Marcello Lippi trionfa anche in Asia portando per la prima volta un club cinese alla vittoria in una competizione internazionale, e entra nella leggenda dei grandi allenatori di tutti i tempi. Nel 2006 vinse i mondiali con la nazionale italiana, anni prima Champions League e Intercontinentale, 5 scudetti con la Juventus. Ora la Champions asiatica con lo Guangzhou Evergrande di Canton, club che nel 2013 ha già vinto lo scudetto ed è in semifinale della Coppa nazionale, sognando un magnifico triplete. Nella finale di ritorno giocata davanti al pubblico amico lo Guangzhou ha pareggiato 1-1 con il Seul, e per effetto del 2-2 dell’andata in trasferta si è aggiudicata il trofeo. I gol nel giro di pochi minuti all’inizio della ripresa: in vantaggio la squadra di Lippi al 58mo con Elkeson, pareggio coreano tre minuti dopo con Damjanovic. La Champions per lo Guangzhou vale anche un biglietto per il campionato del mondo per club, in programma a dicembre in Marocco. Li’gli uomini di Lippi se la vedranno con i vincitori della Champions africana e poi, chissà, con il Bayern di Pep Guardiola. Un 2013 fantastico dunque per l’eroe di Berlino 2006 che si conferma grandissimo tecnico e uomo di calcio in qualunque contesto. Lippi è in assoluto il primo allenatore ad aver vinto la Champions in due continenti diversi: prima d’ora c’era riuscito nel 1996 con la Juve. L’allenatore italiano siede anche nell’esclusivo circolo di tecnici che hanno disputato ben 4 finali di Champions league. Ci fu chi espresse perplessità quando Lippi sbarcò nel gigante asiatico, dove non c’è una tradizione calcistica paragonabile a quella delle squadre europee. Pareva una specie di pensionamento d’oro per il più grande dei tecnici italiani, che dopo aver lasciato gli azzurri aveva sempre rifiutato ostinatamente qualunque ingaggio. In realtà in Cina si stavano ponendo le basi per una nuova stagione di vittorie per questo allenatore competente e dal carattere non facile, che nel 1999 si dimise dall’Inter a inizio campionato, mandando a quel paese in diretta tv i giocatori che non lo seguivano a dovere. Sono storiche le sue polemiche con Zeman e i giocatori Panucci e Baggio, con i quali dichiarò che non avrebbe mai fatto pace. Mourinho ‘il mio erede’ disse una volta, scatenando le invidie di tanti colleghi. Un anno fa il 65enne tecnico viareggino arriva allo Guangzhou, che cerca un vincente per la sua panchina. Il progetto piace, la pensione può aspettare e -come s’è visto- il campo riserva piacevoli sorprese anche a chi, come Lippi, ha già vinto praticamente tutto. L’emigrante di lusso ha messo i suoi talenti al servizio dello Guangzhou, e in poco tempo ha trasformato una rosa senza fuoriclasse in un team agguerrito di livello internazionale. Scudetto e coppa nazionale subito vinti nel 2012. Scudetto e Champions già vinti nel 2013. La Coppa di Cina a un passo, e con essa un formidabile triplete. A fine anno poi il sogno della sfida con il Bayern. Lo Giuangzhou ha di che festeggiare. Miracoli del grande tecnico italiano.
fonte: ANSA