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Presentato il progetto dell’ex padiglione italiano all’Expo: si chiamerà Shanghai Italian Center

Presentato oggi a Shanghai alla comunità italiana d’affari residente nella capitale economica cinese, il progetto dello Shanghai Italian Center, nuova denominazione che assumerà l’area nella quale si trovano il Padiglione Italiano dell’Expo 2010 ed altre strutture ad esso colegate. All’evento, organizzato dallo Shanghai Expo Group (l’organizzazione che ha realizzato l’esposizione e alla quale é stata regalato l’ex padiglione italiano dal governo italiano) e dal consolato generale d’Italia a Shanghai, hanno preso parte circa 300 rappresentanti delle aziende e delle istituzioni italiane presenti nella capitale economica cinese e nelle provincie della Cina Orientale. Lo Shanghai Italian Center diventerà una piattaforma multifunzionale permanente dedicata alla promozione dei rapporti culturali e commerciali tra Cina e Italia. Si tratta della prima struttura permanente italiana, anche se di proprietà cinese, con queste caratteristiche mai realizzata in Cina. Il padiglione sarà inaugurato tra la fine di marzo ed i primi di aprile e ospiterà, al primo e secondo piano, delle straordinarie mostre culturali aperte al pubblico. La prima sarà”Tradizione e Innovazione” curata dalla Triennale di Milano, che porterà in Cina un gran numero di opere d’arte, oggetti di design di grande valore e che intende raccontare la stretta relazione esistente tra l’eccellenza del Made in Italy dell’età contemporanea e la ricchezza del patrimonio culturale del nostro Paese. Grande attesa anche per il Museo Ferrari, il primo che la grande casa automobilistica realizza al di fuori dell’Italia, con straordinarie scenografie e tecnologie per mostrare l’essenza del marchio Ferrari e la sua straordinaria storia imprenditoriale. Insieme a queste anche mostre di Bulgari, dell’Istituto Marangoni, mostre d’arte. Lo Shanghai Italian Center intende diventare la sede a disposizione delle aziende e delle istituzioni italiane e di quelle cinesi che intendono sviluppare e rafforzare i propri rapporti con l’Italia. Prevista anche la creazione di un club e ristorante italiano di alta cucina. Le strutture circostanti il Padiglione Italiano ospiteranno inoltre il centro di formazione moda dell’Istituto Marangoni, la prima struttura del genere mai aperta in Cina da un’entità straniera e degli spazi dedicati a negozi ed uffici.

fonte: ANSA

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Corsi Made in Italy per sommelier cinesi

Veri corsi di sommelier ‘Made in Italy’ in Cina, scuole per la formazione tecnica e culturale al vino italiano a Shanghai e a Pechino, pre-corsi di italiano, fornitura di materiale didattico e rilascio di un titolo di Sommelier Associazione Italiana Sommelier. Ecco l’ambizioso progetto nato per formare classi di sommelier cinesi stipulato tra Universita’ per stranieri di Siena, Associazione italiana Sommelier e Enoteca italiana con l’intento di affermare i valori qualitativi e culturali dei vini italiani in Cina. Il protocollo d’intesa, patrocinato dal ministero delle Politiche agricole, e’ stato firmato oggi da Massimo Vedovelli, rettore dell’Universita’ per Stranieri di Siena, Antonello Maietta, presidente Associazione Italiana Sommelier e Claudio Galletti, presidente dell’Ente Vini – Enoteca Italiana, secondo una nota diffusa anche in Cina dall’Enoteca Italiana. I primi due corsi avranno luogo a Shangahi e Pechino, citta’ sedi del progetto ‘100 enoteche italiane” che stanno sorgendo in Cina. In un secondo momento verranno individuate altre citta’ per lo svolgimento dei corsi, in collaborazione con universita’, agenzie cinesi o consorzi italiani presenti nel Celeste Impero. L’Universita’ per Stranieri di Siena reclutera’ gli interessati cinesi, mentre Enoteca Italiana che da 4 anni e’ presente in Cina attraverso la sua rete commerciale, mettera’ a disposizione, oltre ai vini italiani, anche la sua sede di Shanghai, Yishang Wine Business Consulting. I docenti saranno reclutati dall’Associazione italiana sommelier che, oltre a fornire la didattica necessaria, alla fine del corso e se sara’ superato l’esame, rilascera’ il titolo di Sommelier dell’ Ais. Inoltre, per diffondere la cultura del vino italiano tra i partecipanti, e’ previsto anche un pre-corso di italiano.

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Inaugurata a Shanghai sezione Accademia Italiana della Cucina

Le tradizioni culinarie natalizie italiane attraverso la degustazione dei più significativi piatti che nelle diverse regioni si cucinano durante le feste, hanno fatto da cornice all’inaugurazione a Shanghai della locale sezione dell’Accademia Italiana della Cucina. Con oltre 50 tra imprenditori, manager ed operatori culturali italiani nonché esponenti qualificati cinesi delle università, del mondo imprenditoriale e delle istituzioni, il delegato dell’Accademia a Shanghai, il console generale italiano Vincenzo de Luca e il vice delegato, il responsabile della sezione locale dell’Ice Maurizio Forte, hanno illustrato gli scopi dell’Accademia e hanno ripercorso la storia della cucina italiana. A Shanghai è di cucina italiana il maggior numero di ristoranti tra quelli di cucina non cinese, a riprova del grande interesse che i cinesi hanno per la cucina italiana. “A Shanghai – ha detto il console De Luca – vi è stato un notevole incremento della ristorazione italiana con un parallelo aumento sia della diffusione del vino che di prodotti alimentari Made in Italy. La creazione dell’Accademia è stata molto apprezzata dai numerosi ospiti che hanno partecipato all’evento di inaugurazione e nel prossimo anno sono in programma numerosi eventi con l’obbiettivo di far conoscere la tradizione della cucina italiana nelle sue varie declinazioni regionali e territoriali. La prestigiosa istituzione consentirà anche di far conoscere meglio la ristorazione italiana a Shanghai, che sta rappresentando un veicolo importante anche per la penetrazione in questo mercato della produzione agro-alimentare italiana e della nostra tradizione culinaria di eccellenza”.

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