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Presto Fca-Chrysler condannata in Cina per pratiche monopolistiche

Le autorità cinesi hanno confermato stamattina le indiscrezioni diffuse ieri secondo le quali l’autorità antitrust cinese sarebbe pronta a punire Fca per pratiche anti monopolio messe in atto da Chrysler. Lo annuncia l’agenzia Nuova Cina. Li Pumin, portavoce della National Development and Reform Commission (NDRC), ha specificato che l’indagine sulla Chrysler è stata lanciata dalla commissione per lo sviluppo e le riforme della municipalità di Shanghai ed è prossima alla fine, con la certezza di una pena che non è stata ancora annunciata. In un’altra indagine, messa in essere dall’ufficio provinciale dell’Hubei, è invece sotto inchiesta e prossima ad una condanna l’Audi, mentre il Jiangsu sta investigando sempre per pratiche anti monopolio la Mercedes. La Ndcr è una delle tre agenzie antitrust del governo cinese e si occupa soprattutto del controllo e della regolamentazione delle pratiche monopolistiche legate ai prezzi. Nei confronti di Chrysler, l’accusa ruota intorno ai prezzi delle parti di ricambio e dei servizi di assistenza offerti dalle concessionarie. L’azienda americana di proprietà di Fiat ha annunciato che abbasserà il prezzo di vendita di alcune auto e di alcuni pezzi di ricambio, del 20%, come riconoscenza nei confronti del sostegno da lungo tempo offerto dai compratori cinesi ai marchi dell’azienda nella terra del dragone, Jeep, Chrysler e Dodge, specificando anche che la decisione viene anche incontro alle richieste degli investigatori cinesi anti monopolio.

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Fiat-Chrysler annuncia produzione di nuovi modelli Jeep in Cina

La Chrysler e il suo partner cinese Guangzhou Automobile Group hanno annunciato oggi che produrranno tra nuovi tipi di jeep destinati al mercato cinese. La joint-venture, chiamata Gac Fiat, prevede di iniziare la produzione dei nuovi modelli, uno dei quali disegnato apposta per la Cina, entro la fine del 2015. “L’ annuncio di oggi rappresenta un nuovo capitolo nell’ utilizzazione appropriata e nell’ espansione a livello globale del marchio Jeep”, ha affermato Sergio Marchionne, Ceo della Fiat e della Chrysler. “Il nostro continuo sviluppo sul mercato cinese con un partner solido e rispettato come il Guangzhou Automobile Group è altrettanto importante”, ha aggiunto. Il presidente del Gac, Zhang Fangyou, ha sottolineato che l’ accordo “porta ad un nuovo livello” la collaborazione tra le due case automobilistiche. Secondo i dati diffusi oggi, la Jeep ha venduto nel 2013 piu’ di 731mila automobili in tutto il mondo, con una crescita del 4% a livello globale e del 29% in Cina.

fonte: ANSA

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Arriverà a marzo la Ottimo, la seconda Fiat prodotta in Cina

Si chiama ‘Ottimo’ la nuova nata in casa Fiat con gli occhi a mandorla. La vettura, che debutterà a marzo, come la sua sorella maggiore Viaggio dalla quale ha perso la coda, è prodotta nella fabbrica di Changsha (inaugurata nel 2012) dalla joint venture tra la casa torinese e la Gac, nata nel 2010. La due volume illustrata oggi a Guangzhou durante la prima giornata del salone dell’auto dell’ex Canton, unisce linee accattivanti e sportive a molto spazio posteriore e si orienta verso un pubblico giovanile.
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“Con un interasse di 2708 millimetri – ha spiegato alla presentazione Roberto Giolito, capo del team di disegno Emea di Fiat-Chrysler – Ottimo ha uno stile frontale tagliente, linea laterale sottile e un profilo posteriore saturo. In questo progetto abbiamo combinato perfettamente il design della vettura sportiva italiana e lo stile elegante, per portare ai consumatori cinesi un modello con lo stile unico italiano, in confronto alle due volumi rivali”. Molto interessante, il disegno e la razionalizzazione della parte posteriore che adotta il disegno a coda d’anatra leggermente inclinato verso l’alto, semplice e potente. Alla presentazione non si è voluto parlare di prezzo e di motorizzazioni, ma è probabile che la Ottimo sia equipaggiata, come la Viaggio (della quale oggi è stata presentata una nuova versione con gli interni scuri), con il 1.4 T-Jet, nelle due varianti da 120 e 150 CV e con due alternative nella trasmissione: con cambio automatico cinque marce e sette marce e doppia frizione.
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“La Ottimo – spiega John Burton, General Manager della Jv Gac-Fiat – viene lanciata per soddisfare le diverse esigenze dei clienti cinesi. In futuro, ci baseremo sempre più sulle esigenze del mercato cinese sfruttando il patrimonio sia di Fiat-Chrysler che del gruppo GAC, fornendo ai clienti prodotti e servizi eccellenti, con l’obiettivo di introdurre un nuovo modello ogni anno”. Per questo, Burton ha confermato all’ANSA che da aprile sarà introdotto un nuovo turno nella fabbrica di Changsha, portando a circa 2500 circa gli impiegati totali nell’impianto. “Siamo arrivati tardi nel mercato cinese – ha detto all’ANSA Burton – ma abbiamo grosse potenzialità. Stiamo studiando nuove iniziative di marketing per migliorare la nostra posizione, la conoscenza del nostro brand che porta con se anche la storicità della presenza di Fiat in Cina. Resto sempre molto sorpreso di quanto l’Italia sia importante e sognata dai cinesi in termini di fashion, stile e altro. Stiamo lavorando in questa seconda fase della nostra presenza qui proprio puntando molto più che in passato sull’elemento dell’italianità. Al salone dell’automobile di Pechino (ad Aprile, ndr) avrete delle grandi sorprese”.
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La Fiat sta lentamente (per i tempi cinesi, ndr) acquistando quote di mercato nel paese con la Viaggio, le cui vendite mensili di settembre e ottobre, rispetto ai primi otto mesi del 2013, sono aumentate del 52% e negli ultimi mesi dell’anno dovrebbero aumentare del 70%. Attualmente in Cina ci sono 170 concessionari e 270 punti vendita di servizi, coprendo 120 città. Ed è prevista la costruzione di altri 270 punti di vendita entro la fine dell’anno. Oltre alla Viaggio e alla Ottimo, prodotte in Cina, la Fiat importa e vende la Freemont e la 500.

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Magneti Marelli apre nuovo stabilimento nel sud della Cina

Aumenta la sua presenza in Cina la Magneti Marelli, che oggi ha inaugurato una nuova fabbrica nel sud del paese. Dedicata alla produzione di rear lamp (a regime saranno 2,4 milioni) e successivamente front lamp, l’investimento di 30 milioni di euro va a completare una presenza dal 1996 con stabilimenti produttivi e Centri di R&D/Ingegneria a Shanghai (Powertrain in JV con Shanghai Automobile Gear Works – SAGW – e Sistemi di Scarico), Wuhu (Automotive Lighting e Powertrain), Guangzhou (Electronic Systems), Hangzhou (Ammortizzatori in JV con Wanxiang Qianchao Company), Changsha (sistemi di scarico con Fiat/GAC), Changchun (Powertrain in JV con FUDI) e a Hefei (sistemi di scarico con JAC e Lingdatang). Ma quello inaugurato oggi a Foshan, per l’azienda di Corbetta, e’ un ulteriore punto di partenza. ”Abbiamo l’obiettivo – spiega Eugenio Razelli, Amministratore Delegato di Magneti Marelli – di raddoppiare il fatturato nel giro di due/tre anni, puntando poi alla cifra simbolica del miliardo di Euro di ricavi nel giro di quattro/cinque anni. E’ un mercato fondamentale per la maggior parte dei nostri clienti che gia’ seguiamo a livello globale, ad esempio in Brasile, in Usa, in Europa: vogliamo seguirli al meglio anche qui e parallelamente supportare i carmakers locali, che vivono una crescita decisa”. E i numeri danno ragione a Razelli: il fatturato 2012 in Cina ha raggiunto quota 287,4 milioni di euro, in crescita dai 240,7 segnati nel 2011, (erano 232 milioni di euro nel 2010); un incremento di oltre il 19% nell’ultimo anno, con una performance che supera anche la crescita del mercato auto cinese – il piu’ grande al mondo – che nel 2012 e’ cresciuto comunque del 6% in termini di auto prodotte (da 17,27 a 18,23 milioni). Un trend ininterrotto che ha visto crescere Magneti Marelli dai 44 milioni di Euro di ricavi del 2005 ai 287 del 2012 attraverso un tasso di crescita annuo medio del 31%. Anche in questo caso e’ un tasso superiore alla crescita media annua del mercato dell’auto in Cina che e’ passato da 5,2 milioni di veicoli prodotti nel 2005 a 18,2 milioni di veicoli del 2012, con un incremento medio annuo del 20%. ”L’investimento in Cina – spiega Jack Cheng, country manager per la Cina – e’ significativo proprio per il potenziale di questo mercato. Apriamo questa fabbrica oggi avendo gia’ clienti e progetti pronti. Il nostro investimento va proprio nel senso di avvicinarci ai nostri clienti, di portare qui da loro quello di cui hanno bisogno. Attualmente copriamo la Cina da nord a sud e la fascia orientale. Non sono esclusi altri investimenti”. Sia Razelli che Cheng hanno sottolineato l’importanza che la ricerca ha anche per il mercato cinese, soprattutto nel campo delle emissioni di Co2, settore nel quale Magneti Marelli e’ molto impegnato e sul quale la sensibilita’ cinese e di tutta l’area, e’ in aumento. ”Per andare incontro a queste necessita’ – continua Razelli – e a quella di dare ai cinesi i prodotti di qualita’ che chiedono, potenzieremo ulteriormente le nostre attività di R&D in Cina, che gia’ contano su centri di ricerca importanti per il powertrain, l’elettronica e il lighting, e possiamo offrire gia’ ora un portafoglio interessante di tecnologie chiave. Cito ad esempio l’iniezione diretta, l’ibrido-elettrico, le tecnologie telematiche e di infotainment e, certamente, l’illuminazione”.

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A Shanghai la prima mondiale della Maserati Ghibli

Tre “prime volte” per la nuova Maserati Ghibli. E’ la prima volta che un’auto con il Tridente viene presentata in anteprima mondiale in Cina; la prima volta di una Maserati con motore diesel; la prima volta di una Maserati nell’alto di gamma del segmento E. Un debutto importante, che non poteva non avvenire in un paese strategicamente così importante per qualsiasi marchio automobilistico come la Cina. Lo ha capito bene Maserati, che ha scelto il Salone che si tiene ogni due anni a Shanghai (alternandosi con quello di Pechino che si tiene negli anni pari) per presentare questa nuova vettura. La prima berlina Maserati di segmento E, che costerà in Europa sotto i 100 mila euro, avvierà la produzione a Grugliasco nella prima settimana di giugno. L’obiettivo è di consegnarne quest’anno circa 13 mila vetture, con l’attesa di arrivare fino a circa 25 mila nel 2014. Grande attesa sui numeri della motorizzazione diesel, che potrebbe rappresentare fino al 75% delle vendite della Ghibli. “Quest’auto – spiega Harald Wester, amministratore delegato della Casa del Tridente – è un tributo alla tradizione, ma anche un’auto importante per il futuro della Maserati. La nuova Ghibli reca tutti quei valori e i tesori che ti aspetti da una Maserati. Per la prima volta con quest’auto offriamo un motore diesel o, meglio, quella che è l’interpretazione di Maserati di ciò che dovrebbe essere un motore diesel. L’auto è una combinazione di stile sensuale italiano con una unica e coinvolgente esperienza di guida, con un esclusivo mix di sportività, lusso ed eleganza, oltre che performance che solo un’auto Maserati può dare. E’ un’auto – conclude Wester – adatta per il business come per il piacere, che combina l’uso quotidiano con la sensazione di star guidando qualcosa di veramente speciale”. Oltre alla Ghibli, Maserati ha presentato a Shanghai anche una versione della Quattroporte con un motore V6 biturbo da 3,0 litri e 330 Cv realizzato specificamente per il mercato cinese. Chiaro, quindi su quale mercato la Casa del Tridente stia puntando. “E non potrebbe essere diversamente – continua Wester – tutti guardano alla Cina e per noi è diventato il secondo mercato mondiale. Oggi una Maserati ogni cinque prodotta viene venduta in Cina. Il 2014 segnerà il nostro decimo anniversario di presenza in questo Paese, presenza che è cresciuta ogni anno. Nel 2012, circa 1.000 (930, il 10% in più del 2011, ndr) clienti hanno avuto la loro Maserati nella Cina Continentale, 1.200 se consideriamo anche Hong Kong e Taiwan. Alla fine del 2012 avevamo in Cina, che è il nostro secondo mercato, 26 dealer e showroom, che raddoppieremo quasi alla fine di questo”. Ma anche se con la Ghibli Maserati punta a crescere in Cina, il primo mercato per la nuova berlina sportiva del Tridente saranno gli Stati Uniti, mentre l’Europa sarà il fanalino di coda a causa della crisi che attanaglia il mercato. Ghibli non è l’ultima novità che arriverà dalla Casa del Tridente. Come ha confermato Harald Wester, con l’introduzione nel 2015 di Levante, il primo sport luxury Suv di Maserati, l’azienda del Tridente coprirà il 100% dell’offerta nel settore delle auto di lusso, con l’obiettivo di consegnare 50.000 vetture all’anno per il 2015.

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Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, Maserati ha finalmente svelato a Shanghai la berlina sportiva Ghibli, modello destinato ad aprire una nuova frontiera per la Casa del Tridente in quanto andrà a competere nel segmento E. Pur mantenendo evidenti legami con la più grande Quattroporte, il design della Ghibli enfatizza le caratteristiche di guida più dinamiche ed esprime una personalità dall’aspetto più aggressivo e sportivo, anche grazie alla carrozzeria con silhouette da coupé. Ghibli mantiene anche il montante posteriore distintivo di Maserati, che reca il classico logo della Saetta, perpetuando una tradizione della Casa modenese che risale al 1963. Rispetto alla Quattroporte il passo della Ghibli è di circa 20 centimetri più corto (2,99 metri) e la lunghezza totale è di 4,97 metri, 29 cm in meno. Inoltre, rispetto all’ammiraglia della Casa, Ghibli si distingue nettamente all’interno. Lo specifico design della plancia soddisfa il desiderio di chi vuole vivere un’esperienza più sportiva e più giovane senza per questo rinunciare al lusso che ci si attende da una Maserati. L’abitacolo della Ghibli coniuga il design sportivo con la spaziosità di una berlina executive. Anche la meccanica della Ghibli è realizzata secondo una filosofia più sportiva rispetto alla più grande Quattroporte. La gamma dei motori a benzina prevede due V6 sovralimentati da 3,0 litri, accoppiati ad una trasmissione automatica a otto rapporti. La trazione può essere posteriore o integrale con il nuovo sistema Q4. Entrambi i motori sono stati sviluppati da Maserati Powertrain in collaborazione con Ferrari Powertrain e saranno costruiti da Ferrari a Maranello. Condividendo molta della tecnologia del V8 3,8 litri della Quattroporte, i motori V6 della Ghibli si avvalgono dell’iniezione diretta della benzina (200 bar di pressione), di due turbocompressori paralleli a bassa inerzia e di quattro variatori di fase continui degli alberi a camme. La versione Ghibli utilizza il V6 a benzina 3,0 litri da 330 Cv che eroga una coppia massima di 500 Nm. Grazie a questo propulsore la nuova berlina Maserati è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 5,6 secondi ma fa anche registrare consumi contenuti per il segmento: soli 9,6 litri ogni 100 km. Il V6 più potente sarà riservato alla versione Ghibli S: è un Twin Turbo che eroga 410 Cv a 5.500 giri e 550 Nm di coppia massima a partire da soli 1.750 giri. La variante Q4 a trazione integrale raggiunge i 100 km/h in soli 4,8 secondi, mentre la versione a trazione posteriore richiede appena 0,2 secondi in più. Per la Ghibli S la velocità massima è di 285 km/h, per la S Q4 di 284 km/h. La Ghibli è inoltre la prima Maserati nella storia ad essere equipaggiata con un motore a gasolio. Il nuovo turbodiesel V6 sovralimentato di 3,0 litri sviluppa 275 Cv e una coppia di ben 600 Nm, valori che assicurano un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 6,3 secondi. Il consumo medio secondo il ciclo NEDC non raggiunge i 6,0 litri per 100 km con emissioni di CO2 inferiori a 160 g/km. A questa versione da 275 Cv si affiancherà per il mercato italiano una variante con potenza di 250 Cv. Entrambi i turbodiesel saranno dotati di sistema Active Sound, per esaltare il caratteristico sound dei motori Maserati. La scelta di Shanghai per il debutto della nuova Ghibli non é casuale: la Cina, con 930 vetture ed un incremento superiore al 10% rispetto all’anno precedente, è stata nel 2012 il secondo mercato per la Casa del Tridente. Ottimo l’andamento registrato nell’area Asia-Pacifico (Cina esclusa) che, con 861 vetture vendute, ha fatto registrare un incremento del 21% rispetto all’anno precedente.

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La Ferrari punta verso l’aumento della rete dealer in Cina

Debutto cinese all’autoshow di Shanghai per LaFerrari, l’ultima nata in casa Maranello. E’ approdata così in un mercato, quello cinese, diventato importantissimo per il Cavallino Rampante. E sono già stati richiesti da quel mercato diversi esemplari della nuova vettura, prodotta in 499 esemplari di quella che è ritenuta dal presidente Luca Cordero di Montezemolo “la summa di tutto quello che è la nostra azienda. Ed è l’antesignana di ciò che nei prossimi cinque o dieci anni trasferiremo sulle nostre vetture del futuro”. A presentarla in Cina, dove sta avendo successo anche il programma di personalizzazione delle vetture, l’amministratore delegato di Ferrari Amedeo Felisa. “Sulla Cina – dice Felisa all’ANSA – guardiamo ad uno sviluppo di lungo periodo. Abbiamo avuto una enorme crescita negli anni scorsi che hanno portato questo paese ad essere il nostro secondo mercato. In dieci anni di presenza abbiamo fatto qui più di quello fatto in altri paesi”. Numeri, quelli della Ferrari in Cina, che ne dimostrano il successo: la ‘Grande Cina’ (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan) ha registrato nel 2012 il record di 784 vetture consegnate (+4%), di cui quasi 500 nella sola Cina continentale dove ci sono 25 dealers che diventeranno 30 nel 2013 e 35 nel 2014. “La conoscenza del nostro marchio – continua Felisa – è a livelli molto alti. La richiesta pure: non a caso noi portiamo qui tutte le auto della gamma, non abbiamo mai pensato ad una vettura esclusiva per questo mercato, a loro non piacerebbe. Puntiamo ora ad aumentare e migliorare il servizio, la rete, per offrire sempre di più ai nostri clienti una assistenza globale. Per questo, i nostri centri training dove formiamo il personale, sono all’avanguardia”. Mantiene la filosofia di un’auto in meno più che una in più, nonostante la forte richiesta dai cinesi. E questo forse é uno dei punti di maggiore forza per questo mercato. Senza però dimenticare l’ambiente. “La nostra azienda – conclude Felisa – è impegnata in un approccio a 360 gradi sullo sviluppo sostenibile, la riduzione dei consumi e delle emissioni della gamma vetture, diminuiti del 40% nell’ultimo quinquennio a fronte di un aumento delle potenze di circa 100 HP”. “Un tema – spiega Edwin Fenech, Ceo Ferrari China – quello ambientale, molto sentito anche dai cinesi che hanno recepito il nostro sforzo, acquistando vetture che con un occhio all’ambiente, non perdono in potenza e carattere. Qui in Cina abbiamo aderito al progetto “One Million Tree”: sono stati ben 67.000 gli alberi piantati da noi in una zona desertica della Cina per compensare le emissioni delle nostre vetture che hanno circolato sul territorio cinese lo scorso anno”.

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Gruppo Fiat in forze all’autoshow di Shanghai

Al Salone dell’automobile di Shanghai il Gruppo Fiat si è presentato in forze con i diversi brand commercializzati in Cina e soprattutto attraverso le attività della JV, nata tre anni fa, con Guangzhou Automobile Group. Dalla collaborazione Gac-Fiat è infatti nata la Viaggio, la prima Fiat costruita in Cina, che sta avendo molto successo sul mercato interno. E questa JV dovrebbe avviare dal 2014 – non appena le autorità governative approveranno l’allargamento delle attività Gac-Fiat – anche la produzione delle Jeep in Cina. Proprio dal brand più celebre al mondo nel settore degli off-road è arrivata a Shanghai la Cherokee (qui proposta come Zi You Guang) che è la prima nuova Jeep dell’era Fiat in quanto basata sulla piattaforma dell’Alfa Romeo Giulietta comune con la Dodge Dart. Questo modello arriverà dagli Usa nelle concessionarie cinesi alla fine del 2013, per soddisfare le richieste di quello che per Jeep è il secondo mercato dopo gli Stati Uniti. Al Salone di Shanghai Gac-Fiat ha presentato anche due nuove versioni del Suv Freemont – la 2.4 NAVI e la 3.6L AWD – entrambe di importazione, esposte accanto alla 500, che sta avendo sempre più estimatori nel paese del Dragone. “I risultati degli ultimi tre anni – ha detto John Burton, il neo general manager della Joint Venture – sono solo un piccolo passo per ricreare la ‘Nuova Fiat’, e il successo implica che stiamo per assumere maggiori responsabilità e obblighi”. “Andando avanti – ha riferito Jiang Ping, executive deputy general manager della JV – GAC Fiat continuerà a fornire prodotti di qualità superiore per i consumatori cinesi e ottimizzare dealer e servizi di rete, aumentando la nostra qualità del servizio e consentendo ai consumatori l’accesso alla filosofia del marchio di ‘La vita e bella’, lo slogan usato dalla Fiat in Cina”. Al momento Gac-Fiat conta nel Paese su 170 concessionari e più di 200 punti vendita, rete che sarà ampliata entro la fine del 2013. Ma all’Autoshow, il Gruppo Fiat è presente anche con Chrysler, Jeep, Magneti Marelli e Iveco, dove ha presentato i nuovi camion di fascia alta importati dall’Europa.

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Il salone dell’automobile di Shanghai festeggia l’auto con mercato in crescita

Si apre domani con la giornata dedicata alla stampa la quindicesima edizione dell’ International Automobile & Manufacturing Technology Exhibition di Shanghai – più nota come Auto Shanghai 2013 – che metterà in mostra su un’area di 170mila metri quadri il meglio della produzione motoristica mondiale. Auto Shanghai rappresenta la ‘porta d’ingressò a quello che in pochi anni è diventato il più importante sbocco commerciale per le quattro ruote (19,9 milioni di unità vendute nel 2012) e che, dopo il rallentamento della crescita lo scorso anno (solo il 7,7%) nel primo trimestre del 2013 è balzato ad un +21,6%. Questa ripresa del mercato tra gennaio e marzo ha favorito maggiormente i costruttori cinesi, che sono passati dal 32,9 al 35,1% delle vendite totali rispetto ai brand ‘globali’. Tra i produttori del 100% made in China, hanno ottenuto i miglioramenti più significativi Chang’an (+121%) Great Wall (+53,2%) e la coppia Geely e BYD, entrambe cresciute del 25%. La fetta più interessante del mercato cinese resta comunque quella premium e luxury, grazie alla particolare passione che quella clientela dimostra nei confronti dei marchi più conosciuti e – in generale – dei contenuti in termini di design e di prestazioni, della produzione europea e, in seconda battuta, di quella americana. Tra il 20 e il 29 aprile sotto le volte dell’International Exhibition Center, i riflettori si accenderanno su un vasto numero di novità, a conferma che tutti i costruttori hanno intensificato gli sforzi per creare e lanciare prodotti che siano in sintonia con i clienti cinesi. Volkswagen, Mercedes, Bmw, Jeep, Acura (brand di lusso della Honda) ed anche Citroen e Ford faranno debuttare i loro suv compatti, un segmento che piace sempre di più non solo agli acquirenti delle grande metropoli, ma anche nelle aree ‘emergenti’ delle città della fascia 2. Oltre al reveal della GLA, quarta variante della famiglia delle nuove compatte Mercedes, a Shanghai verranno svelate la concept Volkswagen CrossBlue e il crossover Bmw X4, che sfideranno l’ultima arrivata tra le Jeep – la Cherokee dall’anima 100% italiana – e l’inedita Citroen DSX, esposta come concept Wild Rubis. Molte novità anche nel segmento delle berline medie, molto amate dai giovani che ‘sognano’ una limousine ma non vogliono rinunciare alla sportività. A Shanghai ci saranno l’Audi A3 Sedan, la nuova Ford Mondeo, l’Honda Concept-C (che prefigura una sedan prodotta in Cina per la Cina), mentre Suzuki anticiperà con la Authentics la sua futura berlina sportiva. Nell’ambio dei segmenti più elevato, da segnalare la nuova versione lunga della Classe E di Mercedes. Ma il polo di attrazione per gli addetti ai lavori e, successivamente, per i visitatori saranno le auto di fascia alta e altissima, settore in cui l’Italia non teme il confronto con gli altri Paesi produttori. A Shanghai debutterà la nuova Maserati Ghibli, berlina sportiva di segmento E, che porterà per la prima volta un turbodiesel (che si preannuncia dal carattere ‘unico’) nella gamma della Casa del Tridente. Accanto alla Ghibli spiccherà anche una speciale variante della Quattroporte, con motore ‘su misura’ per quel mercato. Tra le altre novità da segnalare anche la Porsche Panamera lunga, come richiesto dai clienti cinesi, e la Rolls-Royce in edizione limitata Alpine Trial. Tra le supercar, riflettori puntati sulla Lamborghini Aventador LP-720 4 in edizione speciale 50mo Anniversario, con motore portato a 720 Cv e destinata ad essere prodotta in sole 100 unità.

fonte: ANSA

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La Fiat Viaggio auto istituzionale del consolato a Shanghai

La Fiat Viaggio, l’auto che l’azienda torinese fabbrica in Cina, diventa l’auto delle istituzioni italiane nell’est del paese del dragone. Un esemplare della vettura è stata infatti donata dalla Fiat al consolato italiano generale di Shanghai, che la userà per gli scopi istituzionali. E non poteva essere diversamente, visto il successo della prima nata in casa Fiat in Cina sta avendo in questa parte del mondo. In soli tre mesi, da settembre a dicembre del 2012, la Viaggio è stata venduta in oltre 10.000 esemplari in Cina, senza che sia stata raggiunto ancora l’obiettivo di una rete di distribuzione e rivenditori di 200 punti nel paese, risultato che dovrebbe essere raggiunto per la fine di quest’anno. La Viaggio viene prodotta da luglio nel nuovo impianto cinese, frutto della joint venture di Fiat con Gac (Guangzhou Automobile Company) a Changsha, nella provincia centro-meridionale dello Hunan. La fabbrica ha una superficie di 750.000 mq e conta di produrre nella prima fase 140.000 unità all’anno che diventeranno, entro 2-3 anni, 250.000 vetture, impiegando ora 1.800 dipendenti e 3.000 a fine anno. Tutti giovanissimi, con età media di 21,5 anni. Attualmente si producono 200 vetture al giorno. “La Viaggio – ha detto il Console Generale De Luca – è la rappresentazione del Made in Italy qui in Cina e il suo successo dimostra quanto i cinesi apprezzino i nostri prodotti, in questo caso valorizzati dal motto de ‘La Vita e’ bellà. Il compito delle istituzioni è quello di valorizzare le nostre eccellenze e abbiamo accolto con favore questo dono”. “La Fiat Viaggio – spiega Franco Amadei, presidente di Fiat Cina e vicepresidente della joint venture Gac-Fiat – si è inserita pienamente in un settore importante, in un segmento medio, nel quale il made in Italy può dire molto. Il successo di questa vettura deriva dal fatto che l’auto è espressione del meglio del centro stile di Torino, ma non è un’auto pensata esclusivamente per i cinesi. E’ una vettura internazionale, con importanti caratteristiche italiane, cosa che piace molto ai cinesi. Abbiamo ancora molta strada da fare, ma ci siamo incamminati sulla strada giusta”. La Viaggio è un’elegante berlina tre volumi realizzata sulla base della Dodge Dart, a sua volta derivata dalla Alfa Romeo Giulietta, con un motore 1.4 T-Jet Turbocharged Engine e una trasmissione 6-Speed Dual DRYve.

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Elkann in Cina: paese come Italia negli anni del boom

Le analogie con lo sviluppo italiano degli anni del boom e, ancora prima, il ruolo che ebbe l’industria dell’automobile della Detroit all’inizio del secolo scorso per favorire la nascita della classe media americana: sono alcuni dei punti ricordati dal presidente di Fiat, John Elkann, a proposito della trasformazione economica della Cina, nel corso del suo intervento al China Development Forum, che si e’ aperto oggi a Pechino, a cui Fiat partecipa come unica azienda italiana. L’evento, a cui prendono parte i massimi rappresentanti del mondo degli affari e dell’economia, rappresenta la prima occasione di incontro con le nuove autorita’ cinesi, dopo il cambio di potere che ha portato poche settimane fa all’elezione del presidente Xi Jinping e del premier Li Keqiang. Insieme agli altri partecipanti, il presidente di Fiat incontrera’ anche il neo premier Li Keqiang al termine del forum, lunedi’ pomeriggio. Elkann ha parlato di tali tendenze come dinamiche simili a quelle che si riscontrano oggi in Cina, che pero’ – ha ricordato – per diventare davvero un mercato globale dovra’ ora aumentare i propri sforzi per sviluppare anche il settore terziario: ”Il settore dei servizi rappresenta oggi quasi il 44% del Pil cinese; un grosso passo in avanti rispetto alla situazione degli anni 90, ma ancora lontano da quanto si riscontra nelle economie piu’ evolute, dove questa percentuale sale al 70-80%”.

fonte: ANSA

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