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Presentato il progetto di un nuovo outlet italiano a Guangzhou

Aprirà nel primo quadrimestre del 2015 il Florentia Village di Guangzhou-Foshan, il terzo del suo genere in Cina dopo quello aperto dall’italiana Rdm (gruppo Fingen) in Cina dopo quello nei pressi di Pechino e quello che l’anno prossimo vedrà alla luce a Shanghai. Il nuovo outlet, il primo nel sud della Cina, si trova in un’area strategica, tra la vecchia Canton e Foshan, vicina a Shenzhen e Zuhai e non lontana da Hong Kong. Accessibile da aeroporto, metro, autostrade e stazioni ferroviarie, è il primo outlet di ispirazione italiana nel sud del paese del dragone e offrirà ai compratori cinesi prodotti con fino al 70% di sconto di primarie aziende del lusso come Armani, Bulgari, Burberry, Etro, Fendi, Ferragamo, Hogan, Hugo Boss, Kenzo, Prada, Ralph Lauren, Tod’s, Tory Burch, Versace. Il progetto si sviluppa su un’area di 118.000 mq con 50.000 mq di area commerciale, il tutto sviluppato in architettura che ricorda le città di Firenze e di Venezia. “Per noi questo progetto – ha detto Jacopo Mazzei, presidente e amministratore delegato di Florentia Village e Rdm – è importante in un’area chiave del paese che ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo di realizzare altri outlet nelle città cinesi di prima e seconda fascia, facendo attestare i nostri outlet come capisaldi di lusso in Cinz”. In progetto, altre costruzioni simili a Chengdu e a Chongqing, dopo l’apertura dell’anno prossimo a Pudong (Shanghai) e quella del giugno 2011 a Wuqing (tra Pechino e Tianjin), il primo outlet della Rdmche alla fine del 2012 ha fatto registrare oltre 3 milioni di visitatori e un turnover di circa 200 milioni di euro.

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Inaugurato a Pechino primo outlet italiano

Piazza san Marco, il Colosseo, le calli veneziane, il Canal grande con tanto di gondole e gondoliere, palazzi fiorentini e romani: è questo lo scenario che da oggi accoglierà i sempre più agguerriti compratori cinesi a Wuqing tra Pechino e Tianjin. Qui, infatti, a 20 minuti di auto dalla capitale cinese e dalla città ex colonia italiana, la Rdm Group, l’azienda italiana del gruppo Fingen leader nella costruzione di Outlet, ha aperto il suo primo outlet cinese, il Florentia Village, il primo di cinque. Alla presenza dell’ambasciatore italiano Attilio Massimo Iannucci, il presidente di Rdm group Jacopo Mazzei e Ivano Poma, presidente della società in Asia, hanno tagliato il nastro della struttura che su una superficie di 45 mila metri quadri (60.000 la superficie totale) conta oltre 200 negozi delle maggiori firme della moda sia italiana che internazionale e 2.800 posti auto gratuiti per i clienti. Il management, sarà italiano. Non solo moda: nella struttura italiana, realizzata in società con la sino-americana Waitex, anche bar e ristoranti con prodotti tipici italiani che faranno da contorno alle grandi marche come Bulgari, Prada, Fendi, Giorgio Armani, Salvatore Ferragamo, Tod’s, Versace, Burberry, Zegna, Moncler, Missoni e Lancel, oltre ai marchi popolari e di tendenza come Diesel, Coach, Guess. L’investimento di Rdm è di oltre 400 milioni di euro per i cinque progetti: dopo questo aperto oggi, dovrebbero venire un outlet a Pudong, la zona nuova di Shanghai dove sono già in corso avanzati contatti con le autorità; nella provincia meridionale del Guangdong e a Chongching, la città più popolosa di Cina. Ma anche estero: “la nostra società – spiega all’Ansa Jacopo Mazzei – sta guardando anche alla Turchia, al Sud America, all’Europa dell’est”. Un investimento importante in Cina. “Siamo qui da molti anni – continua Mazzei -: il mercato del lusso è molto importante non solo in termini qualitativi ma anche quantitativi. E’ un paese che per questo settore da condizioni di mercato ideali. Ma non è un paese semplice dove investire, lo sviluppo del business è molto difficile. C’é tanta competizione, ci vogliono mezzi finanziari e conoscere bene la realtà. Non è un mercato facile, bisogna avere ottimi partner”. Duecento negozi del lusso vicino Pechino che potrebbero competere anche con i monomarca già presenti nelle grandi città. “La nostra esperienza in questo paese e i dati – continua Mazzei – ci spiegano che qui c’é un elevato numero di persone che può spendere. Non siamo in competizione perché l’outlet per definizione è un’altra cosa, offre altri prodotti. Se ci fosse competizione gli stessi brand non sarebbero venuti qui ma sarebbero rimasti solo nella città, invece fanno a gara per esserci”.

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