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Pechino smentisce vendita di armi a ribelli birmani

La Cina ha respinto oggi le accuse di aver fornito armi ai ribelli kachin birmani, che stanno combattendo contro l’ esercito di Yangoon non lontano dalla frontiera tra Cina e Birmania. Pechino, ha sostenuto il portavoce del ministero degli esteri Hong Lei, ha svolto ”un ruolo costruttivo” per riportare la pace in Birmania (conosciuta anche come Myanmar). Hong ha ricordato che la Cina ”ha sempre insistito sulla necessita’ di una soluzione pacifica del conflitto nel Myanmar attraverso il dialogo e i negoziati”. Il governo birmano ha annunciato una tregua la settimana scorsa ma testimoni hanno riferito che i combattimenti tra esercito e milizie kachin sono ancora in corso. Gli scontri avvengono lungo la frontiera tra i due Paesi, che e’ lunga oltre duemila chilometri.

fonte: ANSA

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La Cina respinge in Myanmar rifugiati scappati da guerra

Un gruppo che si batte per i diritti umani ha chiesto alla Cina di interrompere il ritorno forzato di rifugiati dell’etnia Kachin verso il Myanmar, da dove sono scappati per causa del conflitto tra l’esercito locale e il Kaichin Independence Army (Kia). In un appello, Human Right Watch, associazione con sede negli Usa, ha denunciato che le autorita’ cinesi hanno respinto almeno 1.000 rifugiati e stanno pianificando il respingimento di altri 4.000, tutti arrivati a giugno nella provincia cinese dello Yunnan. Secondo l’organizzazione, la Cina, che non ha permesso ad agenzie umanitarie internazionali e alle stesse Nazioni unite di visitare i rifugiati, avrebbe accolto dai 7.000 ai 10.000 rifugiati Kachin, senza pero’ concedere loro protezione. Per loro ci sono solo campi che vengono definiti dall’organizzazione ”squallidi” e sono fuggiti da lavoro forzato, omicidi, torture e altre violenze da parte dell’esercito del Myanmar. Qui, ai confini con la Cina, nella regione Kaichin, sono stati istallati almeno 85 campi che ospitano 55.000 rifugiati con notevoli problemi di carattere sanitario e per la mancanza di cibo. Nel giugno del 2011, mettendo fine da una tregua di 17 anni, e’ riscoppiata la guerra tra l’esercito del Myanmar e il Kia, portando a scappare 75.000 Kachin.

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Secondo Hrw, Pechino respinge i rifugiati in Myanmar

La Cina ha respinto in Myanmar alcuni rifugiati di etnia Kachin, senza offrire loro l’assistenza necessaria. Lo ha denunciato in un rapporto l’organizzazione non governativa Human Right Watch. I Kachin sono una minoranza etnica scappati dalla guerra civile ripresa l’anno scorso dopo una tregua di 17 anni. Oltre 10.000 appartenenti a questa minoranza hanno cercato rifugio nella provincia meridionale cinese dello Yunnan, ai confini con il Myanmar. Secondo Hrw, la maggior parte di questi rifugiati non hanno accesso a cure, ripari, o altre esigenze basilari, mentre altri sono stati arrestati. In passato il governo cinese ha accolto i rifugiati, seppur non accogliendoli secondo le obbligazioni internazionali, come ha denunciato l’Ong, ma ora la situazione per queste persone sta peggiorando. Secondo la denuncia, a oltre 300 persone e’ stato ordinato dalle autorita’ cinesi di tornare indietro mentre altri sono stati gia’ respinti. Al momento non c’e’ nessun commento da parte delle autorita’ cinesi.

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Ambasciatore cinese in Myanmar incontra Aung San Suu Kyi

L’ ambasciatore cinese in Birmania ha incontrato la leader dell’ opposizione e premio Nobel per la pace Aug San Suu Kyi. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli esteri Liu Weimin in una conferenza stampa a Pechino. Liu ha affermato che l’ incontro è stato richiesto dalla stessa Suu Kyi, per “esporre” all’ ambasciatore le proprie idee. Due settimane fa la leader del’ opposizione birmana aveva ricevuto il segretario di Stato americano Hillary Clinton, un incontro visto con preoccupazione da Pechino, che teme di rimanere emarginata nel caso di un avvicinamento della Birmania all’ occidente, reso possibile dalla politica di riforme iniziata dal nuovo presidente Thein Sein, entrato in carica a marzo. Le iniziative del nuovo presidente hanno portato al ritorno alla partecipazione alla vita politica della Lega nazionale per la democrazia, il partito di Aung San Suu Kyi. Il portavoce ha anche annunciato che la prossima settimana la Cina sarà rappresentata al vertice dei paesi che si affacciano sul Mekong, che si terrà in Birmania, dal consigliere di Stato Dai Bingguno e non, come era stato annunciato in un primo momento, dal premier Wen Jiabao. Liu Weimin non ha spiegato le ragioni del cambiamento.

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