E’ cinese la maggior parte dei prodotti non sicuri – soprattutto vestiti (34%), giocattoli (19%) ed elettrodomestici (11%) – segnalati in Europa, e il loro numero è in continua crescita. Secondo i dati del rapporto annuale Rapex, il meccanismo di allerta Ue per le merci pericolose, nel 2012 le segnalazioni sono salite del 26% rispetto al 2011 – unico anno in cui erano calate – ed è salita anche la percentuale di quelle provenienti dalla Cina, ben il 58% contro il 54% di un anno prima. “Dato il volume di export cinese in Europa, sono cifre ancora ragionevoli”, ha affermato il commissario Ue ai consumatori Tonio Borg, ricordando per esempio che il 93% dei giocattoli provengono dalla Cina. In ogni caso, ha assicurato, “Ue e Cina collaborano strettamente” e presto verranno diffusi presso produttori cinesi ed importatori europei video ad hoc per fornire loro informazioni sulla sicurezza dei prodotti. Tra le merci ritirate dal mercato ci sono, per esempio, vestitini per bambini con cordini o decorazioni che potrebbero portare allo strangolamento o al soffocamento, oppure costumi o parrucche giocattolo infiammabili, ma anche laser troppo potenti che possono ferire gli occhi o tessuti contenenti sostanze chimiche vietate. I Paesi da cui proviene il maggior numero (pari al 56%) delle 2.278 segnalazioni del 2012 sono l’Ungheria (15%), la Bulgaria (14%), la Spagna (10%), la Germania (9%) e la Gran Bretagna (8%). L’Italia ha segnalato 54 casi di merci pericolose, pari al 3% del totale, mentre sono 49 i casi di prodotti italiani non a norma, ugualmente pari al 3% del totale, che sono stati notificati a Rapex. Ben l’11% dei prodotti pericolosi, invece, si è rivelato essere di origine sconosciuta. “Per questo abbiamo proposto insieme al commissario Tajani l’obbligo dell’etichettatura d’origine dei prodotti”, ha ricordato Borg. Questa deve però ancora essere approvata da Europarlamento e Consiglio.
fonte: ANSA