Il celebre scultore britannico di origine indiana Anish Kapoor ha annullato ieri una prevista mostra in Cina per denunciare la detenzione dell’artista cinese Ai Weiwei. Lo ha dichiarato il suo portavoce alla rivista britannica The Art Newspaper. Il British Council aveva chiesto a Kapoor di preparare un’esposizione al Museo nazionale di Cina a Pechino in occasione del festival “Uk Now’ in programma nel 2012. Il portavoce dello scultore ha affermato che questi non parteciperà a causa “della detenzione di Ai Weiwei”. L’artista cinese, 53 anni, uno degli ideatori del famoso ‘Nido d’uccellò, lo stadio delle Olimpiadi di Pechino del 2008, é stato arrestato il 3 aprile scorso a Pechino mentre cercava di amndare a Hong Kong, per poi recarsi in Germania. Le autorità cinesi lo accusano di frode fiscale.
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Liberato dissidente portato in residenza segreta
C’e’ preoccupazione sulla sorte dell’attivista cinese Huang Qi, liberato ieri dal carcere. Lo denunciano organizzazioni per i diritti umani. Secondo quanto ha detto Zeng Li, moglie dell’attivista dissidente, la polizia le ha vietato di recarsi in carcere ieri per accogliere il marito dicendo che l’avrebbero loro portato nella natia Neijiang, nella provincia del Sichuan. Secondo quanto riferisce Radio Free Asia, all’uscita dal carcere, la polizia ha nascosto Huang in una casa segreta e lo tiene in una sorta di arresti domiciliari insieme alla famiglia, come gia’ accaduto ad altri dissidenti. Huang ha finito di scontare una condanna a tre anni per ”possesso illegale di segreti di stato”, dopo aver aiutato le famiglie delle vittime, soprattutto bambini, del terremoto del 2008 in Sichuan. Nel giugno di quell’anno l’uomo e’ stato preso dalla polizia dopo aver organizzato diverse manifestazioni in cui denunciava in particolare lo stato pietoso degli edifici scolastici, costruiti male a causa delle corruzione e crollati durante il terremoto con un elevatissimo bilancio di bambini e ragazzi morti. Per gli stessi motivi, ha fatto campagne di protesta anche l’artista Ai Weiwei, anche lui agli arresti. Hang ha anche aperto un sito per i diritti umani ed era stato gia’ in carcere dal 2000 al 2005 per ”incitamento alla sovversione dei poteri dello stato”, dopo aver pubblicato sul suo sito materiale critico nei confronti del governo. A sua moglie che l’ha visitato qualche tempo fa in carcere, Hang ha detto di voler riprendere, una volta uscito, a manifestare per i diritti civili
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Polizia intima a moglie Hu Jia di lasciare la casa
Le autorita’ cinesi stanno facendo pressioni sulla moglie di Hu Jia, il dissidente in carcere che si e’ battuto per i diritti dei malati di Aids, perche’ lasci la propria casa, a pochi giorni della presunta uscita dal carcere dell’uomo. Lo riferisce Radio Free Asia. Zeng Jinyan, che ieri su Twitter aveva annunciato la liberazione del marito per la fine del mese, ha denunciato che le autorita’ stanno facendo pressioni su lei e sulla sua famiglia affinche’ lasci la casa di Shenzhen, la citta’ nel sud del paese dove due mesi fa si e’ trasferita da Pechino. E’ probabile che le autorita’ vogliano che la donna torni a Pechino quando il marito sara’ rilasciato per di fatto, tenere entrambi agli arresti domiciliari. La donna si e’ opposta, anche perche’ non vuole ritornare nella capitale dove e’ stata continuamente sotto osservazione degli agenti. Inoltre ha chiesto comunque un rinvio visto che la sua bambina deve finire la scuola. Il 39nne dissidente Hu Jia e’ stato tra i primi a denunciare lo scandalo dell’Henan, la provincia nella quale alla fine degli anni novanta migliaia di contadini hanno contratto l’aids attraverso trasfusioni di sangue infetto. E’ in carcere dall’aprile del 2008 dopo una condanna a tre anni e mezzo per ”incitamento a sovvertire i poteri dello Stato”. Si e’ sempre battuto per i diritti dei malati di aids e ha condotto altre battaglie sui diritti civili, denunciando spesso le autorita’ cinesi. A lui, che e’ stato anche presidente dell’associazione culturale 4 giugno, che ricorda la strage di piazza Tiananmen, e’ stato dato il premio Sakharov nel 2008 e nello stesso anno e’ stato candidato al Nobel per la pace, con forti proteste da parte del governo cinese.
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Forse libero a breve Hu Jia attivista in carcere da tre anni
Potrebbe essere liberato alla fine di giugno Hu Jia, il dissidente cinese in carcere da tre anni. Secondo un tweet postato da sua moglie Zeng Jinyan, Hu dovrebbe essere rilasciato il 26 giugno. Il 39nne dissidente e’ stato tra i primi a denunciare lo scandalo dell’Henan, la provincia nella quale alla fine degli anni novanta migliaia di contadini hanno contratto l’aids attraverso trasfusioni di sangue infetto. E’ in carcere dall’aprile del 2008 dopo una condanna a tre anni e mezzo per ”incitamento a sovvertire i poteri dello Stato”. Si e’ sempre battuto per i diritti dei malati di aids e ha condotto altre battaglie sui diritti civili, denunciando spesso le autorita’ cinesi. A lui, che e’ stato anche presidente dell’associazione culturale 4 giugno, che ricorda la strage di piazza Tiananmen, e’ stato dato il premio Sakharov nel 2008 e nello stesso anno e’ stato candidato al Nobel per la pace, con forti proteste da parte del governo cinese.
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