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Ancora contagio e morti per l’aviaria H7N9

Continua, in Cina, a salire il numero dei contagiati dal virus H7N9. Secondo quanto ha riferito dalla stampa locale, il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ha confermato 4 nuovi casi, tra cui anche un decesso. Un uomo di 50 anni della città di Changchun, nella provincia nord occidentale del Jilin, è risultato positivo al test ed è in ospedale. L’uomo, che è un allevatore di polli, è in condizioni stabili. Si tratta del primo caso nella provincia del Jilin. Gli altri tre casi invece sono stati individuati nella provincia meridionale del Guangdong. Si tratta di due donne, una di 46 anni e una di 69, entrambe attualmente in ospedale. Il terzo è invece un uomo di 64 anni della città di Guangzhou (la ex Canton) che però è deceduto. Dall’inizio di quest’anno ci sono stati oltre 120 nuovi casi di aviaria in tutto il paese, con 32 morti.

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Nuova vittima per aviaria H7N9, primi successi per vaccino

Ancora una vittima in Cina per il virus H7N9. Le autorità sanitarie della provincia orientale dell’Anhui, come riporta la stampa locale, hanno confermato la morte di un uomo di 56 anni, originario della contea di Linquan. Venerdì a morire era stata una donna di 81 anni di Shenzhen, nella provincia meridionale del Guangdong. Intanto giunge la notizia di nuovi contagi. Sempre nel Guangdong un ragazzino di 11 anni è risultato positivo al virus ma, secondo le informazioni rese dalla stampa cinese, le sue condizioni sarebbero stabili e non desterebbero eccessive preoccupazioni. In condizioni critiche invece un uomo di 66 anni della provincia dell’Anhui. La moglie lavora in un mercato di pollame. Dall’inizio di quest’anno in Cina sono oltre 120 i casi di contagio per il virus H7N9, di cui 27 sono morti. Le province più colpite sono quella dello Zhejiang e quella del Guangdong. Intanto i ricercatori a Shanghai hanno annunciato un primo successo nello sviluppo del vaccino contro il virus H7N9. Secondo quanto riporta l’Agenzia Nuova Cina il vaccino avrebbe passato i primi test preliminari sugli animali ma dovrà essere ancora testato per verificare la sua efficacia e sicurezza sugli esseri umani prima di poter essere messo in commercio e usato.

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Scoperta nuova influenza aviaria che contagia l’uomo, l’H10N8

Arriva ancora una volta dalla Cina un altro virus dell’influenza aviaria capaci di aggredire l’uomo. Si chiama H10N8 e la sua mappa genetica, pubblicata sulla rivista The Lancet, mostra che è il risultato della combinazione del patrimonio genetico di altri virus aviari, tutti ”vecchie conoscenze” degli esperti che da anni sono sulle tracce dei microrganismi potenzialmente capaci di scatenare pandemie. Il nuovo virus H10N8 è stato isolato in una donna di 73 anni che viveva a Nanchang, ricoverata in ospedale il 30 novembre scorso con febbre e polmonite. Nonostante la terapia antivirale e antibiotica, le condizioni sono peggiorate rapidamente e la donna è morta nove giorni più tardi. Un nuovo caso è stato individuato il 26 gennaio sempre in Cina, nella provincia di Jiangxi. Analizzando il virus gli esperti dei Centri Cinesi per il Controllo delle Malattie di Pechino, coordinati da Yuelong Shu, hanno scoperto che l’H10N8 è nato dalla ricombinazione genetica di altri virus dell’influenza aviaria, proprio come in passato è accaduto per gli altri virus dell’influenza arrivati dagli uccelli e diffusi in Cina: l’H5N1 che circola dal 1987, l’H9N2 in circolazione dalla fine degli anni ’90 e l’H7N9, che ha cominciato a colpire l’uomo nel 2013. L’analisi genetica del virus H10N8 indica che si tratta di un virus completamente nuovo, con caratteristiche tali da permettergli di riprodursi con efficienza nell’uomo”, osserva Yuelong Shu. Ma c’è di più: i sei geni interni del virus H10N8 sono stati ereditati dal virus H9N2, proprio come era accaduto in passato per i virus H7N9 e H5N1. ”Questo nucleo di geni può essere considerato il ‘motore’ che permette al virus di replicarsi all’interno dell’organismo e si ritrova spesso nei virus che colpiscono l’uomo”, spiega la virologa Ilaria Capua, che nel 2006 ha lanciato la proposta di condividere tutti i dati sui virus dell’influenza disponibili a livello internazionale. ”Il nuovo virus arriva di nuovo dalla Cina e di nuovo dai mercati di animali vivi”, osserva ancora l’esperta. La sorveglianza deve quindi restare alta, soprattutto considerando che il pericolo in agguato è quello che uno dei virus in circolazione possa modificarsi ulteriormente, fino ad acquisire la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. ”E’un momento in cui tanti virus emergenti richiedono una particolare attenzione – rileva Capua – in quanto potrebbero avere ripercussioni significative sulla salute pubblica”.
fonte: ANSA

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Per l’aviaria abbattuti polli a Hong Kong e in Cina, ma Pechino declassa l’influenza

Le autorità sanitarie di Hong Kong hanno ordinato l’abbattimento di circa 20.000 polli per arginare il contagio dal virus H7N9, che negli ultimi giorni ha visto una recrudescenza in Cina. Il governo di Pechino in un primo momento aveva abbassato la guardia sul contagio declassando il virus da “infettivo” a “responsabile di acute malattie respiratorie”. Ma l’aumento dei contagi, una ventina negli ultimi giorni, ha obbligato i governi cinese e di Hong Kong a rialzare l’allarme. Il virus è stato trovato in polli provenienti dalla provincia del Guangdong. La decisione di abbattere i polli ha un notevole impatto anche sulla cittadinanza, data la vicinanza con il capodanno cinese, durante il quale tradizionalmente c’è un picco nella vendita e nel consumo di pollame. Le autorità di Hong Kong hanno infatti anche vietato la vendita di pollame allevato nell’ex colonia britannica, per tre settimane. Dall’inizio di quest’anno in Cina ci sono state 20 vittime a causa dell’H7N9, con 49 contagi. L’anno scorso si erano contati 144 contagi e 46 decessi, la maggior parte nella parte orientale del paese. Per questo, dal prossimo 31 gennaio e fino ad aprile, saranno chiusi tutti i mercati di pollame vivo a Shanghai, mentre nelle città di Hangzhou, Ningbo e Jinhua, nella provincia dello Zhejiang (confinante con Shanghai), il divieto è in vigore già da qualche giorno. Le autorità cinesi hanno anche rafforzato i controlli alle frontiere.
Le autorità sanitarie cinesi hanno declassato il virus dell’ influenza aviaria conosciuto come H7N9 da “infettivo” a “responsabile di acute malattie respiratorie”. La stampa cinese cita oggi funzionari della sanità secondo i quali l’esperienza degli ultimi anni avrebbe dimostrato che l’ H7N9 non è “fortemente contagioso”. La nuova definizione è stata coniata mentre l’influenza ha raggiunto un picco nel sud del Paese, con 95 casi confermati, in maggioranza nelle province dello Zhejiang e del Guangdong. I decessi sono stati sette. L’anno scorso furono confermati 144 casi e 46 decessi. La diminuzione dei decessi potrebbe essere dovuta ad un naturale indebolimento del virus o ad una più; efficace opera di prevenzione e di cura, secondo i sanitari.
Un uomo di 75 anni è morto oggi ad Hong Kong per l’influenza aviaria, portando a 220 il totale delle persone che hanno perso la vita dall’inizio dell’epidemia in Cina, nel marzo del 2013. La grande maggioranza dei casi si sono verificati nelle province meridionali dello Zhejiang e del Guangdong, dove nell’ultimo mese l’epidemia sembra essersi intensificata con 73 casi di contagio. A Hong Kong – che è una Speciale Regione Amministrativa (Sar) della Cina con una larga autonomia – i morti sono stati tre. Secondo il quotidiano South China Morning Post, “come tutti i cittadini di Hong Kong che hanno contratto l’influenza” l’uomo si era recato recentemente a Shenzhen, nel Guangdong. Nei giorni scorsi le autorità della Sar hanno vietato la vendita di animali vivi e hanno abbattuto per precauzione ventimila polli. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha affermato che seguirà con la massima attenzione quello che succederà durante le festività per il Capodanno cinese, che quest’anno si celebra il 31 gennaio. Per la settimana di vacanze di Capodanno milioni di cinesi si muovono per riunirsi alle loro famiglie. Seguendo la tradizione locale, molti di loro portano con se animali vivi.

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Continuano i contagi dell’H7N9, si preoccupa anche l’Oms

Continua in Cina l’allerta per l’aumento dei casi di aviaria del ceppo H7N9. Come sta ampiamente evidenziando la stampa locale, dopo un periodo in cui sembrava che il contagio fosse molto rallentato, nelle ultime settimane si sta invece registrando un nuovo aumento dei casi. Solo nella giornata di ieri ci sono stati 5 nuovi casi riportati nella provincia orientale dello Zhejiang e 1 nuovo caso a Shanghai. Dallo scorso 9 gennaio nello Zhejiang le autorità sanitarie hanno confermato per 15 giorni consecutivi nuove infezioni portando il totale degli infetti in quella provincia a 37 persone quest’anno, superando i 160 contagiati tirarli nel paese, con una cinquantina di vittime. L’ultima persona ammalatasi a Shanghai è una donna di 61 anni che è al momento sotto cure intensive in un ospedale della metropoli cinese. A Shanghai già lunedì c’erano stati altri due nuovi casi confermati, di cui uno dei due è un operatore sanitario. Secondo alcuni esperti è da aspettarsi che il virus possa continuare a diffondersi in quanto tende a diventare più attivo con il freddo. Inoltre la preoccupazione è anche che durante le vacanze del capodanno cinese, con l’aumento del numero di persone che parte o si sposta da un luogo all’altro con treni, aerei, e autobus il virus potrebbe diffondersi ancora di più tra la popolazione. Le autorità sanitarie hanno invitato tutti a cercare di limitare il consumo di pollame (anche se il pollo è uno degli alimenti più presenti sui banchetti delle feste del capodanno cinese) e di evitare di frequentare posti dove si trova pollame vivo.
”Seguiremo attentamente quello che succede nei giorni del Capodanno: ci saranno treni pieni di gente e anche persone che viaggeranno con animali vivi”. Lo afferma sul sito della Bbc Gregory Hartl, portavoce dell’Oms, in relazione alla ripresa della diffusione del virus dell’influenza aviaria H7N9 in Cina. Al momento l’Oms non ritiene necessarie misure di restrizione del movimento di persone o merci, ma la situazione è controllata strettamente. Dopo un periodo di calma durato diversi mesi il virus H7N9 è tornato a colpire la Cina, con 73 casi nell’ultimo mese, e la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni, in coincidenza con le grandi migrazioni interne in occasione del Capodanno cinese che si festeggia il 31 gennaio. In totale dall’inizio dell’epidemia, nel marzo 2013, sono stati confermati 219 casi con 55 morti. Secondo gli esperti, non ci sono tuttora prove di una mutazione del virus che abbia reso più facile la trasmissione da uomo a uomo, che ora avviene in casi molto ristretti. L’eventualità di una pandemia ha comunque messo in allarme anche le autorità sanitarie occidentali. L’Nih statunitense, ad esempio, riferisce il sito Fiercevaccines, sta già testando un vaccino, mentre altre aziende biotech più piccole sono nella fase preclinica dei propri.

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Ancora contagi per H7N9 in Cina. Nessuno se ne preoccupa?

Tre nuovi contagi in meno di 24 ore in Cina per l’influenza aviaria H7N9. Due contagi sono stati registrati nella provincia meridionale del Guangdong, a Shenzhen e a Foshan, portando a dieci il numero totale dei casi in questa provincia dal mese di agosto. Un altro caso invece è stato registrato nella provincia orientale dello Zhejiang, nella capitale Nanchino, non lontano da Shanghai. Tutti sono in ospedale in condizioni critiche. I bollettini delle autorità cinesi hanno smesso di riportare le cifre totali dei contagiati e delle vittime. Secondo stime, dall’inizio della diffusione del contagio l’anno scorso, circa 155 persone, solo nella Cina continentale escluse Hong Kong e Taiwan, sono risultate positive alla nuova influenza aviaria e 46 le vittime. L’ultimo decesso è stato registrato ieri sera a Dongguan, nella provincia del Guangdong e si tratta di un uomo ricoverato da tre settimane in ospedale. Ieri le autorità di Shanghai hanno deciso di chiudere i mercati di pollame vivo dalla fine di questo mese fino ad aprile.

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Continua il contagio dell’H7N9, mercati chiusi a Shanghai

Non si fermano in Cina i contagi per l’influenza aviaria H7N9. Due nuovi casi sono stati confermati nella provincia meridionale del Guangdong e uno a Shanghai. Anche se non ci sono numeri ufficiali, il novero dei contagiati ha superato i 150, mentre le vittime sono 45. Proprio per arginare la diffusione della malattia, le autorità di Shanghai, nella cui area pare sia cominciato il contagio (il maggior numero di casi e i primi sono stati registrati qui) hanno deciso la chiusura di tutti i mercati di pollame dalla fine di questo mese fino alla fine di aprile. E’ la prima volta che le autorità della capitale economica cinese chiudono tutti i 117 mercati dopo la chiusura di aprile scorso, seguita alla scoperta della influenza e alla morte di 43 persone nella Cina orientale, che portò i mercati ad essere riaperti solo a giugno.

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Aumentano contagiati H7N9 nel sud della Cina

Continua ad aumentare il numero dei contagiati dell’influenza aviaria H7N9 in Cina meridionale. Oggi le autorità del Guangdong hanno confermato il contagio di un uomo di 38 anni nel villaggio di Nanling. Attualmente, l’uomo si trova ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale di Shenzhen, portando a sei il numero di contagi per H7N9 nella provincia meridionale. Quello confermato oggi, è il quarto caso di contagio in cinque giorni nel Guangdong. Con questo caso, il numero dei contagiati in Cina sono 144 con 45 vittime. Altri due contagi sono registrati ad Hong Kong ed uno a Taiwan.

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Terzo caso di contagio in quattro giorni in Cina per H7N9

Nuovo caso, il terzo in quattro giorni, di contagio per l’influenza aviaria H7N9 nel sud della Cina, provincia del Guangdong. Il nuovo paziente, il quinto contagiato da agosto nella provincia, è un uomo di 62 anni residente a Yangjiang ed è in condizioni critiche. A seguito di questo nuovo caso, le autorità sanitarie del Guangdong hanno inviato ispettori in 21 città e distretti per rafforzare i controlli. Le autorità cinesi ad oggi confermano 143 casi di contagio con 45 vittime, altri due contagi sono registrati ad Hong Kong ed uno a Taiwan. Stamattina le autorità hanno anche confermato il primo caso di contagio umano al mondo dell’influenza aviaria H10N8, fino ad ora conosciuta solo per contagiare uccelli Una donna di 73 anni è morta a Nanchang, nella provincia orientale dello Jiangxi.

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Primo caso al mondo di contagio umano per aviaria H10N8. Dove? In Cina, ovviamente

La Cina registra il primo caso assoluto di contagio umano dell’influenza aviaria H10N8. Lo rivela l’agenzia Nuova Cina. Una donna di 73 anni è morta a causa di problemi respiratori lo scorso 6 dicembre a Nanchang, capoluogo della provincia orientale cinese dello Jiangxi. Successivamente è stato confermato che la donna aveva contratto il virus influenzale, la prima prova al mondo del contagio agli umani di questa influenza che si sapeva si diffondesse solo tra i volatili. Al momento, le autorità sanitarie cinesi non possono confermare che la morte sia dovuta all’influenza, dal momento che la donna aveva anche disordini muscolari e una pressione arteriosa molto alta che ha portato ad un infarto. Secondo le informazioni, la donna aveva frequentato un mercato di volatili prima di ammalarsi, ma nessuno dei suoi familiari o delle persone con cui è stata in contatto mostrano sintomi dell’influenza. Ieri erano stati confermati altri due casi di H7N9, un’altra influenza aviaria che da marzo scorso ha contagiato oltre 140 persone tra Cina, Taiwan e Hong Kong, facendo 45 vittime.

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