddisfazione”. Il ministro ha detto che le banche cinesi sono molto interessate all’Italia ma non ha ravvisato questioni sul fatto che non ci sia reciprocita’ con le cinesi che possono liberamente in Italia ma le italiane (straniere in generale) non possono operare allo stesso modo in Cina. La visita di Passera si chiudera’ domani con un incontro con potenziali investitori cinesi e aziende che gia’ investono in Italia come Huawei (del quale Passera incontrera’ il presidente), Cosco, Shanghai Electric, Chery International.

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Passera a Pechino: in pochi anni Cina primo partner commerciale Italia

Nel suo primo giorno in Cina, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera ha incontrato oggi a Pechino il ministro del commercio Chen Deming, i vertici della Bank of China, una delle quattro grandi banche pubbliche cinesi, e del Fondo sovrano. Passera ha affermato che negli incontri i suoi interlocutori cinesi hanno confermato la ”grande attenzione” con la quale da Pechino si guarda al nostro Paese e alle opportunita’ di investimento che offre per i capitali cinesi. Il ministro ha aggiunto che nel corso dei colloqui sono emersi nuovi settori di interesse da parte cinese, tra cui l’energia e la ”green economy” e ha ricordato che gli scambi tra Italia e Cina hanno avuto un’impennata negli ultimi anni. Oggi la Cina e’ il terzo partner commerciale (dopo Germania e Francia) del nostro Paese e potrebbe diventare il primo entro pochi anni, ha sottolineato il ministro. In un’intervista alla televisione di Stato, la Cctv, Passera ha riaffermato la solidita’ dell’ euro e della costruzione europea che, ha sottolineato, e’ ”un progetto di portata storica”. Il ministro dello sviluppo economico ha messo in guardia l’ audience cinese dall’ ascoltare le ”voci” che parlano di disgregazione dell’ Unione Europea e di fallimento della moneta unica. ”Sono voci messe in giro da chi vuol speculare”, ha affermato, aggiungendo che i mercati sono spesso irrazionali. Sulla politica del governo del quale e’ parte, Passera ha affermato che ha seguito una linea basata ”sull’ equilibrio tra austerita’ e crescita”, ricordando che la sua priorita’ e’ stata quella di ”convincere il resto del mondo che l’ Italia avrebbe fatto tutto quello che era necessario per riportare in ordine i conti pubblici”. Il ministro ha declinato di rispondere a una domanda sulle primarie del Partito Democratico, ”non per cattiveria, ma perche’ ho deciso si astenermi da commenti sulla politica italiana”. Passera ha partecipato – ”nel quadro di una missione che ci sta dando grande soddisfazione” – al lancio dell’ iniziativa Vini Italiani in Cina, un Paese che e ‘ diventato negli ultimi anni il primo importatore di vini del mondo. ”Ma noi non siamo il primo esportatore sul mercato cinese”, ha sottolineato Passera, affermando che ” possiamo giocarcela meglio di quanto abbiamo fatto fin adesso”, con un processo di promozione che ”avra’ il suo culmine nell’ Expo di Milano del 2015, quando l’ Italia sara’ la centro dell’ attenzione mondiale”. Domani, Passera terra’ un discorso alla Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese e poi partira’ per Shanghai, seconda e ultima tappa della sua missione cinese.

fonte: ANSA

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Giù investimenti stranieri ad aprile, sesto mese consecutivo

Gli investimenti stranieri diretti in Cina sono diminuiti in aprile per il sesto mese consecutivo, secondo i dati diffusi oggi dal ministero del commercio di Pechino. In aprile, gli investimenti hanno toccato gli 8,4 miliardi di dollari, con un calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente. Nei primi quattro mesi la flessione e’ stata del 2,4%. Il calo maggiore rispetto al 2011 e’ stato registrato dagli investimenti europei, che sono scesi nei primi quattro mesi dell’ anno del 27,9%. Un leggero aumento si e’ invece verificato per gli investimenti degli Usa, che sono aumentati del 1,9%, sempre rispetto ai primi quattro mesi del 2011. In aumento gli investimenti da altri paesi asiatici, in particolare da Giappone, Corea del Sud. Hong Kong, Macao e Taiwan.

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Ad aprile rallenta crescita export e import

Rallenta in aprile la crescita del commercio con l’estero della Cina. Secondo i dati forniti dall’Amministrazione Generale delle Dogane (GAC) il mese scorso si e’ registrato un aumento del 2,7% su base annua a 308,08 miliardi di dollari, con un surplus di 18,42 miliardi, tasso di crescita che tuttavia rappresenta un rallentamento del 7,1% rispetto a marzo. Le esportazioni ad aprile, (163,25 mld dollari) sono cresciute del 4,9% su base annua. Solo lo 0,3% in piu’ invece per le importazioni.
Nei primi quattro mesi dell’anno, il commercio estero del paese è cresciuto del 6% rispetto all’anno precedente (1,17 miliardi di dollari), con esportazioni ed importazioni in crescita rispettivamente del 6,9% e del 5,1% (593,24 miliardi di dollari e 573,94 miliardi di dollari). Sempre nel periodo gennaio aprile, secondo i dati del Gac, la Cina ha registrato un avanzo commerciale di 19,3 miliardi di dollari. L’Unione europea è rimasta il principale partner commerciale della Cina nei primi quattro mesi, ma la crescita degli scambi bilaterali ha subito un notevole rallentamento (appena +0,3% anno su anno con 170.53 miliardi di dollari). I dati resi noti dal GAC evidenziano poi anche come, sempre durante il periodo gennaio-aprile, il commercio della Cina con gli Stati Uniti – il suo secondo partner commerciale – è aumentato del 9,2% anno su anno arrivando a 146,1 miliardi di dollari.

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Vittorio Grilli a Pechino a caccia di investimenti

La Cina è un Paese “che sta crescendo tantissimo, e che capisce che deve diversificare la propria attività economica all’ estero, sia per quanto riguarda le esportazioni e le importazioni che il capitale di investimento…quindi più veniamo, più spieghiamo e meglio é”. Così il viceministro dell’ economia Vittorio Grilli ha illustrato il senso della sua visita-lampo a Pechino, dove ha incontrato i vertici del fondo sovrano cinese China Investment Corporation (Cic) e della SAFE (State Administration of Foreign Exchange), l’ organismo che gestisce le riserve in valuta del governo cinese e che era rappresentato dal suo presidente Yi Gang, che è anche il vicegovernatore della Banca centrale. “L’ output di questo tipo di incontri – ha spiegato Grilli – non è l’ investimento (immediato)…dopo la visita del presidente del Consiglio Monti (alla fine di marzo) era necessario tornare un esame più specifico, più tecnico delle opportunità di collaborazione”. Grilli ha rilevato nei suoi interlocutori cinesi “un atteggiamento più positivo” rispetto a quello che aveva riscontrato in occasione della sua precedente visita, in agosto, quando la crisi stava esplodendo. “Da parte cinese c’ è un interesse per i debiti europei ma ispirato alla cautela…dobbiamo ricordare che Cic è più focalizzata sulle imprese, mentre la Safe ha più una logica di gestore delle riserve, di investitore prudente, di lungo periodo”, ha aggiunto. Secondo Grilli per le nostre imprese “c’ è un problema di dimensioni, sono troppo piccole essere un target per investitori come i fondi cinesi, che gestiscono miliardi di dollari…”. Le nostre imprese sono in gran parte piccole e medie e farle crescere è un problema di politica industriale del nostro Paese…La sfida, l’ opportunità (che dobbiamo sfruttare) è quella di farle crescere anche con gli investimenti stranieri”. C’é interesse per le infrastrutture ma il problema “non è solo quello di individuare i settori ma anche le dimensioni adatte” a investitori come i fondi cinesi, ha aggiunto Grilli. “Siamo tutti, noi europei, sotto osservazione, i cinesi apprezzano gli sforzi che abbiamo fatto ma da questo agli investimenti c’ è da fare un grosso passo”. L’ Italia, ha proseguito il viceministro, “deve imparare dalla Germania, che in 20 anni ha costruito un rapporto preferenziale con la Cina, i due Paesi hanno trovato delle sinergie importanti…la struttura dell’ economia tedesca non è molto diversa da quella italiana, noi abbiamo buone relazioni commerciali e abbiamo un grande spazio di crescita”. Dopo Pechino Grilli parteciperà ad un convegno di grandi investitori cinesi e asiatici ad Hangzhou, nella Cina orientale, e discuterà in una conference call con i rappresentanti di investitori di Paesi del sudest asiatico tra cui Singapore, Thailandia e Malaysia”.

fonte: ANSA

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Scendono in sesto mese consecutivo i prezzi degli immobili

I prezzi deglI immobili sono scesi in Cina in marzo per il sesto mese consecutivo, secondo i dati diffusi oggi dall’ Ufficio centrale di statistica di Pechino. Rispetto ad un anno fa i prezzi dei nuovi immobili sono diminuiti in 38 città grandi e medie su 70 e in particolare a Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen. Rispetto al mese precedente, i prezzi sono scesi in 46 città. Il settore immobiliare ha fornito negli anni scorsi il 10% del Prodotto interno lordo (Pil) della Cina, e una percentuale molto superiore se si tiene conto dei suoi rapporti con la produzione di acciaio e cemento. Il rallentamento del settore immobiliare, insieme alla contrazione delle esportazioni cinesi in Europa e negli Usa ha portata alla recente frenata della crescita economica del Paese, che è stata dell’ 8,1% nel primo trimestre dell’ anno, la più bassa da tre anni.

fonte: ANSA

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Allargata banda di oscillazione dello yuan

La banca centrale cinese ha allargato oggi la banda di oscillazione dello yuan rispetto al dollaro. Ora la valuta potrà oscillare in una fascia di più o meno 1% rispetto al tasso di cambio annunciato quotidianamente dalla stessa banca. In precedenza la banda d’oscillazione era del più o meno 0,5%. Si ritiene che a ispirare la decisione siano stati i dati resi noti ieri sulla contrazione delle esportazioni cinesi nel primo trimestre 2012 e sul rallentamento del tasso di crescita dell’economia all’8,1% su base annua.
Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, plaude alla decisione della Cina di ampliare la banda di oscillazione dello yuan. ”E’ una misura importante” e ”mostra l’impegno della Cina a riequilibrare la propria economia verso i consumi interni e consentire alle forze di mercato di giocare un ruolo piu’ importnate nel determinare il livello dei tassi di cambio”.
La Cina sta fancendo progressi nella politica valutaria ma gli Stati Uniti vogliono di piu’ Lo afferma un rappresentante dell’amministrazione Obama, commentando la decisione della Cina di ampliare la banda di oscillazione dello yuan sul dollaro.

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