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Insieme moda, scarpe e accessori italiani alla fiera Chic, per la prima volta a Shanghai

Per la prima volta insieme, Assocalzaturifici, Smi (Sistema Moda Italia) ed Emi (Ente Moda Italia), uniranno le forze per “aggredire” il mercato cinese presentandosi insieme alla Chic, la più importante fiera di moda italiana nel paese del dragone. Nel padiglione 6.1 del nuovissimo National Exhibition & Convention Center nel quartiere di Hongqiao a Shanghai, sotto il nome di “theMICAMshanghai & Italian Fashion@CHIC”, con l’aiuto di Fiera Milano e dell’agenzia Ita (ex Ice), la Chic per la prima volta dopo 22 edizioni si sposta da Pechino a Shanghai, presentando nella capitale economica e della moda cinese il meglio del fashion, scarpe e accessori in pelle. “E’ un grande passo – commenta Claudio Pasqualucci, direttore dell’ufficio Ita di Shanghai – perchè per la prima volta il sistema italiano della moda tutto insieme si presenta a questo importantissimo mercato. Questo in occasione anche della ricorrenza dei 50 anni di nostre attività ini Cina. Un risultato, la presenza congiunta di tutti questi attori, ottenuto grazie alla completa sinergia e cooperazione tra pubblico e privato. Il nostro governo – conclude Pasqualucci – tramite l’agenzia Ita, sostiene fortemente queste iniziative che rappresentano un nuovo approccio ad un mercato strategico per il nostro export, il cui trend positivo (più del 10% negli accessori e 15% nel settore scarpe) incoraggia l’attivazione di importanti attività promozionali”. Alla conferenza stampa di lancio della fiera era presente anche Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, società che, tramite la sua controllata cinese Hfms, ha curato le prime tre edizioni di TheMicamShanghai in Cina, che si è accrediatata come un punto di riferimento nel panorama fieristico orientale. “Il successo dell’iniziativa – spiega Pazzali – è rappresentato soprattutto dall’alta qualità che abbiamo sempre voluto nella fiera. Da molto tempo siamo attori principali e invochiamo una sempre maggiore interazione tra pubblico e privato perchè solo con la vera attuazione del sistema paese, riusciremo ad affrontare al meglio i mercati. Fiera Milano in questo rappresenta un pioniere, con la sua presenza di successo in Cina da anni dove è punto di riferimento per diverse aziende in molteplici settori”. Alla nuova Chic, sarà dedicata un’area di 100.000 metri quadrati, con la partecipazione di oltre 1000 brands per oltre 110.000 visitatori.

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Accordo Fiera Milano in Cina per importante evento food, wine e hospitality

Continua l’espansione in Cina di Fiera Milano. Come aveva lasciato intendere Enrico Pazzali, amministratore delegato della società, pochi giorni fa in una intervista all’ANSA, la società fieristica milanese ha stretto un accordo con uno dei più importanti organizzatori di fiere del vino in Cina per realizzare insieme un importante evento fieristico nel sud della Cina il prossimo novembre. Worldex, società cinese del gruppo Fiera Milano attiva nelle province di Guangdong e Hainan, titolare di Food Hospitality World e la Canton Universal Fair Group Ltd, organizzatrice di Interwine China, hanno deciso di unire le forze e di tenere insieme quello che si annuncia essere il più importante evento fieristico della Cina dedicato al vino, agli alcolici, al food e all’hospitality. L’annuncio dell’accordo è stato dato a Chengdu, capitale della provincia sud occidentale del Sichuan, importante centro per il commercio del vino, da Rita Jia, amministratore delegato di Canton Universal Fair Group Ltd e da Dario Rota, country manager per la Cina di Fiera Milano. Interwine China, si tiene a Guangzhou, ex Canton, ogni sei mesi e vede la partecipazione di aziende produttrici sia cinesi che straniere, importatori locali e della vicinissima Hong Kong, oltre a distributori e grossisti nazionali. Food Hospitality World è una mostra professionale il cui format è stato appositamente ideato da Fiera Milano per i nuovi grandi mercati extraeuropei, che sta facendo il giro del mondo: debutterà in maggio in Sudafrica, dopo aver toccato Brasile, India e Cina. “La Cina – spiega Enrico Pazzali – è un mercato strategico per il made in Italy, molto apprezzato anche per i suoi eccellenti prodotti alimentari. Per questo Fiera Milano ha intensificato negli ultimi anni i suoi investimenti in questo paese con l’obiettivo di offrire alle nostre aziende una efficace piattaforma in loco di penetrazione commerciale. L’intesa conclusa con Interwine va in questa direzione e costituisce un ulteriore passo avanti nel disegno di lungo termine che ci vede impegnati”. “Siamo onorati – conclude l’amministratore delegato di Fiera Milano – di poter chiudere questo accordo con Interwine, che rappresenta una punto di riferimento per il mercato enologico cinese ed è il più importante appuntamento fieristico b2b del sud della Cina. Insieme a Food Hospitality World offrirà agli operatori una proposta integrata che unisce cibo, vino e alcolici. Fiera Milano vuole dotare il comparto alimentare italiano di un palcoscenico fieristico all’altezza dell’eccellenza mondiale dei suoi prodotti, attraverso un evento B2B in Italia altamente qualificato (la manifestazione Tuttofood), e una serie di gemmazioni nei nuovi mercati extraeuropei (i diversi Food Hospitality World). Si tratta di un progetto complesso che ha richiesto alcuni anni per essere messo a punto. Ma che ora, a tre anni dalla sua nascita, ci sta dando grandi soddisfazioni”.

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Fiera Milano: in Cina per aiutare l’Italia

Lo sguardo ad oriente continua a premiare Fiera Milano e le attività che il più importante gruppo fieristico italiano ha verso il Far East, in Cina in particolare, continuano ad essere una importante risorsa per bilanciare i problemi della crisi europea. E’ questo il pensiero di Enrico Pazzali, Amministratore Delegato del Gruppo Fiera Milano, a Shanghai per l’inaugurazione del theMICAMshanghai, oggi la più importante ed internazionale fiera calzaturiera in Cina e leader al mondo con l’edizione ospitata da sempre a Milano. “La Cina – spiega Pazzali all’ANSA – continua ad essere per noi una risorsa importante. Il sistema fieristico qui è molto attivo, solido seppure molto competitivo. Vede in gioco i maggiori players internazionali e, in questa ottica, noi non potevamo essere da meno. Ecco perchè non solo dal 2008 abbiamo deciso di essere presenti qui con una nostra società, ma abbiamo anche da oltre un anno acquisito un importante organizzatore di fiere nel campo food and beverage a Guangzhou, ex Canton, nel sul della Cina. E non ci fermiamo qui”. La sua dichiarazione fa pensare a qualche altra grossa novità a breve. “A giorni – rivela Pazzali – potremmo essere in grado di fare un importante annuncio. Ad ogni modo, non si può prescindere dalla Cina e noi ci vogliamo essere nel modo migliore, portando tutto il nostro know how sia in fiere importanti che gestiamo da tempo come il Micam, sia in nuove fiere. Ma è nostra volontà accompagnare passo passo anche le aziende italiane e i nostri storici partner in questo mercato si importante, ma di non semplice approccio e gestione”. Fiera Milano è una storica azienda italiana, ben radicata nel territorio e nella storia. Rappresenta un punto di riferimento per molte aziende e una garanzia per tante associazioni di categoria. Non teme che questo sguardo ad oriente o, comunque, all’estero, possa essere interpretato come una fuga verso la realtà italiana? “Assolutamente no. Mi piace pensare a Fiera Milano – continua l’amministratore delegato – come un grande albero con le radici ben piantate a terra, ma con i rami e i frutti che arrivano nei paesi stranieri. Restare chiusi nel nostro orto italiano non è vincente. I dati e i fatti dimostrano che chi internazionalizza è vincente sui mercati. E noi non possiamo essere da meno. Senza però dimenticare le nostre radici, per cui tutti i volumi che facciamo all’estero ci servono sia per consolidare lì le nostre posizioni, ma soprattutto per sopperire alle perdite che in questo momento di crisi stiamo registrando in Italia. Siamo all’estero non per scappare dall’Italia, ma per sostenere le nostre attività in Italia, le nostre aziende e il nostro paese. Per questo – conclude Enrico Pazzali – sosteniamo con forza l’Expo di Milano che, lo ricordo, è l’Expo dell’Italia, nel quale tutti dobbiamo sentirci parte in causa”.

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Oltre 100 aziende italiane a fiera food in Cina

Si è aperta stamani a Shanghai la 17/a edizione della fiera Food & Hospitality China, una delle più importanti in Asia del settore. Anche quest’anno, l’Italia è uno dei paesi più rappresentati tra i 70 presenti, con oltre 100 aziende, diverse delle quali ospitate nel padiglione realizzato come di consueto dall’Agenzia Ice. Nell’area italiana, non solo aziende: una zona è destinata ad una serie di seminari tematici sui prodotti italiani del cibo e del vino, con l’intento di accompagnare i numerosi buyers cinesi, l’80% degli oltre 30.000 visitatori dell’anno scorso, sulla qualità dei prodotti italiani, sul loro uso, sulla loro versatilità, sulle loro caratteristiche. “Quest’anno – ha detto all’inaugurazione il console generale Vincenzo De Luca – abbiamo avuto segnali incoraggianti nel settore, avendo registrato fino a settembre +15% di aumento nella vendita di vini e +20% nel food made in Italy. L’anno scorso erano più bassi. I nostri competitor, pur vendendo più di noi, hanno avuto crescite inferiori”. “La qualità dei prodotti italiani – ha proseguito De Luca – ripaga sia nella ristorazione italiana, che sta crescendo molto qui, sia grazie ad aumento dei visitatori cinesi in Italia, che, visitando il nostro paese, assaggiano e ritornando comprano. Quest’anno sono presenti molte più aziende del settore oliario, ma manca una buona presenza del settore dei prodotti da forno, nel quale siamo cresciuti del 47% pur in assenza di grandi gruppi”. “Secondo i dati in nostro possesso – spiega Claudio Pasqualucci, direttore Ice Shanghai – le importazioni settoriali cinesi sono in costante crescita, arrivando nel 2012 a 86,1 miliardi dollari, con un aumento in valore del 20,6% rispetto al 2011. Nello stesso periodo l’Italia ha esportato prodotti agroalimentari e bevande per 323 milioni dollari, in crescita del 7,7%, con una quota di mercato pari allo 0,4%. I prodotti maggiormente esportati sono la cioccolata, i vini, l’olio d’oliva, le conserve alimentari, il caffè e la pasta”. “Se osserviamo i dati dei primi 9 mesi del 2013 – continua Pasqualucci – la Cina ha importato prodotti agroalimentari e bevande per 67,8 miliardi USD, con una crescita del 7,3%, mentre le esportazioni del made in Italy in Cina hanno toccato 263 milioni USD (+22% rispetto allo stesso periodo del 2012)”. “L’Italia occupa la 26/a posizione – ha concluso Pasqualucci – Se però andiamo ad osservare i prodotti di punta del made in Italy, nei primi nove mesi del 2013 essi hanno consolidato e, in alcuni casi, perfino migliorato la loro posizione di primo piano nel mercato locale: primo posto per cioccolato, secondo per olio d’oliva, spumante, pasta e acque minerali; terzo per vino imbottigliato; quarto per caffè; quinto per i formaggi”.

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Fiera Milano perfezioni acquisto in Cina di operatore fieristico

E’ stato perfezionato da Fiera Milano SpA, il closing per l’acquisto del 75% del capitale dell’operatore fieristico cinese Worldex (China) Exhibition & Promotion Ltd., in cui sono state conferite le attività delle società Guangzhou Shi Zhan Exhibition Service Co. Ltd. e della sua controllata Hainan Shi Zhan Exhibition Co. Ltd. Worldex, che opera prevalentemente nelle province di Guangdong e Hainan, vanta un portafoglio di sette manifestazioni, di cui quattro leader nel mercato cinese nei settori agroalimentare, dell’ospitalità professionale e della tecnologia per il risparmio energetico, una in India nel settore della meccanica e una in Thailandia nel settore dell’arredamento e dell’elettronica di consumo. Nel 2014 è previsto il lancio di una manifestazione in Brasile nel settore dell’arredamento e dei materiali per costruzioni. La Società opera inoltre nell’erogazione di servizi specialistici per l’attività espositiva, tra cui i servizi di allestimento. L’acquisizione prevede un corrispettivo di 7,5 milioni di euro, di cui 5,7 milioni di euro corrisposti al trasferimento delle azioni. I restanti 1,8 milioni di euro saranno corrisposti in forma differita entro un anno dal perfezionamento dell’operazione. Con questa acquisizione arrivano a 81 il numero complessivo delle mostre organizzate da Fiera Milano all’estero, di cui 21 in Cina, dove il Guangdong rappresenta una delle aree economicamente più dinamiche e con ottime potenzialità di crescita. Inoltre le manifestazioni di Worldex sono in gran parte sinergiche, in considerazione dei comparti produttivi a cui si rivolgono, con alcune mostre leader già presenti nel portafoglio di Fiera Milano. Ciò consentirà di attuare vantaggiose azioni reciproche di supporto e sviluppo degli eventi, in un’ottica di espansione globale del business fieristico. Con l’operazione Worldex l’internazionalizzazione di Fiera Milano, che nel 2012 ha messo a segno altre importanti acquisizioni in Turchia e Sud Africa, registra un’ulteriore accelerazione e si conferma come una direttrice strategica di sviluppo del gruppo fieristico milanese.

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Per AD Fiera Milano, il sistema fieristico e l’unione di sistema aiuto per Pmi. E loda Sistema Italia a Shanghai

Con la crisi nel vecchio continente, la fiera, come strumento di politica industriale, soprattutto se rivolta a mercati emergenti come Cina, India, Brasile, risulta essere uno dei piu’ importanti aiuti per le piccole e medie imprese. Il dato non e’ solo italiano, ma europeo: nel 2013 il sistema fieristico tedesco organizzera’ 275 fiere in 37 paesi esteri, 137 fiere solo in Asia. Non vuole essere da meno Fiera Milano, la piu’ grande del mondo in termini di fiere internazionali ospitate con 1 milione e mezzo di mq venduti. ”Il 2013 e il 2014 – dice all’ANSA Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano – sono anni molto incerti per il mercato europeo, ma prevediamo di crescere all’estero, Cina e Brasile in testa. Oggi viviamo con due teste: una che deve gestire l’incertezza locale e un’altra per lo sviluppo internazionale. Dobbiamo anche andare oltre. Noi abbiamo grandi capacita’ di sviluppo di progetti in location diverse da Milano, Micam (prima fiera delle calzature al mondo che si tiene due volte a Milano e che da aprile sara’ anche a Shanghai, ndr) ne e’ un esempio. Il frazionamento italiano rende per noi difficile l’esportazione delle imprese italiane negli altri paesi. Dobbiamo realizzare una piattaforma italiana che copra i diversi ambiti, per aiutare soprattutto le Pmi nei mercati dove siamo, ma ci vuole una unione di Sistema, come quella che ho visto qui a Shanghai, per vincere una competizione che non e’ piu’ tra di noi, ma tra paesi. Non dobbiamo dare l’internazionalizzazione dei nostri settori a fiere straniere, utilizzano aziende italiane per fare business, utilizzandoli come attrattori”. Fare fiere all’estero, non toglie mercato in Italia? ”Anzi – spiega Pazzali – lo aumenta. Quello che facciamo in Cina, ad esempio, e’ un valore aggiunto a quello che facciamo in Italia, vedi Micam. Facendo fiere qui non cannibalizziamo i pochi cinesi che vengono in Italia e che continueranno a farlo, ma anzi avremo la possibilita’ di far conoscere i nostri prodotti meglio ai cinesi, farli crescere e dare l’opportunita’ di decidere di venire in Italia, aumentando l’incoming, aprendo anche a mercati dell’area”. Siete molto presenti ovviamente in Europa, ma anche in mercati emergenti (attraverso acquisizioni e partnesrhip) come Cina, Sud Africa, Brasile, India, Turchia. Gli Usa? ”E’ un target che valutiamo da qualche anno (e’ il piu’ grande mercato fieristico) ma le aziende sono fortemente indebitate e sono fortemente locali, dal momento che il mercato e’ molto grande. Tante aziende americane cercano partnership per andare in Paesi dove noi siamo gia’. Portiamo in giro il made in Italy, in particolare le tre F (Fashion, Food e Furniture) ma anche le macchine utensili: queste le aree dove dovremmo concentrarci per l’estero nei prossimi anni”. Quale il vostro ruolo in Expo 2015? ”Expo – conclude Pazzali – e’ una grande opportunita’ di investimento per il nostro paese, stampella forte per lo sviluppo. Noi sappiamo organizzare eventi complessi dal punto di vista di operation, marketing e realizzazione siti, e questo abbiamo messo a disposizione. A breve avremo novita’, stiamo lavorando con loro per avere partnership piu’ consolidata. Il progetto Expo sta per avere una accelerazione fortissima, avra’ bisogno di piu’ forze, quindi noi ci candidiamo ad essere una delle braccia necessarie per portare a casa l’evento con successo. Una delle novita’ che lanceremo a breve sara’ quella di poter avere il brand Expo almeno nelle nostre fiere che portiamo in giro per il mondo, 69 in 7 paesi, in Cina ce ne sono quasi 30”.

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Fiera Milano acquista maggioranza di operatore fieristico di Guangzhou

Fiera Milano ha sottoscritto il contratto preliminare per rilevare, per 7,5 milioni di euro, il 75% del capitale dell’operatore fieristico cinese Worldex NewCo, in cui verranno conferite le attività delle società Guangzhou Shi Zhan Exhibition Service (Worldex China) e della sua controllata Hainan Shi Zhan Exhibition. Lo si legge in una nota che sottolinea che sale così a 69 il numero complessivo delle mostre organizzate da Fiera Milano all’estero, di cui 21 in Cina. Dei 7,5 milioni di euro del prezzo di acquisto, 5,7 milioni saranno corrisposti al trasferimento delle azioni e i restanti 1,8 milioni di euro saranno corrisposti in forma differita entro un anno dal perfezionamento dell’operazione. Worldex (China), che opera in Cina nelle province di Guangdong e Hainan, ha un portafoglio di quattro manifestazioni leader nel mercato locale nei settori agroalimentare, dell’ospitalita’ professionale e della tecnologia per il risparmio energetico. La societa’ opera inoltre in India e Thailandia. ”Grazie a questa acquisizione – afferma l’amministratore delegato di Fiera Milano, Enrico Pazzali – ci rafforziamo nella regione cinese che negli ultimi tre decenni ha realizzato la più rapida e profonda industrializzazione conosciuta dalla storia umana” e ”offriamo alle aziende interessate a entrare in questa dinamica realtà il canale privilegiato delle nostre mostre. In particolare, mettiamo subito a frutto le sinergie che esistono tra le nostre attività e quelle di Worldex (China) in due settori strategici del made in Italy, presidiati da Fiera Milano: l’alimentare e le attrezzature per l’ospitalità professionale”.

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Italia primo paese a fiera alimentare Shanghai

L’Italia è il paese con maggiori espositori tra quelli presenti alla fiera Food Hospitality China, una delle più importanti al mondo del settore alimentare, aperta oggi a Shanghai. Quest’anno il padiglione italiano organizzato come dal 2004 dall’Ice, conta la partecipazione di 36 aziende del settore alimentare e di 12 aziende del settore vinicolo. Al di fuori del padiglione italiano ci sono altre 59 aziende italiane con consorzi nel padiglione dell’Unione europea e in altre zone. In totale in fiera ci sono 1500 aziende provenienti da 77 tra paesi e regioni, registrando un incremento rispetto allo scorso anno quando erano state 1100. I padiglioni nazionali sono per questa sedicesima edizione 47, 20 in più rispetto al 2011. Ma non solo esposizione: nei tre giorni della fiera l’Ice ha anche organizzato 14 seminari mirati sul tema del cibo e del bere italiano (vino, birra e caffé), per aggiungere la cultura del prodotto made in Italy. “La grande presenza di aziende italiane – ha detto all’inaugurazione il console generale italiano Vincenzo De Luca – dimostra non solo l’interesse del nostro paese per questo mercato, ma l’interesse dei cinesi ai nostri prodotti, in continuo aumento”. “Il 2011 – spiega Maurizio Forte, direttore del locale ufficio Ice – ha segnato un importante aumento delle esportazioni italiane in Cina: considerando i prodotti tipici (pasta, prodotti da forno, cioccolata, prosciutto, formaggi, vino, acque minerali, gelati, kiwi, preparati vegetali e confetture), l’Italia si è posizionata al secondo posto dopo la Francia. Le esportazioni italiane hanno raggiunto i 275,61 milioni di dollari, segnando un aumento del 48,2%. Un trend positivo che sta proseguendo anche nel 2012: le esportazioni hanno infatti raggiunto, nei primi nove mesi dell’anno, i 195,03 milioni di dollari segnando un +7,8% rispetto allo stesso periodo del 2011”. Nella classifica del 2011 dei paesi esportatori di prodotti agroalimentari verso la Cina, l’Italia è salita al 25mo posto (dal 28mo nel 2010), con un valore complessivo di 300,09 milioni di dollari, in crescita del 46,7% rispetto all’anno precedente. Tra i prodotti tipici, l’Italia è il primo fornitore di cioccolato (con una quota di mercato del 44,2%) e di pasta (19,01%), mentre è seconda nelle esportazioni di olio d’oliva (23,35%) e di acque minerali (10,6%).

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Milano Unica a Shanghai, +50% visitatori

Si è conclusa a Shanghai la seconda edizione di Milano Unica Cina organizzata in collaborazione con l’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, svoltasi all’interno di Intertextile, la più grande fiera tessile del mondo. Oltre 3.000 i visitatori che dal 22 al 25 ottobre hanno visitato lo stand dedicato a Milano Unica, registrando un incremento del 50% rispetto all’edizione di marzo scorso a Pechino. “Aver indicato – ha commentato Silvio Albini, presidente di Milano Unica – ad alcune piccole aziende che, facendo squadra, si può affrontare un mercato non privo di ostacoli come quello cinese, è per me motivo di grande soddisfazione. Noi però non abbiamo portato in Cina solo tante imprese, ma anche, e soprattutto, un modello di presentazione dei nostri tessuti, un allestimento elegante, un pubblico selezionato, una cura nei dettagli e servizi esclusivi per affermare non solo un modello commerciale di marketing di lungo periodo, ma il concetto dello stile di vita italiano”. Martedì scorso nello Shanghai Italian Center, l’ex padiglione italiano dell’Expo 2010, organizzata con la collaborazione di Vogue Italia c’é stata una importante sfilata di moda che ha visto la partecipazione di tre stilisti cinesi emergenti e tre italiani.

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Macchine tessili italiane diventano verdi

Le macchine tessili italiane diventano verdi. E’ quanto l’Acimit (l’associazione costruttori italiani di macchinari per l’industria tessile) ha presentato nella capitale economica cinese, nell’ambito della partecipazione alla fiera Itma Asia e Citme 2012, una delle più importanti al mondo del settore. “Le aziende nostre associate – spiega all’ANSA Sandro Salmoiraghi, presidente del sodalizio italiano – hanno accettato di certificare i loro macchinari in chiave ecologica. Abbiamo stretto un accordo con il Rina che controlla l’applicazione di un protocollo di sostenibilità per le nostre aziende. Sulle 34 che hanno aderito al progetto, le prime sei possono già fregiarsi dell”etichetta verdé il distintivo di sostenibilità che apponiamo sui macchinari che passano il test, con risparmi del 20% rispetto alle macchine precedenti oltre che con enorme guadagno per l’ambiente in termini di minori emissioni e di minori scarti e inquinanti”. Questa italiana, è l’unica operazione del genere? “Nel settore dei macchinari destinati all’industria – continua Salmoiraghi – esistono altri marchi che hanno la pretesa di attribuire la patente di sostenibilità a chi se ne fregia. In realtà si tratta sempre di marchi autoreferenzialli e di natura esclusivamente promozionale. Con la certificazione della nostra etichetta verde – conclude Salmoiraghi – le aziende italiane invece sono in grado di fornire ai potenziali clienti informazioni prestazioni ali verificate da un ente di certificazione internazionale”. E l”etichetta verdé delle aziende italiane ha riscosso molto interesse non solo nella stampa specializzata intervenuta a Shanghai, ma soprattutto tra gli operatori del settore arrivati alla fiera da tutto il mondo. Dopotutto, quella italiana è una presenza importante: 115 aziende (66 nelle aree istituzionali Acimit) che espongono su una superficie di 4700 metri quadrati che coprono tutti i settori delle macchine tessili. “Una così nutrita presenza – ha detto il console generale italiano di Shanghai, Vincenzo De Luca – e soprattutto con una innovazione importante come l’etichetta verde, è sintomo di un interesse verso questi mercati che continua a crescere. La Cina, con 450 milioni di euro nel 2011, rimane il primo mercato di esportazione per il settore con un incremento del 6%, mentre l’Asia intera conta per il 49% del totale dell’export italiano. Un risultato che, nonostante la crisi, fa ben sperare ed è sintomo della qualità dei nostri prodotti e delle nostre aziende che investono molto in ricerca e tecnologia”. Il 2012 ha visto una crescita di ordini del 2% nel primo trimestre rispetto a quello precedente, come ha fatto notare Maurizio Forte, direttore dell’ufficio Ice di Shanghai, con una inversione di tendenza: l’indice complessivo degli ordini sul mercato italiano è cresciuto del 34%, all’estero è calato dell’1%. Grazie ad un accordo con Fiera Milano, nel 2015 la fiera internazionale si sposterà nel capoluogo lombardo.

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