Cinque funzionari sono stati sospesi dai loro incarichi dopo che 21 bambini di una scuola elementare sono rimasti intossicati in classe dove hanno presentato tutti epistassi. Dieci giorni fa gli scolari di una classe della scuola elementare n. 9 di Beibaixiang, a Yeqing, nella provincia orientale dello Zhejiang, ad uno ad uno cominciarono ad accusa uscita di sangue dal naso. Preoccupati, insegnanti e dirigenti hanno chiuso la scuola, per permettere le indagini che hanno portato a scoprire che nella classe era stata usata troppa formaldeide (usata soprattutto nelle vernici utilizzate nella tinteggiatura della classe) che, unita a gas pericolosi come acido cromico e cloridrico proveniente dalle fabbriche a poca distanza dalla scuola, hanno provocato l’epistassi negli scolari, oltre a vomito, mal di testa e mal di stomaco. A seguito dell’inchiesta, le autorità hanno demolito palazzi illegali e chiudo 49 fabbriche e laboratori artigianali nel giro di un chilometro dalla scuola. Oggi invece, 180 scolari di una scuola elementare della provincia dello Hunan sono stati ricoverati per intossicazione alimentare causata da biscotti e latte dati loro dalla scuola come merenda.
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100 tonnellate di pesce morto in fiume
Migliaia di pesci morti nel fiume Fuhe, nella provincia centrale dell’Hubei, a causa di un grande quantitativo di ammoniaca rilasciata da un impianto chimico della zona. Secondo quanto ha riferito la stampa locale, circa 100.000 chilogrammi di pesce morto sono stati estratti da un tratto di 40 chilometri del fiume Fuhe, nei pressi della città di Wuhan. Un campione del materiale emerso dal fiume, inviato all’archivio di Scienza e Tecnologia dell’Hubei per accertamenti, ha evidenziato come la densità di ammoniaca abbia raggiunto un valore di 196 mg per litro, un limite di gran lunga superiore alla norma nazionale, secondo il dipartimento provinciale di protezione ambientale. La fabbrica responsabile degli scarichi dannosi è un impianto chimico che si trova nella città di Xiaogan e che è anche quotata in borsa. Il dipartimento provinciale di protezione ambientale ha ordinato alla società di sospendere le operazioni e di verificare le sue strutture di controllo dell’inquinamento. L’incidente ha creato molta preoccupazione tra gli abitanti del villaggio di Huanghualao nel distretto Huangpi di Wuhan, dove la maggior parte dei 2.000 abitanti del villaggio vive proprio di pesca nel fiume Fuhe.
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Almeno 548 studenti intossicati da merenda fornita da governo
Sono 548 gli studenti di scuole elementari e medie della provincia nord occidentale cinese del Qinghai, intossicati dopo aver consumato una merenda fornita dalle autorita’. Lo scrive la stampa cinese. Gli allievi di 56 delle 72 scuole primarie e medie di sette citta’ della contea autonoma Hui-Tu ti Datong, sono rimasti intossicati a causa della merenda servita come integratore nutritivo a meta’ mattinata. Alcuni di loro sono ricoverati in gravi condizioni. Ai bambini era stato dato latte e biscotti e sono stati obbligati a prenderlo, nonostante qualcuno si lamentasse della strana puzza del latte. L’integratore nutrizionale fa parte di un progetto del governo di Datong con il quale si fornisce una merenda nutritiva gratuita a 450.000 scolari delle zone rurali, per migliorare le loro condizioni e il loro fabbisogno nutrizionale.
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Il 58% dei prodotti non sicuri che arrivano in Europa sono cinesi. Salite segnalazioni nel 2012
E’ cinese la maggior parte dei prodotti non sicuri – soprattutto vestiti (34%), giocattoli (19%) ed elettrodomestici (11%) – segnalati in Europa, e il loro numero è in continua crescita. Secondo i dati del rapporto annuale Rapex, il meccanismo di allerta Ue per le merci pericolose, nel 2012 le segnalazioni sono salite del 26% rispetto al 2011 – unico anno in cui erano calate – ed è salita anche la percentuale di quelle provenienti dalla Cina, ben il 58% contro il 54% di un anno prima. “Dato il volume di export cinese in Europa, sono cifre ancora ragionevoli”, ha affermato il commissario Ue ai consumatori Tonio Borg, ricordando per esempio che il 93% dei giocattoli provengono dalla Cina. In ogni caso, ha assicurato, “Ue e Cina collaborano strettamente” e presto verranno diffusi presso produttori cinesi ed importatori europei video ad hoc per fornire loro informazioni sulla sicurezza dei prodotti. Tra le merci ritirate dal mercato ci sono, per esempio, vestitini per bambini con cordini o decorazioni che potrebbero portare allo strangolamento o al soffocamento, oppure costumi o parrucche giocattolo infiammabili, ma anche laser troppo potenti che possono ferire gli occhi o tessuti contenenti sostanze chimiche vietate. I Paesi da cui proviene il maggior numero (pari al 56%) delle 2.278 segnalazioni del 2012 sono l’Ungheria (15%), la Bulgaria (14%), la Spagna (10%), la Germania (9%) e la Gran Bretagna (8%). L’Italia ha segnalato 54 casi di merci pericolose, pari al 3% del totale, mentre sono 49 i casi di prodotti italiani non a norma, ugualmente pari al 3% del totale, che sono stati notificati a Rapex. Ben l’11% dei prodotti pericolosi, invece, si è rivelato essere di origine sconosciuta. “Per questo abbiamo proposto insieme al commissario Tajani l’obbligo dell’etichettatura d’origine dei prodotti”, ha ricordato Borg. Questa deve però ancora essere approvata da Europarlamento e Consiglio.
fonte: ANSA
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Diciotto morti per avvelenamento da cibo in primi tre mesi del 2013
Diciotto persone sono morte per avvelenamento da cibo in Cina nei primi tre mesi del 2013, il 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo ha annunciato la Commissione nazionale per la salute e la pianificazione familiare. In particolare, da gennaio a marzo, 755 persone si sono ammalate a causa di cibo avvelenato e 24 sono stati i casi a livello nazionale, rispettivamente il 72.4% e il 41.2% in più rispetto all’anno precedente. La causa della maggioranza dei decessi e delle malattie, secondo il rapporto, é stata l’ingestione di vegetali o animali tossici e funghi velenosi o di cibo avariato. La Commissione ha sottolineato come sia importante per la gente stare attenti in particolare ai batteri presenti nel cibo, sensibile alle contaminazioni specie con l’ arrivo dell’ estate a causa dell’ aumento delle temperature. Le mense scolastiche sono state invitate a effettuare tutti i controlli necessari per garantire la sicurezza del cibo
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Carne di topo venduta come montone, 63 arresti
La polizia cinese ha sgominato una banda che vendeva carne di topo e di volpe spacciandola per pecora o montone. Lo afferma oggi il ministero della pubblica sicurezza di Pechino sul suo sito web. Il ministero precisa che sono state arrestate 63 persone che avrebbero ricavato più di un milione di euro dalla loro attività. La banda era attiva a Shanghai e nella vicina provincia del Jiangsi. Si tratta dell’ ultimo di una serie di scandali che hanno colpito il settore agroalimentare cinese. Nelle ultime settimane, dopo che decine di persone si sono ammalate e 27 sono morte per l’ influenza aviaria provocata dal virus chiamato H7N9, il consumo di carne dei polli – che sono i portatori del virus – è crollato, con l’ 80% di vendite in meno. In marzo, sempre a Shanghai, migliaia di maiali morti sono stati trovati nel fiume Huang Pu. Migliaia di cittadini sono intervenuti sui microblog, i sostituti cinesi di Twitter, esprimendo indignazione per l’ accaduto. “Topi? Disgustoso, ormai tutto quello che mangiamo è veleno”, ha commentato su Sina.com, uno dei portali più popolari della Cina.
fonte: ANSA
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Continuano le piaghe bibliche in Cina: ora anche carcasse di cani morti dopo uccelli, maiali, anatre e pesci
Centinaia di maiali e di cani sono stati trovati morti nella provincia centrale cinese dell’Henan. Lo riferisce la stampa locale. Secondo i primi accertamenti gli animali sarebbero deceduti a causa di una fuga di gas di una fabbrica locale, la Luoyang Jinfu Chemical Factory. La gente del posto ha fatto sapere di aver trovato 410 maiali e 122 cani morti nel villaggio di Dongtun. Le autorità locali hanno escluso che siano stati affetti dal virus H7N9, il ceppo dell’influenza aviaria che nelle ultime settimane ha provocato in Cina la morte di 16 persone. E’ stata aperta un’inchiesta sulla fabbrica, che produce prodotti medici a cui è stato ordinato di sospendere la produzione. Le carcasse degli animali morti sono state smaltite e campioni dei loro organi sono stati mandati in laboratorio per essere analizzati. Le aziende agricole della zona sono state sterilizzate. Molti abitanti della zona hanno dichiarato di aver sentito negli ultimi giorni “un odore molto più forte ed acre del solito” nei pressi dell’impianto e hanno accusato la fabbrica di essere la responsabile anche della malattia di molte persone. “Mi sento debole e soffro spesso di mal di gola – ha detto un abitante del villaggio – molte persone tra i 30 e i 50 anni negli ultimi anni, qui si sono ammalate e morte di cancro”.
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Maiali morti in altro fiume cinese
Dopo il fiume Huangpu di Shanghai anche un in altro fiume cinese sono stati rinvenuti maiali morti. Secondo quanto riferisce il China Daily, nel fiume Liuyang, nella provincia centro meridionale cinese dell’Hunan, sono state trovate le carcasse di oltre settanta maiali. La commissione distrettuale per la protezione dell’ambiente ha fatto sapere che la qualità dell’acqua verrà costantemente monitorata per garantire la salute della popolazione residente. Sui resti dei maiali, intanto, secondo quanto ha dichiarato Tang Jingming, vice direttore del centro per la prevenzione delle malattie di Changsha, non è stato rilevato alcun virus da influenza aviaria. La Commissione Nazionale di Statistica cinese ha reso noto che in Cina nel 2012 c’erano circa 700 milioni di maiali, di cui 18 milioni sono morti di malattie varie. Secondo dati del Ministero dell’Agricoltura, gli allevatori di maiali percepiscono normalmente un sussidio di 80 yuan (circa 10 euro) per ogni animale morto di malattia. Tuttavia la normativa prevede che lo smaltimento dei cadaveri di animale debba avvenire secondo una particolare procedura, devono messi in sacchi sterili e poi seppelliti ad almeno un metro e mezzo di profondità oppure cremati. Ma spesso per evitare questo lungo processo, gli allevatori vendono i maiali morti a venditori abusivi oppure li gettano nel fiume più vicino. Solo qualche settimana fa nel fiume Huangpu a Shanghai erano state ritrovate circa 15.000 carcasse di maiali.
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Non ci facciamo mancare niente: anche pesci morti recuperati da fiumi di Shanghai, dopo maiali, anatre e cadaveri
Dopo maiali, cadaveri umani, pollame e anatre, anche pesci morti recuperati da fiumi di Shanghai. Oltre 250 chilogrammi di pesci morti sono stati rinvenuti nelle acque di un fiume artificiale a Shanghai, nel distretto di Songjiang, lo stesso nel quale furono trovati i maiali morti nel fiume HuangPu. Secondo quanto riferisce la stampa locale, da alcuni giorni i residenti della zona hanno cominciato a segnalare la presenza degli animali morti. Centinaia di pesci morti, per lo più carpe, sono stati estratti dalle acque e consegnato alle autorità per le analisi del caso. “La qualità dell’acqua è normale e sicura” ha dichiarao Zhang, funzionario dell’autorità per le acque del distretto di Songjiang, aggiungendo che il pesce è morto a causa di attività di pesca illegale per lo più tramite elettrificazione e che comunque le autorità stanno continuando a effettuare dei monitoraggi periodici dell’acqua. Esclusa la possibilità che i pesci siano morti a causa dell’inquinamento in quanto il fiume è circondato soprattutto da abitazioni e da negozi e non ci sono fabbriche che possano scaricare nelle acque. In ogni caso la Commissione Municipale per l’agricoltura di Shanghai sta ancora indagando sulle cause della morte dei pesci. Liu Fengqiang, vicedirettore e portavoce del dipartimento per la protezione ambientale del distretto di Songjiang, ha poi esplicitamente dichiarato non esserci alcun possibile collegamento tra questo fatto e il ritrovamento di maiali morti nel fiume Huangpu lo scorso mese né con i casi di influenza aviaria da virus H7N9 che negli scorsi giorni ha provocato la morte di sei persone (di cui quattro a Shanghai).
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Intossicazione alimentare per oltre 200 bambini di scuola elementare
Oltre 200 bambini di una scuola elementare della provincia sud occidentale del Sichuan sono stati ricoverati per intossicazione alimentare. I 203 scolari al loro ricovero presentavano febbre, vomito e diarrea. All’inizio era scattata la paura per una infezione da una delle influenze che stanno diffondendosi nel paese, ma al loro arrivo in ospedale, i sanitari dell’ospedale di Ziyang hanno scongiurato contagio da influenza, sia aviaria che suina, riscontrando invece una intossicazione alimentare. Probabilmente i piccoli, arrivati negli ospedali della città dalle 7 alle 10.30 del mattino, hanno mangiato qualcosa di avariato che ha provocato loro forti gastroenteriti. Nessuno è in pericolo di vita anche se diversi sono sotto osservazione. Le autorità hanno aperto un’inchiesta.
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