Polemiche online in Cina per le foto che due omosessuali hanno postato annunciando il loro matrimonio. I due sessantenni, ‘grande tesoro’ e ‘piccolo tesoro’, come si chiamano in rete, hanno annunciato le loro nozze (illegali in Cina, in quanto il matrimonio omosessuale non e’ contemplato) postando sulla loro pagina di Weibo – il servizio cinese di microblog piu’ usato – foto nelle quali il ‘piccolo tesoro’ indossa un abito bianco con veletta, al braccio del suo sposo. In altre immagini, i due si mostrano mentre si baciano, si abbracciano, stanno insieme e si scambiano effusioni. Le foto hanno catturato l’attenzione di molti internauti, suscitando commenti spesso critici. In uno, una persona che si firma ‘meschugge’ si chiede se i due non vogliano portare ‘la stessa malattia che affligge l’occidente’. Secondo il loro racconto, i due vivono a Pechino dove uno e’ un insegnante in pensione e l’altro e’ di origine delle zone rurali. I due hanno raccontato di problemi con le famiglie e con molti vicini, ma che sono determinati ad andare avanti nel loro amore e nel loro proposito di sposarsi. Uno dei due, gia’ sposato, ha detto che suo figlio non gli parla piu’ da quando ha scoperto l’omosessualita’ del padre e questi si e’ trasferito a vivere con il suo compagno. Nei prossimi giorni i due hanno annunciato che si sposeranno. Anche se non riusciranno a ricevere il certificato di matrimonio dalle autorita’, chiedono benedizioni e auguri a tutta la Rete.
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Cristiani in piazza ad Hong Kong contro legge pro gay
Migliaia di fedeli evangelici cristiani sono scesi in piazza ieri ad Hong Kong per protestare contro la proposta di legge che, concedendo pieni diritti agli omosessuali, limita di fatto il diritto di chi e’ contrario all’omosessualita’ di esprimere il proprio parere. I fedeli della chiesa Evangelical Free Church of China Yan Fook, almeno 50.000 per gli organizzatori (5.000 per la polizia), hanno protestato dinanzi agli uffici del governo dell’ex colonia britannica e si sono riuniti in preghiera ad Admirality per quello che – scrivono in media di Hong Kong – denunciano essere un caso di ‘discriminazione alla rovescia’. Per il pastore Frank Li, uno dei leader della chiesa Yan Fook, simili esperienze gia’ fatte all’estero hanno dimostrato che tali leggi potrebbero fortemente minacciare la liberta’ di parola e di credo religioso di persone che erano pacificamente e ragionevolmente contrarie all’omosessualita’. ”Se questo diventa la legge, coloro che si oppongono all’omosessualita’ vedranno limitata la loro liberta’ di parola”, ha detto alla stampa di Hong Kong il reverendo Tam Jayson, organizzatore di un ‘concerto-preghiera’ tenuto ieri. Le autorita’ sembrerebbero interessate ad avviare una consultazione pubblica sulla questione, e i gruppi evangelici cristiani vorrebbero esprimere il loro dissenso, dal momento che ritengono l’omosessualita’ contraria non solo alla fede ma anche alla cultura cinese. A Hong Kong, nonostante oltre 30 anni fa sia stato depenalizzato il reato di sodomia, non c’e’ ancora una legislazione totalmente libertaria per gli omosessuali.
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Migliaia gli omosessuali sposati a donne per nascondersi alla società
Sarebbero almeno sedici milioni in Cina le donne sposate con omosessuali, i quali così, per paura nei confronti di una società che li discrimina, si nascondono. Lo rivela uno studio condotto da un esperto dell’Università di Qingdao, secondo quanto riferisce il China Daily. Secondo Zhang Bei-chuan, ritenuto una delle massime autorità in Cina anche per quanto riguarda le tematiche connesse all’AIDS, il 90% degli omosessuali cinesi si sposa con donne, soprattutto a causa delle pressioni sociali e familiari. “E’ verissimo – conferma Xiao Yao, una editrice di 29 anni che ha divorziato dal marito omosessuale nel 2008 – conosco molte donne che, come ho fatto io per un po’, soffrono in silenzio accanto ad un uomo che non solo non le ama ma che spesso le maltratta sia fisicamente che verbalmente”. Dopo aver preso la decisione di lasciare il marito, Xiao ha aperto un sito internet proprio per le donne come lei, per aiutarle a scegliere e prendere la decisione giusta. Il sito, chiamato “La terra delle mogli dei gay” ha già 1200 utenti registrati e sta riscuotendo molto successo. “Il sito dà la possibilità a queste donne di non sentirsi sole – spiega Xiao – sapendo che ci sono altre persone con i loro stessi problemi e spesso da loro la forza di reagire e fare le scelte giuste”. La ricerca del professor Zhang non ha però suscitato reazioni univoche. Più di uno, nell’ambito della comunità omosessuale, ha sollevato dubbi sulla sua attendibilità. “Si tratta di una ricerca senza sostanza, non verificabile – ha commentato tra gli altri Xiao Dong, un omosessuale di 36 anni – anche se senz’altro ci sono implicazioni sociali che possono spingere un gay a sposarsi non è possibile stabilire con certezza il numero dei gay sposati”. “Io non desidero un matrimonio eterosessuale – ha dichiarato un altro omosessuale di 27 anni, Wang Zi – ma è vero che ci si può sentire indotti a farlo per non urtare i sentimenti della famiglia, per nascondere un segreto. Io non dirò mai la verità ai miei. Forse potrei sposare una donna lesbica e potremmo così vivere entrambi onestamente seguendo i nostri stili di vita”.
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Celebrano matrimonio gay, amici rifiutano invito
Si e’ svolto a Shenzhen, nella provincia meriodionale cinese del Guangdong, in un noto hotel del distretto di Luohu, il primo matrimonio gay della citta’. Mark e An An, due giovani di 25 e 23 anni, sfidando la societa’ e la famiglia, hanno deciso di rendere pubblica la loro unione con una cerimonia con tutte le carte in regola: testimoni, fiori, cibo, torta nuziale e tradizionale bacio finale. All’ingresso del locale un manifesto che recitava ”congratulazioni signor Mark e signor An An”. Molti clienti dell’hotel, pensando ad un errore, hanno fatto notare ai camerieri che avrebbero dovuto scrivere ‘Signore e signora’ ma si sono visti rispondere, tra lo stupore generale, che si trattava effettivamente di due uomini. Alla festa, a cui Mark e An An avevano invitato tutti i loro amici, hanno partecipato pero’ solo cinque persone. La maggior parte hanno trovato scuse per non partecipare. Alcuni hanno palesato espressamente il loro disappunto per quella scelta. ”Alle nostre famiglie invece non abbiamo osato dire nulla – dicono i due sposi ad un sito internet – quando lo sapranno saranno furiosi con noi”. In Cina l’omosessualita’ e’ ancora un tabu’ che in alcuni casi sfocia in reato e la maggior parte degli uomini nascondono questa loro inclinazione spesso anche con matrimoni di facciata per non suscitare sospetti nelle famiglie per poi invece condurre, di nascosto, una vita parallela.
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