Archivi tag: esercito cinese

Ex leader delle guardie rosse: via ritratto di Mao da Tiananmen

Un ex leader delle Guardie Rosse ha detto pubblicamente che il ritratto di Mao Zedong dovrebbe essere rimosso da Piazza Tiananmen. L’ affermazione è stata fatta da Kuai Dafu durante una conferenza all’università Tsinghua di Pechino. Durante il contestato periodo della rivoluzione culturale di Mao, Kuai Dafu aveva guidato le truppe delle Guardie Rosse denunciando, tra gli altri, Deng Xiaoping. Kuai fu all’epoca ritenuto responsabile per gran parte degli scontri causati dalle Guardie Rosse, incluso quello che, proprio all’ università Tsinghua, provocò la morte di cinque persone e il ferimento di altre settecento. Nel dire che il ritratto del ‘grande timoniere’ dovrebbe essere rimosso, l’ ex leader ha però specificato di non essere antimaoista, definendo anzi Mao come “un eroe nazionale cinese”.

Lascia un commento

Archiviato in sol dell'avvenire

Tensione sul confine indo-cinese, New Delhi chiede ritiro truppe di Pechino

L’India ha chiesto oggi alla Cina di ritirare le sue truppe dopo un sospetto sconfinamento in una zona dell’Himalaya occidentale che e’ contesa dai due Paesi. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Syed Akbaruddin, in un incontro con i giornalisti. New Delhi ha invitato al rispetto ”dello status quo esistente prima dell’incursione del 15 aprile” nella zona situata nella regione del Ladakh. Secondo quanto riferito dalla stampa indiana, la scorsa settimana le truppe cinesi sono entrate per 10 chilometri in territorio indiano e hanno piazzato un accampamento. Pechino ha smentito lo sconfinamento oltre la cosiddetta Line of Actual Control (Lac) di 4 mila chilometri che taglia in due la catena himalayana. Nonostante diversi round di negoziati fra New Delhi e Pechino, il confine non e’ mai stato delimitato. Il portavoce ha ricordato che in passato simili incidenti ”si sono risolti pacificamente”. Oggi delegazioni militari indiana e cinese hanno tenuto un secondo incontro distensivo (flag meeting) a Daulat Beg Oldie, un aeroporto militare all’altitudine di 5.100 metri, che si trova anche su una antica strada carovaniera. Due giorni fa, il governo di New Delhi aveva convocato l’ambasciatore della Cina per esprimere il proprio disappunto sull’incidente.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Per la Cina gli Usa sono responsabili delle tensioni nel Pacifico

La Cina ha accusato oggi “alcuni paesi” di aver fatto crescere la tensione nell’oceano Pacifico, in quello che viene interpretato come un velato riferimento agli Stati Uniti. Nel “libro bianco” sulla politica militare della Cina, presentato oggi al pubblico, Pechino afferma che “alcuni paesi stanno rafforzando le loro alleanze militari nel Pacifico, allargando la loro presenza militare nella regione e spesso provocando inasprimenti della tensione”. Washington ha inaugurato sotto la presidenza di Barack Obama una politica estera che ha il suo ‘perno’ nel Pacifico. Molti paesi alleati degli Usa – come il Giappone, le Filippine, Taiwan e il Vietnam – hanno contenziosi territoriali con la Cina nella regione. Tra questi viene nominato il solo Giappone che, secondo il libro bianco “sta creando problemi sulla questione delle isole Diaoyu”, che sono rivendicate sia da Pechino che da Tokyo.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Esercito del popolo

Per un centro studi di Londra, tra 10 anni spese militari cinesi come Usa

Nel giro di un decennio gli Stati Uniti non saranno piu’ la superpotenza militare che spende di piu’ in armamenti ma verranno raggiunti dalla Cina. E’ quanto emerge dal rapporto sulla situazione militare globale presentanto oggi dall’Istituto per gli studi strategici di Londra (IISS). Secondo il centro studi, se il budget militare di Pechino continuera’ a crescere con una media del 15% l’anno, come e’ accaduto negli ultimi dieci anni, la Cina potra’ competere con gli Usa entro il 2023-2025. Nel 2012 inoltre per la prima volta i Paesi asiatici hanno superato nell’acquisto di armi quelli europei, costretti a massicci tagli a causa della crisi economica. Si calcola che i membri europei della Nato abbiano ridotto le loro spese militari dell’11% rispetto al 2006, prima che scoppiasse la crisi, e questo ‘trend’ e’ destinato a proseguire.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Esercito del popolo

Nuovo aumento a due cifre delle spese militari cinesi nel 2013

La Cina ha annunciato oggi un aumento a due cifre delle spese militari, che quest’anno cresceranno del 10,7%. Un aumento, che conferma una tendenza emersa negli ultimi dieci anni destinato a suscitare preoccupazione in molti Paesi vicini come il Giappone, le Filippine e il Vietnam, con i quali Pechino ha in corso delle dispute territoriali che negli ultimi mesi hanno raggiunto punte di asprezza senza precedenti. La disputa col Giappone sulle isole Senkaku/Diaoyu, controllate da Tokyo ma rivendicate da Pechino e da Taiwan, ha portato le relazioni diplomatiche tra i due Paesi al punto più basso degli ultimi decenni. Pesanti scambi di accuse si sono verificati anche tra Pechino e Hanoi e Pechino e Manila per le dispute di sovranità nel Mar Cinese Meridionale. La Cina è anche preoccupata per la virata impressa alla politica estera americana dall’amministrazione di Barack Obama, che ha fatto dell’ Asia il ‘perno’ della sua presenza sulla scena internazionale. Per il terzo anno consecutivo la spesa per la sicurezza interna salirà in termini assoluti più di quella militare – a 769 miliardi di yuan contro 720 miliardi di yuan (rispettivamente circa 94 miliardi e 88 miliardi di euro) – a dimostrazione della preoccupazione che la Cina nutre per la sicurezza interna. La situazione rimane precaria nel Tibet, scosso dal dramma delle autoimmolazioni di protesta, e nel Xinjiang, i vasti territori abitati da minoranze etniche che si ritengono emarginate dallo sviluppo economico del Paese. I cosiddetti “incidenti di massa”, cioé azioni di protesta popolare, in genere per dispute legale alla terra, continuano a crescere e sono state circa 90 mila nel 2010, secondo gli studi di alcuni istituti governativi.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Esercito del popolo, sol dell'avvenire

Xi Jinping: esercito deve dotarsi di forza missilistica potente

La Cina deve dotarsi di una forza missilistica ”potente e tecnologica”. Lo ha detto oggi il neo segretario del partito comunista cinese, Xi Jinping, che e’ anche capo della commissione militare centrale e che a marzo sara’ presidente della Cina. Secondo quanto scrive l’agenzia Nuova Cina, Xi ha espresso questa considerazione incontrando oggi i delegati all’ottavo congresso del partito della Forza della Seconda Artiglieria dell’esercito di Liberazione del Popolo. E’ il reparto considerato il ”deterrente strategico, il supporto strategico per lo status del paese come importante potenza, un importante pietra d’angolo per la salvaguardia della sicurezza nazionale’, come ha detto lo stesso segretario del partito. Xi ha anche sottolineato che i militari devono assolutamente seguire i comandi del comitato centrale del partito comunista cinese e della commissione centrale militare ”in ogni momento e sotto ogni circostanza”, ma devono comunque sottostare alla legge.

Lascia un commento

Archiviato in Esercito del popolo

Terminati test di volo su nuova portaerei

Si sono concluse con successo le operazioni di decollo e atterraggio di aerei da guerra cinesi J-15 sulla portaerei “Liaoning”, la prima varata da Pechino. Secondo quanto riferisce la stampa locale, l’operazione ha richiesto un’accurato esercizio e una lunga preparazione. I piloti sono stati sottoposti a un training speciale per imparare a decollare e atterrare su uno spazio ristretto e anche in eventuali condizioni meteorologiche sfavorevoli, quali scarsa visibilità e vento forte. I piloti selezionati devono avere non più di 35 anni e avere al loro attivo almeno già 1.000 ore di volo. “E’ come ballare sulla punta di un coltello – ha dichiarato Zhang Yongyi – vice comandante dell’esercito della marina dell’esercito di liberazione del popolo – in quanto gli aerei devono atterrare e decollare entro uno spazio molto ristretto. La pista è molto corta e stretta e la velocità è molto elevata”. “Abbiamo fatto moltissimi test per arrivare a un risultato ottimale – ha detto Zhang – e infine abbiamo imparato le competenze chiave per avere successo in questa missione”.

Lascia un commento

Archiviato in Esercito del popolo

In servizio la prima portaerei cinese

La prima portaerei cinese da oggi e’ in mare. Pechino l’ha formalmente messa in servizio nel pieno dell’alta tensione con il Giappone per la disputa sulle isole Diaoyu-Senkaku, controllate da Tokyo e rivendicate, oltre che dalla Cina, anche da Taiwan. Il ministero della Difesa ha affermato che l’acquisizione della portaerei, battezzata ‘Liaoning’, ”alzera’ il livello operativo di tutta la marina cinese”, oltre a ”contribuire a proteggere con efficacia la sovranita’, la sicurezza e lo sviluppo” del Paese. Secondo gli esperti, la portaerei – una vecchia nave acquistata dall’Ucraina e rimessa in funzione – servira’ soprattutto all’addestramento in vista dal varo della prima portaerei prodotta interamente in Cina, che dovrebbe avvenire non prima del 2015. La nave, che gli ucraini chiamavano Varyag, fu venduta nel 1998 alla marina di Pechino, che ha dato il via nel 2002 ai lavori di rinnovamento. Nella sua nuova versione, la portaerei avra’ un equipaggio di duemila persone e potra’ trasportare trenta caccia del modello J-15, prodotti interamente in Cina. Ma l’annuncio della messa in stato operativo della Liaoning assume un evidente significato di ammonimento mentre la tensione con Giappone per le Diaoyu-Senkaku e’ alta e ha coinvolto anche Taiwan, che ha inviato centinaia di pescherecci nelle acque territoriali delle isole. La scelta del momento potrebbe essere legata anche all’imminenza del 18/esimo Congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc), che si dovrebbe svolgere in ottobre e che dovrebbe dare il via ad un delicato processo di rinnovamento dei vertici del Partito e dello Stato. Dalla fine del secolo 19/esimo le Diaoyu-Senkaku sono sotto il controllo del Giappone. Il viceministro degli Esteri cinese, Zhang Zhijun, ricevendo oggi il suo omologo giapponese, ha affermato che la Cina ”non tollererà azioni unilaterali in violazione della sua sovranità”, aggiungendo che il Giappone deve ”abbandonare le illusioni e correggere i suoi errori”. Pechino ha anche diffuso un ”libro bianco” sulle isole contese, nel quale si afferma tra l’altro che ”le pretese” del Giappone sulle Diaoyu-Senkaku ”non hanno una base storica”. Oltre che con Giappone e Taiwan nel Mar della Cina Orientale, la Cina ha in corso dispute territoriali nel Mar della Cina Meridionale con Vietnam, Filippine, Malaysia e Brunei. Pechino ha chiesto agli Usa di rimanere neutrali in queste dispute, che coinvolgono alcuni dei suoi principali alleati nella regione. Durante il suo recente viaggio in Asia, con una tappa anche a Pechino, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha invitato la Cina e gli altri Paesi interessati a risolvere le questioni aperte ”senza coercizione, senza intimidazioni e certamente senza l’uso della forza”.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Senza Categoria

Bandiera issata sulla prima portaerei cinese

Cerimonia dell’alzabandiera sulla prima portaerei cinese che, a questo punto, è pronta a prendere il largo. A Dalian, porto della Cina nord Orientale, la bandiera rossa con le stelle gialle è stata issata sulla “Liaoning”, questo il nome della nave, lo stesso della provincia nella quale la portaerei è stata varata. La nave ha già effettuato diversi test a mare ed è pronta ad entrare a pieno titolo nella flotta dell’esercito del popolo cinese. Curiosa la circostanza che vuole la portaerei pronta alla navigazione, nonostante da diversi mesi i test siano in corso, proprio nei giorni nei quali Cina e Giappone stanno sperimentando il peggior momento da anni nelle loro relazioni per la contesa sulle isole Diaoyu/Senkaku. La nave è stata avvistata la prima volta ad aprile dell’anno scorso ed è entrata in mare come prima portaerei cinesi ad agosto dell’anno scorso, scatenando le proteste americane. Tra l’altro, ogni suo viaggio di prova ha coinciso con qualche momento di tensione con i Paesi limitrofi. L’imbarcazione era stata originariamente costruita nel 1991 dall’ex Unione Sovietica che non riuscì a finirla passandola all’Ucraina che, nel 1998, l’ha poi venduta alla Cina, con il nome di Varyag. La Cina ne ha cominciato la rifinitura nel 2002 a Dalian, installando i motori e altre parti. La portaerei avrà un equipaggio di circa 2.000 persone e potrà ospitare 30 caccia di fabbricazione cinese J-15.

Lascia un commento

Archiviato in Esercito del popolo

Prima visita ministro difesa cinese in otto anni in India

Il ministro della Difesa cinese Liang Guanglie è giunto in India per una visita di quattro giorni, la prima di questo genere negli ultimi otto anni. Lo riferiscono oggi i media a New Delhi. Gli osservatori considerano il viaggio di grande importanza perché permetterà a Cina e India, due potenze asiatiche che hanno combattuto una guerra nel 1962 e che sono spesso al centro di frizioni riguardanti le frontiere e per l’appoggio di Pechino al Pakistan, di accrescere la fiducia reciproca. Giunto a Mumbai, il titolare della Difesa cinese incontrerà nella parte finale del suo viaggio il collega indiano A.K. Antony a New Delhi e non è escluso che per l’occasione vengano annunciate un nuovo round di manovre militari congiunte. I due ministri, si è infine appreso, hanno anche in agenda uno scambio di punti di vista riguardante le relazioni con Pakistan ed Afghanistan e le sfide poste alla sicurezza che porrà la conclusione del ritiro delle truppe americane dal territorio afghano all’orizzonte 2014.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area), Esercito del popolo