Archivi tag: istruzione in cina

La Cina blocca le facoltà che non danno lavoro

Il problema dei laureati senza lavoro affligge persino la Cina, ma il governo di Pechino sta pensando di risolverlo ‘alla radice’: secondo il Wall Street Journal ‘e’ stato varato un piano per tagliare o ridurre drasticamente le facoltà che non danno occupazione. Ogni università, spiega il sito del quotidiano, verrà valutata dal punto di vista dell’occupazione, operando tagli e ridimensionamenti in quelle in cui meno del 60% dei neolaureati trova un lavoro per due anni consecutivi. In Cina il numero dei laureati è cresciuto del 150% negli ultimi 10 anni, arrivando a circa 9 mila ogni 100 mila abitanti, e di conseguenza sono aumentati anche i laureati disoccupati, anche se in misura minore rispetto al resto del mondo: il 72% di chi si laurea nel paese del Dragone trova infatti un’occupazione, e nonostante ciò la Cina è il paese che ha esportato più studenti negli Usa, più di 128 mila nel 2010. Se si applicasse all’Italia il parametro indicato dal governo cinese le prime facoltà ad essere ‘ghigliottinate’ sarebbero psicologia e lettere e filosofia, che secondo il rapporto Almalaurea sono le lauree meno efficaci, rispettivamente con un 26,9 e 27,2% di laureati dopo un anno.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Vita cinese

Gli studenti di Shanghai sono i migliori al mondo

Sono gli studenti di Shanghai i migliori al mondo, secondo quanto pubblicato dal South China Morning Post, riportando gli ultimi risultati del Program of International Student Assessment (Pisa). Fra gli studenti di 65 paesi e regioni, i ragazzi delle superiori di Shanghai si sono classificati primi in lettura matematica e scienza, mentre i ‘cugini’ di Hong Kong sono risultati terzi in matematica e scienze, quarti in lettura, scendendo di una posizione nelle ultime due materie. Dietro Shanghai e Hong Kong si e’ piazzata Singapore che, come la capitale economica della Cina, era inserita per la prima volta nella speciale classifica, sviluppata dall’Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd). Lo studio Pisa ha preso in considerazione 470.000 quindicenni che frequentano scuole in 65 paesi. Di questi, 34 sono paesi membri dell’Oecd, 31 sono considerati partner e tra questi ci cono anche 8 nuovi paesi e regioni, tra i quali Shanghai. La Corea del Sud e la Finlandia si sono piazzate ai primissimi posti della classifica globale dei paesi, mentre Shanghai guida la generale che comprende anche i partner. Secondo gli studiosi dell’organizzazione internazionale, e’ Shanghai la vera sorpresa, perche’ nella citta’ si stanno sviluppando sempre di piu’ scuole con ottimi livelli di insegnamento. E questo pare stia avvenendo a scapito di Hong Kong.

2 commenti

Archiviato in Vita cinese

Molti laureati in Cina ma di poca qualità

Cresciuti di numero ma diminuiti in qualita’. Sarebbe questa la fotografia degli studenti cinesi secondo un recente studio reso noto dal China Daily. Il peggioramento riguarderebbe soprattutto i laureati e coloro che conseguono dottorati di ricerca. Secondo la ricerca circa il 70% dei datori di lavoro lamenta il fatto che molti giovani impiegati, pur laureati e dotati di dottorato hanno poi scarsi risultati nelle loro performance lavorative. La ricerca e’ stata condotta intervistando 1392 tra datori di lavoro, professori, laureati, dottorandi ed impiegati. La Cina nel 2008 ha superato anche gli Stati Uniti in quanto a numero di studenti che dopo la laurea conseguono un dottorato. Nel 2009 sono stati 246.300 gli studenti che in Cina hanno ottenuto un dottorato, un numero cinque volte superiore a quello del 1999. ”Oggigiorno – ha detto Ge Daoshun, professore di politica sociale all’accademia cinese di scienze sociali – non e’ raro in Cina che gente di 30 anni o poco piu’ gia’ sia professore o supervisioni dottorandi facendo loro da tutor. Ma dubito che in cosi’ giovane eta’ e senza esperienza possano svolgere correttamente il loro compito”. Spesso poi capita, si sostiene nello studio, che i professori, essendo sottopagati rispetto ad altre categorie di laureati, ”appaltino” una parte del loro lavoro ai dottorandi, utilizzandoli per fare ricerca e per svolgere parte del proprio lavoro. ”Le universita’ cinesi – ha aggiunto Ge – dovrebbero fare maggiori sforzi per riformare il sistema e per introdurre requisiti piu’ severi per gli studenti che intendono accedere ai dottorati, e questo per migliorare la qualita’ dell’istruzione in generale”.

Lascia un commento

Archiviato in Vita cinese