Il colosso cinese dei cinema, Dalian Wanda Group, punta all’Europa. Pochi mesi dopo l’acquisizione della seconda catena di sale cinematografiche americane AMC Entertainment Holding, il gruppo Wanda ha avuto contatti con alcune società europee alle quali sarebbe interessata. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo il quale nel mirino di Wanda ci sarebbero due delle maggiori catene di sale cinematografiche del Vecchio Continente, Odeon & UCI Cinema Holdings e Vue Entertainment, ambedue con sede in Gran Bretagna. Wanda controlla 1.000 sale cinematografiche in Cina e ha come obiettivo quello di raggiungere quota 2.000 entro il 2015, come affermato dal presidente della stessa società Wang Jianlin. Il gruppo cinese – mette in evidenza il Wall Street Journal – sarebbe interessato anche alla produzione cinematografica in Cina e altrove: Wanda avrebbe avuto contatti con Hollywood per il co-finanziamento di alcune produzione americane.
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Eni Versalis apre quartier generale asiatico in Cina
Punta a nuove joint venture entro la fine dell’anno in Cina la Versalis, azienda chimica del gruppo Eni, che oggi a Shanghai ha inaugurato la nuova sede che funziona da headquarter per tutto l’Asia Pacifico- ”Siamo qui – ha spiegato l’amministratore delegato della Versalis, Daniele Ferrari – per stare vicino ai nostri clienti, in un mercato dove siamo gia’ presenti da anni con la commercializzazione. Il nostro interesse e’ qui di replicare il modello che abbiamo adottato in Malesia con Petronas: nuove joint venture con scambio di partecipazioni e non piu’ in termini di ritorni puramente economici”.Ferrari ha annunciato che entro la fine dell’anno, saranno presentati due o tre progetti con aziende cinesi in questo senso. Dopotutto la Cina per Versalis e’ gia’ una importante realta’, dove servono diversi clienti sia cinesi che internazionali (Pirelli in testa) per gli elastomeri, i prodotti alla base della gomma, che in Asia vedono un tasso di crescita pari al 5-8%. Un interesse verso il mercato cinese che si concretizza non solo con l’apertura di oggi del quartier generale, ma anche con le filiali di Canton e Qingdao. ”Abbiamo voluto confermare la nostra presenza – ha detto Ferrari – anche nell’ottica dei biomateriali, delle biomasse, settore sul quale stiamo investendo molto”. Non a caso l’azienda dell’Eni ha investito oltre 1,2 miliardi di euro nella riconversione dell’impianto produttivo di Porto Torres fino al 2015. ”Una rinconversione che noi riteniamo ha continuato Ferrari – debba essere fatta gradatamente anche per gli altri in maniera responsabile. Per questa integrazione con la ”chimica verde” ed altre situazioni, compresa l’espansione in nuovi mercati, abbiamo deciso di investire 400 milioni di uro l’anno per cinque anni, il doppio di quanto normalmente investiamo”. Il modello ‘Petronas’ con che Versalis vuole replicare anche in Cina, si basa sulla joint venture che l’azienda italiana ha fatto con il gruppo malese e che contribuira’ allo sviluppo degli elastomeri, la principale attivita’ di vendita di Versalis in Asia. L’accordo prevede lo sviluppo e la gestione congiunta di un sito produttivo per gli elastomeri a Pengerang, Johor, presso la raffineria e il centro integrato di sviluppo di Petronas e la produzione e la commercializzazione di gomme sintetiche con tecnologia e know-how Versalis. ”La presenza di Versalis a Shanghai – ha detto il console generale italiano a Shanghai, Vincenzo de Luca, inaugurando i nuovi uffici – rappresenta un importante rafforzamento del numero e della qualita’ dell’Italia nella Cina orientale, soprattutto in campi, come quelli della green economy, delle nuove tecnologie, e dei prodotti ecocompatibili, dei quali in Cina c’e’ grande richiesta e nei quali l’Italia gioca un ruolo di primo piano”. La Versalis, ex Polimeri Europa, e’ la societa’ di Eni specializzata nel chimico, nelle materie plastiche, nel politilene, elastomeri e in altri prodotti chimici. Ha diversi impianti produttivi in Italia e in Europa e licenziatari in tutto il mondo, con un turnover di 6,5 milioni di euro. In Asia operera’ con due societa’ di nuova costituzione, 100% Versalis, la Eni Chemicals Trading e la Versalis Pacific Trading.
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Vittorio Grilli a Pechino a caccia di investimenti
La Cina è un Paese “che sta crescendo tantissimo, e che capisce che deve diversificare la propria attività economica all’ estero, sia per quanto riguarda le esportazioni e le importazioni che il capitale di investimento…quindi più veniamo, più spieghiamo e meglio é”. Così il viceministro dell’ economia Vittorio Grilli ha illustrato il senso della sua visita-lampo a Pechino, dove ha incontrato i vertici del fondo sovrano cinese China Investment Corporation (Cic) e della SAFE (State Administration of Foreign Exchange), l’ organismo che gestisce le riserve in valuta del governo cinese e che era rappresentato dal suo presidente Yi Gang, che è anche il vicegovernatore della Banca centrale. “L’ output di questo tipo di incontri – ha spiegato Grilli – non è l’ investimento (immediato)…dopo la visita del presidente del Consiglio Monti (alla fine di marzo) era necessario tornare un esame più specifico, più tecnico delle opportunità di collaborazione”. Grilli ha rilevato nei suoi interlocutori cinesi “un atteggiamento più positivo” rispetto a quello che aveva riscontrato in occasione della sua precedente visita, in agosto, quando la crisi stava esplodendo. “Da parte cinese c’ è un interesse per i debiti europei ma ispirato alla cautela…dobbiamo ricordare che Cic è più focalizzata sulle imprese, mentre la Safe ha più una logica di gestore delle riserve, di investitore prudente, di lungo periodo”, ha aggiunto. Secondo Grilli per le nostre imprese “c’ è un problema di dimensioni, sono troppo piccole essere un target per investitori come i fondi cinesi, che gestiscono miliardi di dollari…”. Le nostre imprese sono in gran parte piccole e medie e farle crescere è un problema di politica industriale del nostro Paese…La sfida, l’ opportunità (che dobbiamo sfruttare) è quella di farle crescere anche con gli investimenti stranieri”. C’é interesse per le infrastrutture ma il problema “non è solo quello di individuare i settori ma anche le dimensioni adatte” a investitori come i fondi cinesi, ha aggiunto Grilli. “Siamo tutti, noi europei, sotto osservazione, i cinesi apprezzano gli sforzi che abbiamo fatto ma da questo agli investimenti c’ è da fare un grosso passo”. L’ Italia, ha proseguito il viceministro, “deve imparare dalla Germania, che in 20 anni ha costruito un rapporto preferenziale con la Cina, i due Paesi hanno trovato delle sinergie importanti…la struttura dell’ economia tedesca non è molto diversa da quella italiana, noi abbiamo buone relazioni commerciali e abbiamo un grande spazio di crescita”. Dopo Pechino Grilli parteciperà ad un convegno di grandi investitori cinesi e asiatici ad Hangzhou, nella Cina orientale, e discuterà in una conference call con i rappresentanti di investitori di Paesi del sudest asiatico tra cui Singapore, Thailandia e Malaysia”.
fonte: ANSA
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