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Giornalisti filmano politici cinesi che banchettano a base di animale in estinzione, vengono picchiati

Quattordici ufficiali di polizia sono stati sospesi dopo che tre giornalisti hanno denunciato di essere stati picchiati da loro per aver sorpreso politici e funzionari governativi ad una cena di lusso a base di carne di salamandra gigante, una specie in via di estinzione. Secondo quanto riporta il Global Times, giornalisti del Nandu Daily, quotidiano di Guangzhou (ex Canton), nella provincia meridionale del Guangdong, avevano filmato la cena alla quale hanno preso parte 28 funzionari governativi a Shenzhen, ai confini con Hong Kong, che usando soldi pubblici mangiavano pietanze a base di carne dell’animale protetto. Tra i politici e funzionari, anche il capo del dipartimento locale di pubblica sicurezza. Alla vista dei giornalisti, le guardie del corpo li hanno aggrediti distruggendo le loro attrezzature. Oltre alla salamandra gigante, alla cena sono stati serviti pesci pescati in un’area protetta – dove la pesca è vietata – e numerose bottiglie di vino, il tutto per un costo di diverse migliaia di euro.

Salamandra gigante (da www.zocalo.com.mx)

Salamandra gigante (da http://www.zocalo.com.mx)

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Vietato mangiare carne di animali rari in Cina

Secondo nuove regole approvate dalle autorita’ cinesi, chiunque mangi carne di animali in via di estinzione rischia fino a 10 anni di prigione. Lo affermano i media cinesi. Lang Sheng, deputato all’ Assemblea Nazionale del Popolo, ha sottolineato che “la domanda e’ una delle motivazioni alla base della caccia su larga scala”. In Cina ha profonde radici la fede nelle proprieta’ curative della carne di alcuni animali, che in alcuni casi vengono allevati apposta per la macellazione e la vendita al pubblico. Per esempio si ritiene che la corazza del pangolino sia utile per purificare l’organismo e combattere la paralisi e che la bile degli orsi combatta un gran numero di malattie. Anche nella medicina tradizionale cinese si usano varie parti del corpo di alcune specie in via di estinzione tra cui i rinoceronti e le tigri. Un recente studio dell’Onu ha sostenuto che la Cina e’ il piu’ grande mercato del mondo per la fauna selvatica.

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Di nuovo maiali galleggianti su un fiume cinese

Centotrentuno maiali morti sono stati buttati in un fiume che è fonte di acqua potabile per la città di Nanchang, capoluogo della provincia orientale del Jiangxi. Lo scrive l’agenzia Nuova Cina. I maiali morti sono stati gettati nel fiume Gangjiang, affluente dello Yangtze. Le autorità, impegnate nelle operazioni di recupero dei suini, stanno indagando sull’origine dell’incidente. Probabilmente, è nella città di Jiaxing, provincia orientale dello Zhejiang, che i maiali sono stati buttati nel fiume. Le autorità locali hanno comunque spiegato che l’acqua rimane potabile, non c’è stata nessuna contaminazione. Giusto un anno fa, migliaia di maiali morti furono trovati galleggianti sul fiume Huangpu di Shanghai, il fiume che è la maggiore fonte di acqua potabile della capitale economica cinese. Si scoprì che i suini erano morti per una infezione che aveva decimato interi allevamenti in città limitrofe. Gli allevatori, per non chiamare le autorità, decisero di gettare i maiali nel fiume sperando di nascondere le carcasse, che invece diventarono un’onda galleggiante sul fiume che attraversa Shanghai.

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Animalisti salvano 600 gatti dal macello

Circa 600 gatti sono stati recuperati dagli animalisti da un camion a Shanghai, che li trasportava verso un macello. Secondo le notizie che circolano su internet, i volontari hanno bloccato un camion nel distretto di Putuo, dove i gattini, raccolti in 32 gabbie, sarebbero stati uccisi e la carne utilizzata come cibo e il pelo per tessuti. Alcuni gatti, le cui condizioni di salute sembravano non buone, sono stati portati in cliniche specializzate, mentre gli altri distribuiti tra le associazioni animaliste. Secondo alcune statistiche, in Cina ogni anno circa 2 milioni tra cani e gatti vengono uccisi per il loro pelo, con il Canada in testa tra i paesi nei quali questo viene esportato dalla Cina.

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Grana Padano sulle tavole dei cinesi?

Ha preso ieri il via a Shanghai, presso il ristorante ”Prego” del Westin hotel, una campagna promozionale ed educativa sul Grana Padano destinata al pubblico cinese, organizzata dal Consorzio per la tutela del Grana Padano. Entrato nel mercato cinese nel 2005, da allora è diventato un marchio molto popolare nel paese del dragone. Durante le vacanze della Festa Nazionale ad ottobre di quest’anno, CCTV2 (il canale televisivo nazionale cinese), ha mandato in onda 10 puntate del programma “Greatest Chef”, in cui il Grana Padano è stato uno degli ingredienti principali. “L’Italia è conosciuta per molti prodotti di alta qualità – ha commentato il Console Aggiunto italiano a Shanghai, Eugenia Palagi – e cucina e cibo italiani rappresentano la ricchezza della storia e della cultura italiana. Sono orgogliosa di vedere come il Grana Padano sia diventato popolare e conosciuto in Cina. La sua qualità e il suo gusto sono apprezzati da sempre più consumatori cinesi. L’Italia attribuisce grande importanza alla sicurezza alimentare, che poi è il tema del prossimo Expo di Milano”. “Il Grana Padano è uno dei prodotti italiani che meglio rappresenta la storia e la tradizione italiana – ha aggiunto Claudio Pasqualucci, direttore dell’Ufficio ICE a Shanghai – essendo un formaggio che ha origini nel medioevo. La cultura del cibo italiano, regia sua qualità e proprietà grazie anche all’utilizzo di prodotti importanti come il Grana Padano è ciò che vogliamo davvero promuovere qui”. Secondo i dati forniti da Assolatte, in Cina da gennaio a luglio 2013 l’esportazione dei formaggi italiani è aumentata del 29,50% rispetto allo stesso periodo del 2012. ”Il nostro desiderio – osserva Elisabetta Serraiotto, Direttore Marketing e Comunicazione del Consorzio per la tutela del Grana Padano – è che, parlando direttamente al consumatore attraverso la televisione e supportati da cuochi sia italiani che cinesi, potremmo aumentare non solo le vendite nel mercato cinese, ma anche la conoscenza sulla storia e la tradizione culinaria italiana collegata al prodotto Grana Padano”. E fan del Grana Padano in Cina e’ anche Fu Yang, celebre chef cinese, che ha ospitato un seminario sul formaggio DOP italiano, introducendo Grana Padano al pubblico cinese e illustrando alcune ricette speciali realizzate con questo formaggio.

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Per lotta all’inquinamento, via barbecue da strade

Smantellati causa inquinamento a Pechino oltre 500 barbecue illegali all’aperto, i tradizionali ristorantini tanto diffusi nelle citta’ cinesi che cucinano per lo piu’ spiedini di carne la sera per le strade. Le autorita’ della capitale, secondo quanto riferisce la stampa locale, gia’ dallo scorso mese di agosto, hanno iniziato una campagna anti-barbecue, nell’ambito di un piano più ampio promesso per ridurre lo smog che soffoca la capitale. Le improvvisate cucine di questi piccoli stand che vengono installati sui marciapiedi sono ritenute corresponsabili dell’emissione di fumi nocivi in grado di peggiorare la già disastrosa situazione dell’aria a Pechino. La Cina ha messo in cantiere un generale programma per la difesa dell’ambiente che include anche la riduzione della circolazione dei veicoli con un sistema di targhe alterne e prevede la chiusura delle scuole nei giorni in cui il livello delle particelle PM 2,5 nell’aria (cioe’ quelle di diametro inferiore a 2,5 micron, ritenute le piu’ pericolose per la salute perche’ penetrano in profondita’ nei polmoni) supera un determinato livello. Attraverso questi provvedimenti Pechino dovrebbe riuscire, almeno nelle intenzioni, a ridurre il livello di queste particelle del 25% entro il 2017. Ma, almeno per quanto riguarda l’abolizione dei barbecue per strada, c’e’ chi ritiene che oltre all’inquinamento ci sia dell’altro. E che oltre che una campagna anti-smog questa sia anche una campagna anti-uighuri, la minoranza musulmana che vive nella provincia occidentale dello Xinjiang, visto che la maggior parte di questi chioschi sono gestiti da loro.

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Archiviato in Diritti incivili, E' bell'o magnà, Polluzione (che dall'inglese significa l'inquinamento)

Per la Coldiretti, arrivano dalla Cina 2 prodotti contraffatti su 3

Due prodotti contraffatti su tre (65 per cento) in arrivo nel mercato europeo provengono dalla Cina che si conferma essere la centrale mondiale della falsificazione. E’ quanto emerge da un rapporto della Coldiretti sulla contraffazione nel 2012. Le dogane dell’Unione Europea – sottolinea la Coldiretti – hanno sequestrato quasi 40 milioni di prodotti per un valore delle merci intercettate vicino al miliardo di euro. I prodotti maggiormente contraffatti in termini di valore sono, secondo l’analisi della Coldiretti, gli orologi (20 per cento), borse e portafogli (15 per cento), vestiti (12 per cento), profumi e cosmetici (7 per cento) e sigarette (6 per cento). Con la crisi in Italia – sottolinea Coldiretti – sono peraltro in crescita le contraffazioni alimentari, con un aumento del 170 per cento del valore dei cibi e bevande sequestrate dai carabinieri dei Nas nei primi nove mesi del 2013 rispetto al 2007. Nei primi nove mesi del 2013 sono stati requisiti beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (24 per cento), farine pane e pasta (16 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino ed alcolici (8 per cento).

fonte: ANSA

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In 10mila per il festival della pizza a Shanghai

Oltre 10.000 persone, per la quasi totalità cinesi ma anche tanti stranieri, hanno partecipato al primo Pizza Festival di Shanghai, la due giorni che ha chiuso con successo la settimana di Napoli a Shanghai “Loro di Napoli”. Una due giorni ospitata in uno dei più importanti centri commerciali di Shanghai che ha visto la partecipazione delle cinque migliori pizzerie della capitale economica cinese: Mammamia, Matto, Bella Napoli, Sofia e da Marco di Marco Barbieri; le prime quattro gestite dai napoletani Stefano Micillo, Enzo Carbone, Guido Esposito e Vincenzo Giustino. Una passione, quella degli shanghainesi per la pizza, che negli ultimi anni è esplosa, facendo diventare l’alimento principe di Napoli, il cibo prediletto dai giovani, un alimento molto trendy. Non a caso le pizzerie napoletane a Shanghai e quelle che le imitano, sono piene di ragazzi tutta la settimana. Il festival della pizza, il cui marchio e il cui format sta per essere registrato e sarà portato in giro per la Cina, ha visto la partecipazione di primarie aziende napoletane del settore. Sul palco, il chitarrista Mario Musetta e Antonio Voira. “La settimana di Napoli a Shanghai – ha detto all’Ansa il console generale italiano a Shanghai Vincenzo De Luca, ente organizzatore dell’evento insieme all’agenzia Ice e all’Unione industriali di Napoli – è stata un successo. La presenza di centinaia di aziende cinesi di diversi settori che hanno incontrato aziende campane, ma anche l’interesse mostrato per la musica, per il cinema, per gli scrittori napoletani come Maurizio De Giovanni, hanno dimostrato quanto Napoli e la Campania siano amate in questa parte di mondo. Con operazioni di sistema come questa, nella quale il pubblico e il privato lavorano insieme, sicuramente si possono offrire maggiori possibilità alle nostre aziende”.

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100 tonnellate di pesce morto in fiume

Migliaia di pesci morti nel fiume Fuhe, nella provincia centrale dell’Hubei, a causa di un grande quantitativo di ammoniaca rilasciata da un impianto chimico della zona. Secondo quanto ha riferito la stampa locale, circa 100.000 chilogrammi di pesce morto sono stati estratti da un tratto di 40 chilometri del fiume Fuhe, nei pressi della città di Wuhan. Un campione del materiale emerso dal fiume, inviato all’archivio di Scienza e Tecnologia dell’Hubei per accertamenti, ha evidenziato come la densità di ammoniaca abbia raggiunto un valore di 196 mg per litro, un limite di gran lunga superiore alla norma nazionale, secondo il dipartimento provinciale di protezione ambientale. La fabbrica responsabile degli scarichi dannosi è un impianto chimico che si trova nella città di Xiaogan e che è anche quotata in borsa. Il dipartimento provinciale di protezione ambientale ha ordinato alla società di sospendere le operazioni e di verificare le sue strutture di controllo dell’inquinamento. L’incidente ha creato molta preoccupazione tra gli abitanti del villaggio di Huanghualao nel distretto Huangpi di Wuhan, dove la maggior parte dei 2.000 abitanti del villaggio vive proprio di pesca nel fiume Fuhe.

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Due pizzazioli cinesi a Pizza Festival Napoli

Anche due pizzaioli cinesi parteciperanno al Pizza Festival che comincerà domani a Napoli. Ricky, giovane pizzaiolo di Shanghai che ha imparato il mestiere dallo chef napoletano Enzo Carbone (per il quale lavora nella sua pizzeria Matto a Shanghai), ha già partecipato al Pizza Fest, piazzandosi al secondo posto. Sarà invece la prima volta per Luca, al secolo Xuan Dai, di 21 anni, pizzaiolo formatosi sempre alla scuola di Carbone (una istituzione per la pizza in Cina) ma che lavora al Mammamia di Suzhou, ristorante dei napoletani Stefano e Daniela Micillo. La presenza dei due pizzaioli di Shanghai, insieme ai manager dei due locali, fa da preludio al festival della pizza che sarà organizzato a Shanghai nella prima settimana di novembre, nell’ambito della settimana di Napoli a Shanghai “Loro di Napoli” organizzata dal Consolato italiano a Shanghai, l’agenzia Ice, l’Istituto di Cultura italiano a Shanghai, la Regione Campania, il Comune di Napoli e l’Unione industriali di Napoli e alla quale parteciperanno aziende campane in incontri b2b oltre a mostre d’arte, sfilate di moda, mostre fotografiche, concerti e rassegna cinematografica all’insegna di Napoli e della Campania.

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