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Scoperta fabbrica di preservativi taroccati nel Fujian

Scoperto in Cina un commercio di preservativi taroccati. Il proprietario di un laboratorio clandestino e dieci suoi collaboratori sono stati arrestati dalla polizia nella citta’ di Jinjiang, nella provincia sud orientale del Fujian. Sequestrati oltre due milioni di preservativi con false etichette di note marche tra le quali Jissbon, Durex e Contex. Gli arresti e il sequestro, secondo quanto riferiscono fonti di stampa locale, sono arrivati a conclusione di una lunga indagine iniziata nel mese di febbraio quando la polizia si era insospettita del fatto che su taobao.com, uno dei piu’ noti siti di e-commerce cinese, si trovavano in vendita dei preservativi a prezzi eccessivamente bassi. La polizia ne ha acquistati alcuni e, dopo aver verificato che si trattava di falsi, ha iniziato le indagini ed e’ risalita ai produttori. Ha cosi’ scoperto che due uomini del Fujian avevano iniziato questa attivita’ a dicembre, acquistato le macchine necessarie per la produzione e messo su nel giro di poco tempo una produzione di preservativi falsi in grande stile. In uno spazio di poco piu’ di 20 metri quadrati riuscivano a produrre fino a 20.000 pezzi al giorno. Durante le indagini la polizia ha scoperto altri due laboratori clandestini, uno nella provincia dell’Henan e uno in quello dello Zhejiang.In totale sono stati arrestate 36 persone sospettate di essere partecipi delle attivita’ e sono stati sequestrati quasi 5 milioni di preservativi falsi per un valore di 48 milioni di yuan (quasi 5 milioni di euro). I preservativi falsi venivano poi forniti, per la vendita al dettaglio, a tabaccherie, farmacie e negozi on line.

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Applicazione su smartphone per ordinare preservativi gratis

Il Governo di Pechino ha lanciato una nuova applicazione per gli smart-phone, dal nome ‘FreeCondom’, che consente alla gente di ordinare tramite questa applicazione, ed avere direttamente a casa, preservativi gratuiti. Lo riferisce il Global Times. Mentre le societa’ deputate alla consegna degli ordinativi riferiscono che moltissime persone stanno aderendo all’ iniziativa, alcuni residenti hanno lamentato il fatto che quelli dati gratuitamente sono preservativi di produzione cinese, di marche non note, considerati non di buona qualita’ e quindi non sicuri. ”Vogliamo che la gente nella nostra città possa avere sesso sicuro. L’applicazione e’ il nostro ultimo sforzo per promuovere l’uso del preservativo – ha dichiarato il direttore dell’ufficio di popolazione e pianificazione familiare della commissione municipale di Pechino – se si rivelera’ un successo estenderemo questa iniziativa anche a livello nazionale”. Le persone possono ottenere i preservativi ordinandoli al telefono oppure online e ora anche grazie a questa applicazione gratuita. Ogni cliente puo’ ordinare fino ad un massimo di tre confezioni, ogni confezione contiene 10 preservativi. I clienti devono registrarsi con la loro carta d’identita’, e possono ordinare solo una volta ogni due mesi. L’unica cosa che si paga e’ la spedizione, uno, due yuan (10, 20 centesimi di euro circa), a seconda di dove si vive. L’anno scorso, la Cina ha prodotto 7 miliardi di preservativi e il consumo interno e’ stato di circa 2,5 miliardi. L’iniziativa dei preservativi gratuiti ha suscitato commenti molto diversi. ”Temo che la qualita’ non sia garantita – ha commentato una giovane donna di 27 anni che lavora in una rivista d’arte – se anche il mio ragazzo insistesse per usarli, gli diro’ che non si fa sesso”. Huang, un ingegnere di 25 anni, sembra invece contento della novita’. Ha gia’ ordinato tre pacchetti,”sono molto soddisfatto del servizio – ha detto Huang – ho avuto la consegna il giorno dopo, ed e’ stato divertente provare l’applicazione sul mio smart-phone”. Secondo i dati della compagnia di corrieri Changtong Express, nella sola giornata di ieri sono state fatte consegne di preservativi a una decina di persone.

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Lo vedi che è vero: i cinesi ce l’hanno piccolo. Il sudafrica dice no ai preservativi cinesi, troppo piccoli

Un tribunale sudafricano ha vietato al governo di comprare 11 milioni di preservativi cinesi perche’ sono stati considerati dalla Corte troppo piccoli per i sudafricani. Secondo il quotidiano Beeld, il ministero delle Finanze aveva attribuito alla societa’ sudafricana Siqamba Medical la facolta’ di stipulare un contratto per importare milioni di preservativi dalla Cina. Ma una societa’ concorrente, Sekunjalo Investments Corporation, aveva fatto ricorso davanti all’Alta Corte di Pretoria sostenendo questo argomento: i suoi preservativi sono piu’ lunghi del 20% rispetto a quelli fabbricati in Cina. Il giudice ha dato ragione alla societa’ concorrente, precisando nella sua motivazione che effettivamente i preservativi cinesi possono essere considerati troppo piccoli, di qualita’ peggiore e non omologati dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’. Con 5,38 milioni di sieropositivi su una popolazione di 50 milioni, il Sudafrica ha il piu’ alto tasso d’infezione da hiv del mondo.

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Forse libero a breve Hu Jia attivista in carcere da tre anni

Potrebbe essere liberato alla fine di giugno Hu Jia, il dissidente cinese in carcere da tre anni. Secondo un tweet postato da sua moglie Zeng Jinyan, Hu dovrebbe essere rilasciato il 26 giugno. Il 39nne dissidente e’ stato tra i primi a denunciare lo scandalo dell’Henan, la provincia nella quale alla fine degli anni novanta migliaia di contadini hanno contratto l’aids attraverso trasfusioni di sangue infetto. E’ in carcere dall’aprile del 2008 dopo una condanna a tre anni e mezzo per ”incitamento a sovvertire i poteri dello Stato”. Si e’ sempre battuto per i diritti dei malati di aids e ha condotto altre battaglie sui diritti civili, denunciando spesso le autorita’ cinesi. A lui, che e’ stato anche presidente dell’associazione culturale 4 giugno, che ricorda la strage di piazza Tiananmen, e’ stato dato il premio Sakharov nel 2008 e nello stesso anno e’ stato candidato al Nobel per la pace, con forti proteste da parte del governo cinese.

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