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La Cina non paga la tassa europee sulle emissioni CO2 degli aerei

Rischio nuovo scontro fra Ue e Cina per la discussa tassa sulle emissioni di CO2 dei voli in Europa. A riaprire la querelle è la denuncia da parte di ong e eurodeputati del mancato rispetto da parte di compagnie cinesi, indiane e saudite, che assicurano anche collegamenti intra-Ue, della normativa sul mercato europeo delle emissioni (Ets) in vigore l’anno scorso. Una violazione che mette in discussione la credibilità dell’Ue e su cui non intende chiudere gli occhi l’eurodeputato tedesco Peter Liese (Ppe), caponegoziatore del dossier con Consiglio e Commissione. “Le compagnie di Cina, India e Arabia Saudita non hanno rispettato la legge europea che si applica ai voli interni” attacca Bill Hemmings, dell’associazione ambientalista Transport&Environment. “Gran Bretagna, Francia e Germania, sotto pressione per le commesse di Airbus, hanno al massimo inviato una lettera” aggiunge Hemmings, secondo cui gli stessi tre Paesi ora premono perché la nuova legge in discussione “limiti l’Ets ai voli interni all’Ue fino al 2016 o al 2020”. “Finché non sarà rispettata la normativa – minaccia Liese – non sono disposto a chiudere un accordo sulla nuova proposta della Commissione Ue”, che prevede una tassa sulla CO2 emessa dai voli, inclusi quelli intercontinentali, nella tratta di spazio aereo europeo. L’Europarlamento tiene il coltello dalla parte del manico: se non si dovesse trovare un accordo prima delle elezioni, ad essere in vigore sarebbe la norma che copre le emissioni delle intere tratte dei voli in arrivo e in partenza dall’Europa, senza “sconti” per nessuno. “Quando non si rispetta questa legge – spiega Liese – si può eliminare il diritto di volare nell’Ue: spetta agli Stati membri e alla Commissione fare quanto richiede la legislazione, serve una reazione forte”. Sullo stesso lato della barricata anche l’associazione europea delle compagnie low cost, come Ryanair o Easyjet (ELFAA), che ormai coprono quasi il 50% del traffico aereo europeo. Il segretario generale dell’ELFAA, John Hanlon, chiede un trattamento uguale per tutti e che la nuova norma in discussione riveda i parametri tecnici di efficienza ambientale, attualmente a favore delle compagnie aeree di lungo raggio rispetto a quelle europee. “Il meccanismo dell’Ets deve essere equo: chi vola per dieci ore è più efficiente. Noi voliamo e atterriamo in 90 minuti e sono le fasi di decollo e atterraggio le meno efficienti”. Altro punto forte su cui concordano ong, compagnie low cost e eurodeputati è quello di destinare i proventi della tassa sulla CO2 dell’aviazione, che per ora entrano nelle casse degli Stati membri, alla ricerca per aerei più verdi e alla cooperazione per la lotta ai cambiamenti climatici. “Dobbiamo negoziare questo aspetto con gli Stati membri, così la legge sarebbe anche più credibile con i Paesi terzi” spiega Liese, che si prepara al primo voto sulle nuove regole in commissione ambiente dell’Europarlamento, il 30 gennaio prossimo. Poi partirà la corsa ai negoziati con i 28 Stati membri, a caccia di un accordo prima della scadenza del Parlamento europeo.

fonte: ANSA

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Diventa giornaliero il volo Roma-Shanghai della China Eastern

Si intensificano i collegamenti tra Roma e la Cina. Da questa settimana il volo diretto tra Fiumicino e Shangai della compagnia China Eastern Airlines diventa giornaliero. Turisti e uomini d’affari potranno così raggiungere con estrema facilità la città cinese più popolosa e insieme la più interessante dal punto di vista economico. “Grazie a questo accordo, Aeroporti di Roma consolida e rafforza la propria strategia di sviluppo e ampliamento dell’offerta di voli verso nuovi mercati ad alto potenziale commerciale – sottolinea l’ Amministratore Delegato di ADR Lorenzo Lo Presti – Shanghai è infatti una meta molto richiesta, essendo una delle aree economiche che registra il più alto tasso di crescita tra i paesi emergenti. Il volo giornaliero Roma-Shanghai conferma ancora una volta il ruolo di hub primario del sud dell’Europa ricoperto dal Leonardo da Vinci”. China Eastern Airlines, che opera a Fiumicino dall’aprile del 2011, ha trasportato lo scorso anno da e per Roma oltre 120.000 passeggeri: “Un dato che rende evidente il successo di questa tratta – ha detto a sua volta Chen Xiao, direttore della compagnia aerea cinese per l’Italia – Il volo giornaliero Roma-Shanghai rappresenta quindi una testimonianza tangibile del nostro impegno sullo scalo romano”. China Eastern, dotata di una flotta di 420 aeromobili, raggiunge, grazie all’alleanza con i partners Skyteam, 193 destinazioni in 28 Paesi ed ora punta proprio sullo scalo romano per espandere ulteriormente il proprio network.

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Cina ribadisce opposizione a norme Ue su emissioni degli aerei

La Cina ha ribadito ieri sera la sua ferma opposizione alla decisione ‘unilaterale’ dell’Unione europea di inserire anche i voli internazionali che partono da aeroporti extra europei nel nuovo schema regolamentare delle emissioni. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hong Lei. Secondo il portavoce, Pechino continua a chiedere che la questione debba essere discussa in sede internazionale dentro la cornice della convenzione internazionale delle Nazioni unite sul cambiamento climatico e dell’organizzazione internazionale dell’aviazione civile. La Cina fa propria l’istanza di altri paesi che hanno protestato contro la decisione europea. L’annuncio cinese di ieri, arriva dopo che l’Unione europea ha confermato che imporrà multe complessive di 2,4 milioni di euro ad otto compagnie aeree cinesi e due indiane se non si adegueranno alle nuove normative europee. La multa, già minacciata in passato, ha portato al blocco degli acquisti da parte delle compagnie aeree di aerei Airbus, il cui ordine è stato poi fatto, ma rischia di riportare di nuovo a ritorsioni commerciali.

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Alitalia sospende il volo Roma-Pechino, ritorneranno collegamenti con il Sudafrica

Ritorneranno in futuro i collegamenti con il Sudafrica, aumenteranno quelli per il Sudamerica, ma dal 4 di marzo sarà sospeso il volo con Pechino, cominciato il primo giugno 2011. Sono le novità di Alitalia, illustrate oggi alla Bit da Gianni Pieraccioni, Chief Commercial Officer di Alitalia. Con il nuovo orario estivo, in vigore dal 31 marzo, il Gruppo Alitalia volerà verso 101 destinazioni, di cui 26 in Italia e 75 nel resto del Mondo. Le rotte servite saranno 149, per un totale di oltre 4.800 voli settimanali. Nove le nuove rotte internazionali da Roma: Copenaghen (Danimarca), Cracovia (Polonia), Ekaterinburg (Russia), Orano (Algeria), Podgorica (Montenegro), Bilbao (Spagna) e Montpellier (Francia), oltre alle nuove destinazioni stagionali attive da giugno a settembre: Antalya (Turchia) e Djerba (Tunisia). “Aumenteremo il numero delle destinazioni mantenendo sempre alto il livello dei nostri servizi – ha detto Pieraccioni -La sospensione del volo con Pechino è temporanea, poi dopo l’estate si vedrà, il collegamento diretto con la Cina sarà comunque garantito con dei nostri partners”.

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In costruzione nuova centrale nucleare in Cina

La Cina ha dato inizio alla realizzazione di un progetto nucleare da 3 miliardi di yuan (oltre 300 milioni di euro). Lo riporta la stampa locale. La creazione di questo nuovo impianto, con caratteristiche all’avanguardia, rappresenta l’ultimo passo della Cina verso il nucleare, dopo che il settore aveva subito uno stop a seguito del terremoto, dello tsunami e dell’incidente nucleare di Fukushima in Giappone nel 2011. La Huaneng Shandong Shidao Bay Nuclear Power, l’azienda costruttrice, ha fatto sapere che i lavori sono iniziati il mese scorso nella citta’ costiera di Rongcheng, nella provincia orientale dello Shandong e che si trattera’ di un impianto con una capacita’ di 200 megawatts e le caratteristiche dei sistemi di energia nucleare di quarta generazione. Si trattera’ inoltre di un impianto che garantisce la massima sicurezza in quanto puo’ spegnersi in caso di emergenza senza causare una fusione del nocciolo del reattore o la fuoriuscita massiccia di materiale radioattivo. Il progetto fa parte di un piu’ ampio progetto della HSNPC di costruire un impianto di 6,6 gigawatt (GW) di energia nucleare che richiedera’ circa 100 miliardi di yuan di investimenti in 20 anni e che diventerebbe, una volta completato, il piu’ grande complesso nucleare della Cina.

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Al via libera in Cina nuovi impianti nucleari

Riprendera’ in Cina la costruzione di nuove centrali nucleari, sospesa dopo il disastro alla centrale giapponese di Fukushima nel marzo 2011. Lo riferisce il China Daily. Solo poche pero’ verranno inaugurate entro il 2015 e saranno collocate comunque in zone costiere. Prima del disastro di Fukushima, alcuni funzionari cinesi avevano fatto sapere che la Cina avrebbe iniziato 40 progetti di impianti nucleari nel quinquennio 2011-15 aggiungendo che almeno sette province cinesi avevano gia’ chiesto di poter ospitare gli impianti. Secondo un comunicato diffuso ieri dal governo, la Cina riprendera’ ora la costruzione ma ”in modo stabile e ordinato” e ”ad un ritmo ragionevole”. Nel programma nazionale di sviluppo energetico approvato ieri e’ stato inoltre specificato che tutti i tutti i nuovi reattori nucleari dovranno essere conformi ai piu’ elevati standard internazionali di sicurezza. Secondo He Jiankun, esperto dell’universita’ Tsinghua a Pechino, ”la scelta di un sito per una centrale nucleare deve essere basata su approfondite ricerche scientifiche e devono esserci adeguate garanzie che in nessun caso si verifichino perdite radioattive”. Il nucleare in Cina produce solo l’1,8% della sua elettricita’, molto meno della media degli altri paesi (intorno al 14%) che hanno energia nucleare. ”Lo sviluppo del nucleare e’ significativo per l’ottimizzazione della struttura energetica della Cina – ha ancora detto al quotidiano He Jiankun – e di tutela della sicurezza energetica nazionale. La Cina continuera’ a sviluppare l’energia nucleare in modo sicuro e altamente efficiente, la sicurezza e’ la priorita”’. In un libro bianco sull’energia pubblicato ieri dal governo si dice infatti, tra le altre cose, che ”la Cina ha condotto rigorosi e controlli di sicurezza dopo l’incidente nucleare di Fukushima. I risultati hanno dimostrato che la sicurezza del nucleare in Cina e’ garantita”. Li Zuojun, economista dell’istituto di ricerca per le politiche ambientali, ha sottolineato poi come il consumo energetico della Cina faccia molto affidamento sul carbone il che porta a gravi problemi ambientali. Il carbone rappresenta ancora circa il 70% del consumo di energia della Cina e circa l’80% della sua produzione. Nel 2011, sono state prodotte 3,18 miliardi di tonnellate di carbone e il paese mira a non farlo arrivare oltre i 3,9 miliardi di tonnellate entro il 2015.

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La Cina ribadisce il suo no a tassa su emissioni aeree dell’Ue

La Cina ha ribadito oggi la sua opposizione alla tassa europea sulle emissioni degli aerei. Lo ha detto poco fa in conferenza stampa il portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hong Lei, insistendo che la questione deve essere risolta attraverso le consultazioni multilaterali. “La decisione unilaterale dell’Unione Europea – ha detto Hong – ha scatenato forti scontenti tra i paesi non europei”. Secondo gli ultimi dati, almeno 1.200 compagnie aeree hanno già aderito al programma europeo comunicando i dati delle loro emissioni ma gli otto vettori cinesi (e due indiani) non lo hanno ancora fatto. “Non sappiamo quanti abbiano comunicato i dati – ha detto il portavoce – ma nessuno dei governi in contatto con la Cina accetta la decisione europea”. Non è la prima volta che Pechino alza la voce contro la richiesta europea, che tassa le compagnie aeree in base alle emissioni dei velivoli che transitano in Europa. La Cina si oppone alla decisione unilaterale europea, chiedendo invece che si discuta a livello internazionale in una cornice multilaterale. “Il nostro governo – ha concluso Hong Lei – spera che l’Europa possa tenere a mente il quadro più ampio della cooperazione internazionale sul cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile del trasporto aereo internazionale, adottare un atteggiamento costruttivo e pratico e impegnarsi in piena comunicazione e coordinamento con tutte le parti interessate tra cui la Cina a cercare una soluzione adeguata del problema, accettabile per tutti”.

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All’Unione Europea attendono solo i dati di Cina e India sulle emissioni degli aerei

Prosegue la battaglia fra Ue, Cina e India sulle regole europee che impongono alle compagnie aeree attive nell’Unione una tassa sulle emissioni di CO2. Uno degli obblighi del sistema Ue prevede infatti che i vettori comunichino i dati sulle emissioni prodotte e solo dieci compagnie aeree – otto cinesi e due indiane – non l’hanno ancora fatto. Lo ha spiegato il commissario Ue al Clima, Connie Hedegaard, oggi a Bruxelles. ”Le compagnie cinesi e indiane sono l’unica eccezione e rappresentano meno del 3% delle emissioni totali” di gas serra prodotte dai voli da e per l’Ue, ha detto Hedegaard. ”Le compagnie degli altri paesi – ha proseguito – hanno gia’ fatto rapporto entro il 31 marzo, incluse quelle di Usa, Canada, Russia, Brasile, Messico, Sudafrica, Giappone, Qatar, Arabia saudita ed Emirati Arabi Uniti”. ”Le autorita’ competenti degli stati membri – ha precisato Hedegaard – hanno ricordato alle compagnie assenti il loro obbligo, dando tempo fino a giugno”. La commissaria ha inoltre commentato che, in caso di omessa comunicazione entro la nuova scadenza, ”spetta ai singoli stati membri decidere se dare accesso alle compagnie aeree ed eventualmente applicare sanzioni, che variano da paese a paese”. Intanto proseguono i negoziati nell’ambito dell’organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao) e ”alla prossima riunione di giugno – ha affermato Hedegaard – speriamo di fare progressi” per un accordo globale che riduca le emissioni di CO2 del settore.

fonte: ANSA

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Contro la tarbon tax europea, la Cina boicotta Airbus

La Cina blocca gli acquisti di Airbus da parte delle sue compagnie aeree in segno di rappresaglia contro la carbon tax europea. E’quanto ha detto oggi il presidente di EADS, il consorzio europeo che fabbrica l’aereo, Louis Gallois. ”Airbus e’ colpita da misure di rappresaglia – ha affermato Gallois a parigi, chiedendo a Bruxelles di rinunciare ad applicare la Carbon Tax di fronte all’opposizione del resto del mondo – il governo cinese rifiuta di approvare commesse di apparecchi da parte di compagnie cinesi”. Il patron di EADS ha precisato che la vendita di 45 apparecchi – 10 superjumbo A380 e 35 A330 lungo raggio – sono a rischio.

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E’ scontro tra Ue e Cina sulla tassa delle emissioni degli aerei

E’ scontro tra l’Unione europea e la Cina sulla nuova tassa sulle emissioni degli aerei voluta da Bruxelles per combattere il cambiamento climatico: dopo numerosi avvertimenti, Pechino e’ passata alle vie di fatto vietando alle compagnie del paese di pagare la carbon tax, ma la Commissione Ue non e’ affatto disposta a fare ”marcia indietro”. Si infiamma cosi’ una situazione che gia’ vedeva gli Usa, l’India e il Canada contrari alla misura dell’Unione. Lo scorso dicembre la Cina si era dichiarata ”ostile” alla ”decisione unilaterale” dell’Unione europea e oggi l’amministrazione dell’aviazione civile del Paese ha fatto il resto: alle compagnie aeree cinesi ”non e’ permesso pagare la tassa e neanche alzare i prezzi o aggiungere altre tasse in assenza di un permesso governativo”, recita un comunicato pubblicato dall’agenzia Nuova Cina. La reazione di Bruxelles e’ stata immediata: ”Non abbiamo ancora visto alcuna informazione dettagliata (su questo tema) da parte delle autorita’ cinesi…”, ha commentato Isaac Valero Ladron, portavoce del commissario Ue all’Ambiente, Connie Hedegaard. Tuttavia, ha aggiunto, ”…non facciamo marcia indietro rispetto alla nostra legislazione, la legislazione verra’ applicata alle compagnie che operano in Europa”. E poi: ”So che alcuni paesi hanno espresso preoccupazione per il cosiddetto ‘unilateralismo” della misura, ma non penso che possiate trovare alcun partner nel mondo che si e’ battuto piu’ dell’Unione europea per avere un accordo globale – ha sottolineato -. Dopo 20 anni la Ue ha deciso di passare questa legislazione, he deciso di agire, ma siamo disposti ad affrontare questo tema in sede Icao (l’Agenzia internazionale per l’aviazione civile, ndr)”. Valero Ladron ha comunque ricordato che la ”legge prevede una clausola specifica, cioe’ quella delle misure equivalenti”, spiegando che, ”se la Cina vuole essere esonerata da questo sistema, deve prendere misure equivalenti nel Paese”. In caso contrario: ”Noi diciamo alla Cina che questa e’ la nostra legislazione sull’ambiente, che vale per l’Europa. Se la Cina vuole operare in Europa, deve rispettare la legge”. In ogni caso, il portavoce ha riferito che, ”a oggi, tutte le compagnie aeree cinesi hanno rispettato la legislazione e hanno fatto domanda per i permessi gratuiti: quindi la legge viene applicata e rispettata”, almeno per il momento. La legge, che e’ stata confermata lo scorso dicembre anche da una sentenza della Corte di giustizia Ue, prevede una multa di 100 euro per ogni tonnellata di CO2 non coperta dai permessi. Il primo anno, l’85% dei permessi viene distribuito gratuitamente alle compagnie aeree e il restante 15% dovra’ essere acquistato.

fonte: ANSA

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