L’ufficio per la propaganda del governo cinese ha emesso una serie di ordinanze con le quali invita i media statali a non utilizzare la notizia dei funerali di Nelson Mandela per parlare di diritti umani o di altri argomenti considerati sensibili come il Dalai Lama. “Tutti i media – si legge in un’ordinanza – devono essere molto prudenti nel selezionare i materiali e riportare le notizie in maniera appropriata”. Anche il vice presidente cinese Li Yuanchao è volato in Sud Africa per l’omaggio a i Mandela. Ma per Pechino, “tutti i post su Weibo (il twitter cinese) o nei blog che approfitteranno della notizia della morte di Nelson Mandela per attaccare il sistema cinese dovranno essere cancellati immediatamente”. Tra i diktat anche quello di non collegare Mandela con il Dalai Lama o non parlare di Taiwan (alleato diplomatico del Sud Africa fino al 1998). Altro tema da non toccare quello relativo alla vita privata di Madiba che ha avuto tre mogli E intanto il Global Times, in un editoriale, invita a non accostare Mandela a Liu Xiaobo, entrambi premi Nobel per la Pace: per il quotidiano il premio a un prigioniero equivale a deridere il sistema giudiziario cinese. Liu Xiaobo, infatti, si legge nell’articolo del giornale cinese “e’ stato sottoposto a una rigida procedura legale, che funziona e rende sicura una società di 1,3 miliardi di persone. E che non farà eccezione solo per Liu solo a causa delle pressioni dell’occidente. Solo la legge cinese ha l’ultima parola per dire se una persona ha violato la legge o meno”.
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Propaganda cinese a media: non usate Mandela per parlare di diritti civili o Dalai Lama
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Pechino si scopre amico di Mandela
La Cina ha espresso attraverso un breve comunicato trasmesso dall’agenzia Xinhua, la Nuova Cina, le sue condoglianze per la morte del leader sudafricano Nelson Mandela. Per Pechino, Mandela e’ stato ”un vecchio amico del popolo cinese”. Alcuni cittadini cinesi, scrivendo su Internet, hanno paragonato lo scomparso statista sudafricano Nelson Mandela ai dissidenti che si battono in Cina per i diritti umani, tra cui il premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, che sta scontando una condanna ad 11 anni per ”sovversione”. ”Stiamo ricordando una persona che ha rispettato e si e’ battuta per i diritti umani, la liberta’ e l’uguaglianza ma il Mandela della Cina, che faceva esattamente le stesse cose, e’ stato messo in prigione”, ha scritto uno di loro. ”Davvero ironico”, ha scritto un altro, ”se Mandela fosse stato cinese, l’avrebbero picchiato a morte”. Il governo cinese e il presidente Xi Jinping hanno espresso al Sudafrica le loro condoglianze, definendo Mandela ”un vecchio amico del popolo cinese”. Nel pomeriggio cinese si sono diffuse notizie delkla impossibilità di ricercare sulla rete alcune notizie riferite a Mandela.
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