Apple priva gli utenti cinesi della possibilità di aggirare gratuitamente la censura che impedisce di accedere ad alcuni siti. Come denunciano alcune Ong, il colosso di Cupertino ha deciso di rimuovere la possibilità di installare sui propri dispositivi l’applicazione OpenDoor, un software gratuito che permette – collegandosi con un ip straniero – di aggirare la censura del grande fratello cinese. “Praticamente l’unico strumento gratuito per navigare su internet, è ormai andato – ha affermato deluso Kevin Wang, uno studente cinese della scuola superiore -. Per diverso tempo ho usato OpenDoor per navigare sul web in forma anonima e rimanere in contatto con amici americani su Facebook. Avevo raccomandato l’applicazione a quasi tutti i miei amici che vogliono superare la censura e l’ingiusto controllo su internet”. OpenDoor è un vpn (virtual private network)molto usato nei paesi dove ci sono restrizioni su internet, come la Cina ma anche l’Iran. Secondo dati forniti dagli sviluppatori di questo software, OpenDoor è stato scaricato in Cina circa 800.000 volte. Molte sono le vpn che possono essere utilizzate ma la maggior parte sono a pagamento. “Apple è determinata ad avere una quota della grande torta che è il mercato cinese di internet – ha scritto un altro utente – e sa che senza una rigorosa auto-censura, non può entrare nel mercato cinese”. OpenDoor non è la prima applicazione ad essere rimossa dalla Apple in Cina. Precedentemente era stata rimossa un’applicazione di un’emittente tv con sede negli Stati Uniti fondata dal gruppo Falun Gong, il gruppo condannato come “eretico” dal partito comunista. Cancellata anche un’applicazione che consentiva agli utenti di accedere a libri e scritti vietati in Cina.
Archivi tag: inquinamento aria
Carne di topo venduta come montone, 63 arresti
La polizia cinese ha sgominato una banda che vendeva carne di topo e di volpe spacciandola per pecora o montone. Lo afferma oggi il ministero della pubblica sicurezza di Pechino sul suo sito web. Il ministero precisa che sono state arrestate 63 persone che avrebbero ricavato più di un milione di euro dalla loro attività. La banda era attiva a Shanghai e nella vicina provincia del Jiangsi. Si tratta dell’ ultimo di una serie di scandali che hanno colpito il settore agroalimentare cinese. Nelle ultime settimane, dopo che decine di persone si sono ammalate e 27 sono morte per l’ influenza aviaria provocata dal virus chiamato H7N9, il consumo di carne dei polli – che sono i portatori del virus – è crollato, con l’ 80% di vendite in meno. In marzo, sempre a Shanghai, migliaia di maiali morti sono stati trovati nel fiume Huang Pu. Migliaia di cittadini sono intervenuti sui microblog, i sostituti cinesi di Twitter, esprimendo indignazione per l’ accaduto. “Topi? Disgustoso, ormai tutto quello che mangiamo è veleno”, ha commentato su Sina.com, uno dei portali più popolari della Cina.
fonte: ANSA
Archiviato in E' bell'o magnà
Continuano le piaghe bibliche in Cina: ora anche carcasse di cani morti dopo uccelli, maiali, anatre e pesci
Centinaia di maiali e di cani sono stati trovati morti nella provincia centrale cinese dell’Henan. Lo riferisce la stampa locale. Secondo i primi accertamenti gli animali sarebbero deceduti a causa di una fuga di gas di una fabbrica locale, la Luoyang Jinfu Chemical Factory. La gente del posto ha fatto sapere di aver trovato 410 maiali e 122 cani morti nel villaggio di Dongtun. Le autorità locali hanno escluso che siano stati affetti dal virus H7N9, il ceppo dell’influenza aviaria che nelle ultime settimane ha provocato in Cina la morte di 16 persone. E’ stata aperta un’inchiesta sulla fabbrica, che produce prodotti medici a cui è stato ordinato di sospendere la produzione. Le carcasse degli animali morti sono state smaltite e campioni dei loro organi sono stati mandati in laboratorio per essere analizzati. Le aziende agricole della zona sono state sterilizzate. Molti abitanti della zona hanno dichiarato di aver sentito negli ultimi giorni “un odore molto più forte ed acre del solito” nei pressi dell’impianto e hanno accusato la fabbrica di essere la responsabile anche della malattia di molte persone. “Mi sento debole e soffro spesso di mal di gola – ha detto un abitante del villaggio – molte persone tra i 30 e i 50 anni negli ultimi anni, qui si sono ammalate e morte di cancro”.
Archiviato in Vita cinese
Maiali morti in altro fiume cinese
Dopo il fiume Huangpu di Shanghai anche un in altro fiume cinese sono stati rinvenuti maiali morti. Secondo quanto riferisce il China Daily, nel fiume Liuyang, nella provincia centro meridionale cinese dell’Hunan, sono state trovate le carcasse di oltre settanta maiali. La commissione distrettuale per la protezione dell’ambiente ha fatto sapere che la qualità dell’acqua verrà costantemente monitorata per garantire la salute della popolazione residente. Sui resti dei maiali, intanto, secondo quanto ha dichiarato Tang Jingming, vice direttore del centro per la prevenzione delle malattie di Changsha, non è stato rilevato alcun virus da influenza aviaria. La Commissione Nazionale di Statistica cinese ha reso noto che in Cina nel 2012 c’erano circa 700 milioni di maiali, di cui 18 milioni sono morti di malattie varie. Secondo dati del Ministero dell’Agricoltura, gli allevatori di maiali percepiscono normalmente un sussidio di 80 yuan (circa 10 euro) per ogni animale morto di malattia. Tuttavia la normativa prevede che lo smaltimento dei cadaveri di animale debba avvenire secondo una particolare procedura, devono messi in sacchi sterili e poi seppelliti ad almeno un metro e mezzo di profondità oppure cremati. Ma spesso per evitare questo lungo processo, gli allevatori vendono i maiali morti a venditori abusivi oppure li gettano nel fiume più vicino. Solo qualche settimana fa nel fiume Huangpu a Shanghai erano state ritrovate circa 15.000 carcasse di maiali.
Archiviato in E' bell'o magnà
Non ci facciamo mancare niente: anche pesci morti recuperati da fiumi di Shanghai, dopo maiali, anatre e cadaveri
Dopo maiali, cadaveri umani, pollame e anatre, anche pesci morti recuperati da fiumi di Shanghai. Oltre 250 chilogrammi di pesci morti sono stati rinvenuti nelle acque di un fiume artificiale a Shanghai, nel distretto di Songjiang, lo stesso nel quale furono trovati i maiali morti nel fiume HuangPu. Secondo quanto riferisce la stampa locale, da alcuni giorni i residenti della zona hanno cominciato a segnalare la presenza degli animali morti. Centinaia di pesci morti, per lo più carpe, sono stati estratti dalle acque e consegnato alle autorità per le analisi del caso. “La qualità dell’acqua è normale e sicura” ha dichiarao Zhang, funzionario dell’autorità per le acque del distretto di Songjiang, aggiungendo che il pesce è morto a causa di attività di pesca illegale per lo più tramite elettrificazione e che comunque le autorità stanno continuando a effettuare dei monitoraggi periodici dell’acqua. Esclusa la possibilità che i pesci siano morti a causa dell’inquinamento in quanto il fiume è circondato soprattutto da abitazioni e da negozi e non ci sono fabbriche che possano scaricare nelle acque. In ogni caso la Commissione Municipale per l’agricoltura di Shanghai sta ancora indagando sulle cause della morte dei pesci. Liu Fengqiang, vicedirettore e portavoce del dipartimento per la protezione ambientale del distretto di Songjiang, ha poi esplicitamente dichiarato non esserci alcun possibile collegamento tra questo fatto e il ritrovamento di maiali morti nel fiume Huangpu lo scorso mese né con i casi di influenza aviaria da virus H7N9 che negli scorsi giorni ha provocato la morte di sei persone (di cui quattro a Shanghai).
Archiviato in E' bell'o magnà