Archivi tag: Brunei

Trenta pescherecci cinesi verso isole contese mari del Sud

Una flottiglia record di trenta navi da pesca cinesi e’ partita ieri verso le isole Spratly, Nansha in cinese, un arcipelago di piccole isole nel mar cinese meridionale al centro di una disputa tra Pechino, Vietnam e Filippine, oltre a Taiwan. Le navi, ognuna con una capacita’ di oltre 100 tonnellate, rimarranno intorno alle isole per una quarantina di giorni. A supporto dei pescherecci anche una nave per l’approvvigionamento e una scorta militare. ”Stiamo esplorando i modi per sfruttare le risorse del mare in maniera sistematica”, ha detto Huang Wenhui, che dirige l’ufficio per la pesca presso il Dipartimento per l’oceano e la pesca nella provincia di Hainan. ”L’obiettivo finale di questa operazione – ha aggiunto Huang – e’ che i pescatori possano pescare intorno alle isole Nansha su base regolare”. I 30 pescherecci, secondo le informazioni, dovrebbero arrivare sul posto in quattro giorni. Il Giappone, il Vietnam, Taiwan, Brunei, la Malesia e le Filippine si contendono la sovranita’ su vaste aree del mar cinese meridionale, ricco di risorse, incluse le isole Spratly. Ma la Cina afferma la sua sovranita’ sulla quasi totalita’ di queste aree.

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Si cerca il dialogo tra Cina e Giappone, forse domani a Pechino delegazione Tokyo

Giappone e Cina stanno progettando di tenere colloqui tra funzionari della Difesa che, in base a indiscrezioni, potrebbero vedere domani una delegazione di Tokyo partire per Pechino, con al centro il caso delle Senkaku-Diaoyu. Lo riporta l’agenzia Kyodo, a conferma delle dichiarazioni del portavoce del governo nipponico, Yoshihide Suda, che ha fatto intendere che i due Paesi stavano provando ad allentare le tensioni sulla sovranita’ del piccolo arcipelago, nel controllo di Tokyo e rivendicato da Pechino. ”Stiamo lavorando, il Giappone dialoga con la Cina”, ha affermato Suga in conferenza stampa, secondo cui Pechino e’ ”un vicino importante”. Le otto motovedette cinesi, intanto, hanno lasciato nella serata di ieri le acque delle isole Senkaku/Diaoyu, controllate da Tokyo e rivendicate da Pechino, dopo un blitz durato 12 ore. In base a quanto riferito dalla guardia costiera nipponica, e’ stata la piu’ grande intrusione finora fatta dalle navi del servizio di sorveglianza marittima cinese intorno al piccolo e disabitato arcipelago, ritenuto essere ricco risorse naturali, come il gas, oltre ad avere fondali ricchi per la pesca. Tra Tokyo e Pechino c’e’ stato ieri un duro uno scambio di proteste e prese di posizione.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Ultime notizie sul fronte sino-giapponese: isole contese e visita a santuario di guerra

Guerra di nervi e di parole tra Cina e Giappone sia sulle isole contese Diaoyu/Senkaku che sulla visita a Yasukuni, memoriale giapponese della seconda guerra mondiale, che ha provocato le ire dei cinesi. L’ambasciatore di Pechino in Giappone, Cheng Yonghua, ha protestato nei confronti del governo di Tokyo per quella che considera una intrusione territoriale cinese, cioe’ l’arrivo nelle acque contese di pescherecci giapponesi con attivisti. La protesta e’ arrivata durante l’incontro che il diplomatico ha avuto con il vice ministero degli esteri giapponese Chikao Kawai, che aveva convocato il cinese per esprimergli la stessa protesta, dopo che motovedette cinesi erano state viste nei pressi delle isole. Il viaggio degli attivisti giapponesi e’ stato definito ”illegale” e portatore di problemi” dalla portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hua Chunying. Ma la Cina continua a protestare anche per la visita di esponenti dell’amministrazione centrale di Tokyo al memoriale di guerra Yasukuni, dove si onora la memoria dei militari di guerra e che ha scatenato anche le proteste sud coreane. Dopo l’offerta rituale di tre pini da parte del premier giapponese Shinzo Abe e la visita di ministri del suo governo, oggi sono stati al santuario 169 parlamentari di Tokyo, ”il piu’ alto numero dal 2005” scrive la Nuova Cina, che definisce la visita ”l’esposizione della codardia dei politici (giapponesi, ndr)”.

Il Giappone e’ pronto a respingere ogni sbarco cinese alle Senkaku/Diaoyu, isole controllate da Tokyo e rivendicate da Pechino, anche con ”l’uso della forza”. ”Sarebbe normale avviare un allontanamento con la forza in caso di sbarco”, ha detto il premier nipponico, Shinzo Abe, in un dibattito parlamentare, rispondendo a una domanda sul tema. Abe ha assicurato che l’attivita’ di sorveglianza nipponica ha lo scopo di ”impedire a chiunque di poter sbarcare” sul piccolo arcipelago conteso e disabitato.

Una flottiglia di una decina di pescherecci giapponesi, con a bordo esponenti di associazioni di nazionalisti, è diretta verso le isole Senkaku/Diaoyu, in una iniziativa che ha lo scopo di ribadire la sovranità nipponica. Partita in nottata dal porto di Ishigaki, riporta la tv Nhk, la spedizione è stata voluta dall’associazione ‘Ganbare Nippon’ (‘Forza Giapponé).

Quasi 170 parlamentari nipponici hanno visitato oggi il controverso santuario Yasukuni, visto come il simbolo del passato imperialista e militarista del Giappone, alimentando nuove tensioni regionali. Secondo i media locali, un numero eccezionalmente alto (ben 168) ha voluto pregare al luogo dedicato ”alle anime di soldati e persone morte combattendo per l’imperatore”, tra cui 14 criminali di Classe A. La visita e’ maturata all’indomani della protesta della Cina e della cancellazione del viaggio a Tokyo del ministro degli Esteri sudcoreano, Yun Byung-se.

2 commenti

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Ministri giapponesi a santuario Yasukuni, protesta di Pechino

Anche il governo cinese ha protestato solennemente nei confronti di quello giapponese per la visita di esponenti dell’amministrazione centrale di Tokyo al memoriale di guerra Yasukuni, dopo che il ministro degli esteri sudcoreano aveva questa mattina annullato una visita prevista da tempo per questa settimana. Il premier giapponese, Shinzo Abe, due giorni fa aveva donato tre pini, senza recarsi di persona al santuario Yasukuni a Tokyo, eretto per onorare 2,5 milioni di giapponesi morti durante la seconda guerra mondiale e sino-giapponese, tra i quali, scrive la Nuova Cina, ”14 criminali di guerra”. Per il portavoce degli esteri di Pechino, Hua Chunying, il nocciolo della questione del santuario Yasukuni e’ ”se i leader giapponesi vedono e trattano correttamente la storia delle invasioni del paese, e rispettano i sentimenti del popolo della Cina e di altri paesi vittime”. Per Hua le atrocita’ giapponesi durante la guerra sono accertate da prove inconfutabili. ”Solo quando il Giappone affrontera’ di petto il suo passato aggressivo potra’ abbracciare il futuro e sviluppare relazioni amichevoli con i suoi vicini asiatici”, ha concluso il portavoce.

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Scintille tra navi militari di Cina e Giappone per isole contese

Nella contesa sino-nipponica sulla sovranità delle isole Senkaku/Diaoyu si affaccia ora la marina militare: un cacciatorpediniere giapponese è finito nel radar di controllo di tiro di una fregata cinese, come fosse un vero ‘bersaglio’. Un episodio dai toni di minaccia su cui anche il Pentagono Usa ha espresso senza fare misteri “preoccupazione”. L’episodio, avvenuto il 30 gennaio nel mar Cinese orientale e vicino alle isole contese anche se Tokyo non l’ha confermato in via ufficiale, è un ulteriore fattore di tensione che ha spinto oggi il Giappone a una protesta, poche ore dopo la convocazione dell’ambasciatore cinese nel Sol Levante per il blitz, il 25/mo, fatto lunedì da due motovedette della sorveglianza marittima di Pechino nelle acque territoriali dell’arcipelago disabitato. Il ministro della Difesa nipponico, Itsunori Onodera, ha ammesso che il caso potrebbe complicare gli sforzi per centrare il superamento delle tensioni bilaterali, proprio mentre le parti avevano con grande tatto avviato il lavoro su un possibile summit di alto livello tra leader, magari ad aprile subito dopo la nomina a presidente del segretario del Pcc, Xi Jinping. “Si è trattato di un incidente insolito – ha detto Onodera in una conferenza stampa convocata d’urgenza -. Con un errore, la situazione sarebbe potuta diventare molto pericolosa”. Nella sostanza, l’unità cinese ha attivato il radar per l’ assetto da combattimento e per orientare il tiro sul possibile bersaglio, quando durante la navigazione si usano solo i radar antiaereo e quello per la rilevazione di ostacoli sulla rotta. “E’ come andare in giro con una pistola col colpo in canna e il grilletto sollevato, pronta per l’uso”, ha spiegato all’ANSA un esperto militare. “I rischi di incidenti sono alti”. Il ministro ha rilevato che il radar “ha puntato la nave per un po’ di tempo dalla distanza di 3 km”, aggiungendo che i tecnici del ministero hanno impiegato alcuni giorni per valutare la tipologia di radar. “Abbiamo ora tutti gli elementi per poterlo confermare”, ha rilevato Onodera, mentre su un altro caso, che risale al 19 gennaio e che ha coinvolto un elicottero della marina nipponica, “abbiamo solo il sospetto”. Il premier Shinzo Abe, insediatosi lo scorso 26 dicembre definendo “non negoziabile” la questione delle isole Senkaku perché territorio nipponico, ha posto, nell’incontro con il ministro della Difesa, l’accento sull’importanza di “rispondere con calma” evitando di mettere in campo una provocazione contro un’altra provocazione. “Il nostro obiettivo – ha osservato Onodera anche in merito ai risultati del colloquio con Abe – è evitare l’ipotesi che una situazione del genere accada di nuovo e per questo abbiamo agito attraverso i canali diplomatici” e chiesto alla Cina di “astenersi da azioni pericolose”. Escludendo uno scenario da escalation militare (“non credo possa accadere”), Onodera ha rubricato l’accaduto a semplice provocazione, ma con “un passo falso la situazione”, anche in futuro, potrebbe diventare imprevedibile.

fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Annunciate manovre navali vicino a isole contese e il Giappone annuncia unità speciale a difesa isole contese

Tre navi della marina militare cinese svolgeranno delle esercitazioni nel Pacifico occidentale, transitando nelle zone contese del Mar della Cina Meridionale e Orientale. Nel darne l’annuncio, oggi, l’agenzia Nuova Cina definisce le manovre di “ordinaria amministrazione”, anche se avvengono in un momento nel quale la tensione è alta nella regione per le dispute sulle frontiere marittime col Giappone e con alcuni Paesi del sudest asiatico. “La flotta sarà impegnata in 20 diversi tipi di simulazione, tra cui la protezione dei diritti marittimi”, afferma un documento del ministero della difesa citato da Nuova Cina. Pechino è ai ferri corti col Giappone per la disputa sulle isole Senkaku/Diaoyu, che sono rivendicate anche da Taiwan, mentre le sue rivendicazioni sulle Spratili e Paracelse si scontrano con quelle di Vietnam, Filippine, Malaysia e Brunei.
Il Giappone stringe la presa sulle Senkaku/Diaoyu, isole controllate dal 1895 (con la parentesi di occupazione Usa 1945-1972) e rivendicate dalla Cina, istituendo una unita’ dedicata e speciale della guardia costiera, forte di 600 uomini e nuove motovedette per bloccare le incursioni dei pattugliatori marittimi di Pechino. I fondi, nel dettaglio, sono stimati in 56,4 miliardi di yen (+37%, 300 milioni di euro) che figurano tra le voci di bilancio dell’anno fiscale 2013-14 del valore record di 92.610 miliardi di yen (760 miliardi di euro), approvato ieri dal governo. L’obiettivo, scrive il quotidiano Yomiuri, e’ di ottenere via via 12 nuove motovedette e uomini di base a Ishigaki, l’isola strategica della prefettura di Okinawa e piu’ vicina alle Senkaku/Diaoyu, nell’arco del triennio. Dalla nazionalizzazione di tre delle cinque principali isole decisa a settembre dal governo di Tokyo, le navi di sorveglianza cinesi hanno ripetutamente fatto le incursioni intorno o nelle acque dell’arcipelago disabitato quasi ogni giorni, tranne che in occasione di condizioni meteo avverse. Si stima che sia necessari un equipaggio di circa 40 uomini per un pattugliatore di 1.000 tonnellate, la tipologia di nave scelta per opporsi con sufficiente sicurezza alle motovedette cinesi: da qui l’obiettivo di arrivare alla costituzione dell’ unita’ di 600 unita’.
fonte: ANSA

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Primo confronto tra motovedette Cina e Taiwan dinanzi alle Senkaku/Diaoyu

Le motovedette della guardia costiera di Taiwan e dell’Amministrazione marittima della Cina si sono ‘incrociate’ per la prima volta vicino alle acque delle Senkaku, isole nel controllo di Tokyo e rivendicate da Pechino e Taipei col nome, rispettivamente di Diaoyu e Tiaoyutai. L’episodio, ha riferito il vice segretario generale della guardia costiera taiwanese, Wang Chung-yi, e’ avvenuto questa mattina a 37 km a sudovest delle isole contese, mentre 4 unita’ di Taipei erano impegnate a scortare un peschereccio con sette attivisti a bordo verso l’arcipelago disabitato, in un’azione dimostrativa per rivendicarne la sovranita’. E’ il primo confronto, scrive l’agenzia Kyodo, tra le unita’ di sorveglianza marittima dei due paesi nelle acque contese e potenzialmente ricche di risorse ittiche e di gas. Le motovedette di Taiwan hanno emesso un avviso via radio alle navi cinesi esortandole a lasciare le acque territoriali della Repubblica di Cina, il nome ufficiale di Taiwan, insieme alla visualizzazione di un messaggio di simile tenore su un tabellone elettronico, senza ricevere pero’ in entrambi i casi alcuna risposta.

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Un po’ di notizie sulla disputa Cina-Giappone sulle isole Diaoyu/Senkaku

CINA-GIAPPONE: PER PECHINO DI ROUTINE I VOLI SU AREA CONTESA
I voli cinesi sul mar cinese orientale sono ”voli di routine”. Lo ha detto poco fa in conferenza stampa il portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hong Lei. Ieri il governo giapponese aveva diffuso la notizia di quella che era stata definita una intrusione di caccia cinesi nell’area di identificazione difensiva, la zona cuscinetto fra i due paesi, nei pressi dello spazio aereo sulle isole Diaoyu/Senkaku, contese tra i due paesi. Nell’occasione, il Giappone ha inviato alcuni caccia. ”La Cina si oppone fermamente al modo con cui gratuitamente il Giappone vuole creare tensioni”. ha detto il portavoce.

CINA-GIAPPONE: ABE, SOVRANITA’ SENKAKU NON NEGOZIABILE
La sovranita’ sulle isole Senkaku, nel possesso del Giappone, e rivendicate dalla Cina con il nome di Diaoyu, ”non e’ negoziabile”. Lo ha assicurato il premier nipponico Shinzo Abe che, nella conferenza stampa seguita all’approvazione dell’extra budget da 20.200 miliardi di yen (circa 180 miliardi di euro) a favore del rilancio dell’economia, ha criticato Pechino per ”i danni a imprese e cittadini giapponesi” dopo le proteste sulle Senkaku verificatesi in Cina e spesso sfociate in devastazioni.

CINA-GIAPPONE: SENKAKU; ABE CONTRO PECHINO SU GESTIONE CRISI
Il premier nipponico Shinzo Abe critica la Cina sulla gestione della crisi per la sovranita’ delle isole Senkaku/Diaoyu. ”Non e’ corretto per un Paese con responsabilita’ di fronte alla comunita’ internazionale permettere danni contro attivita’ legate a imprese nipponiche o contro cittadini giapponesi per raggiungere fini politici”. Una condotta, ha aggiunto, che ”non solo incide sulle relazioni bilaterali, ma che ha un impatto molto negativo sull’economia cinese stessa”.


CINA-GIAPPONE: PECHINO SPERA IN SVILUPPO PACIFICO

La Cina spera che il Giappone possa seguire la strada di uno sviluppo pacifico. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli esteri cinese, Hong Lei, ripreso dall’agenzia Nuova Cina, in risposta alla notizia secondo cui il Giappone ha intenzione di aumentare la spesa per la difesa. “Per ragioni storiche – ha detto Hong Lei – i movimenti del Giappone in materia militare e della sicurezza rappresentano sempre una grande preoccupazione per i paesi vicini in Asia”.

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Pechino si oppone a proteste giapponesi per presenza navi cinesi in acque contese

La Cina non accetta le proteste del Giappone sul pattugliamento delle navi cinesi nelle acque delle isole Diaoyu (Senkaku per i giapponesi). Lo ha detto in conferenza stampa Hong Lei, portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino. “Le isole Diaoyu e le loro isolette collegate sono da sempre territorio della Cina – ha dichiarato Hong Lei, portavoce del Ministero cinese – e la sorveglianza condotta dalle navi cinesi nelle acque al largo delle isole è un normale svolgimento del dovere di esercitare la giurisdizione”. Il Giappone martedì aveva convocato l’ambasciatore cinese a Tokyo per protestare contro la presenza di quattro pattugliatori cinesi nelle acque delle Diaoyu.

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)

Pattugliatori cinesi in acque contese con Giappone

Quattro imbarcazioni della marina cinese continuano oggi a pattugliare le acque delle isole contese con il Giappone, le Diaoyu/Senkaku. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. Secondo l’amministrazione statale degli oceani, che ha informato la stampa tramite un comunicati, i quattro pattugliatori continueranno l’operà portata già una settimana fa. Sabato si erano alzati in volo anche degli F-15 giapponesi per scoraggiare un aereo cinese della stessa amministrazione oceanica cinese, che si era avvicinato allo spazio aereo delle isole che il Giappone ritiene proprie e che la Cina continua a definire come territorio cinese.ue

Lascia un commento

Archiviato in Accà e allà (notizie dall'area)