Un funzionario del partito comunista della periferia di Pechino e’ stato rimosso dal suo incarico per aver organizzato uno sfarzoso matrimonio per suo figlio. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. Ma Linxiang, vice capo della commissione del villaggio di Qingheying, ha ospitato un lussuoso ricevimento per le nozze del figlio durato tre giorni durante la settimana della festa nazionale cominciata il 1 ottobre scorso. La cosa non e’ stata fatta passare sotto silenzio dalla commissione di ispezione e disciplina del villaggio. Uno dei ricevimenti si e’ tenuto domenica scorsa al centro convegni nazionale di Pechino, utilizzato per le manifestazioni delle Olimpiadi nel 2008. Secondo le autorita’ cinesi l’eccesso di sfarzo e lusso ha violato le recenti disposizioni governative secondo le quali bisogna combattere la stravaganza e lo spreco. Ma Linxiang ha dichiarato in una intervista di aver speso per il matrimonio del figlio circa 200.000 yuan (oltre 23.000 euro) in gran parte spesi per i banchetti mentre il resto delle spese sono state affrontate dalla famiglia della sposa. Una prima indagine non ha fornito prove circa un’eventuale reato di appropriazione indebita commesso dal funzionario.
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Alto funzionario statale sotto inchiesta per corruzione
Wang Yongchun, vice direttore generale della China National Petroleum Corp., è stato messo sotto inchiesta per presunte “gravi violazioni della disciplina di partito” dall’ osservatorio anti corruzione del Partito Comunista. Lo riferisce l’agenzia di stampa Nuova Cina. Wang è anche il direttore generale della Daqing Oilfield Co., che gestisce il secondo più grande giacimento di petrolio del paese. Ingegnere, Wang, che conta oltre 30 anni di esperienza nel campo dell’industria del petrolio, è in ordine di tempo solo l’ultimo alto funzionario statale a finire sotto inchiesta. Il mese scorso Xu Long fu cacciato dal suo incarico di capo della China Mobile Comunication nella provincia meridionale del Guangdong anche lui per violazioni del codice di disciplina.
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Carne di topo venduta come montone, 63 arresti
La polizia cinese ha sgominato una banda che vendeva carne di topo e di volpe spacciandola per pecora o montone. Lo afferma oggi il ministero della pubblica sicurezza di Pechino sul suo sito web. Il ministero precisa che sono state arrestate 63 persone che avrebbero ricavato più di un milione di euro dalla loro attività. La banda era attiva a Shanghai e nella vicina provincia del Jiangsi. Si tratta dell’ ultimo di una serie di scandali che hanno colpito il settore agroalimentare cinese. Nelle ultime settimane, dopo che decine di persone si sono ammalate e 27 sono morte per l’ influenza aviaria provocata dal virus chiamato H7N9, il consumo di carne dei polli – che sono i portatori del virus – è crollato, con l’ 80% di vendite in meno. In marzo, sempre a Shanghai, migliaia di maiali morti sono stati trovati nel fiume Huang Pu. Migliaia di cittadini sono intervenuti sui microblog, i sostituti cinesi di Twitter, esprimendo indignazione per l’ accaduto. “Topi? Disgustoso, ormai tutto quello che mangiamo è veleno”, ha commentato su Sina.com, uno dei portali più popolari della Cina.
fonte: ANSA
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Continuano le piaghe bibliche in Cina: ora anche carcasse di cani morti dopo uccelli, maiali, anatre e pesci
Centinaia di maiali e di cani sono stati trovati morti nella provincia centrale cinese dell’Henan. Lo riferisce la stampa locale. Secondo i primi accertamenti gli animali sarebbero deceduti a causa di una fuga di gas di una fabbrica locale, la Luoyang Jinfu Chemical Factory. La gente del posto ha fatto sapere di aver trovato 410 maiali e 122 cani morti nel villaggio di Dongtun. Le autorità locali hanno escluso che siano stati affetti dal virus H7N9, il ceppo dell’influenza aviaria che nelle ultime settimane ha provocato in Cina la morte di 16 persone. E’ stata aperta un’inchiesta sulla fabbrica, che produce prodotti medici a cui è stato ordinato di sospendere la produzione. Le carcasse degli animali morti sono state smaltite e campioni dei loro organi sono stati mandati in laboratorio per essere analizzati. Le aziende agricole della zona sono state sterilizzate. Molti abitanti della zona hanno dichiarato di aver sentito negli ultimi giorni “un odore molto più forte ed acre del solito” nei pressi dell’impianto e hanno accusato la fabbrica di essere la responsabile anche della malattia di molte persone. “Mi sento debole e soffro spesso di mal di gola – ha detto un abitante del villaggio – molte persone tra i 30 e i 50 anni negli ultimi anni, qui si sono ammalate e morte di cancro”.
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