La Cina ha annunciato un programma pilota per connettere le borse di Hong Kong e Shanghai permettendo ad investitori dell’ex colonia britannica e della capitale economica cinese di operare su alcune azioni contrattate sull’altra piazza. Secondo la China Securities Regulatory Commission, che ha annunciato oggi la novità in un comunicato congiunto con l’autorità borsistica di Hong Kong, ci vorranno almeno sei mesi per preparare il lancio formale del programma. Agli investitori della Cina continentale sarà permesso operare una quota annuale di 250 miliardi di yuan, circa 30 milioni di euro, soggetti ad un massimo di 10,5 miliardi di yuan al giorno, attraverso broker cinesi che piazzeranno gli ordini nela borsa di Shanghai che poi li passa ad Hong Kong. Gli investitori dell’ex colonia britannica potranno invece operare fino a 300 miliardi di yuan in azioni di fascia A, fino ad un massimo di 13 miliardi di yuan al giorno, con il sistema inverso. La Security nd Futures Commission cinese richiede che gli investitori continentali che partecipano al sistema debbano essere investitori istituzionali o singoli investitori con più di 500.000 yuan nei loro conti titoli. Solo le azioni delle società quotate in entrambe le borse e le azioni costituenti degli indici maggiori potranno essere trattate. Nelle intenzioni, il programma non solo promuoverà l’internazionalizzazione dello yuan, ma anche lo sviluppo di Hong Kong come centro economico-commerciale offshore della moneta cinese, dal momento che gli investitori cinesi potranno operare nell’ex colonia britannica usando renminbi.
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La Cina svela un piano per connettere le borse di Hong Kong e di Shanghai
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Riapre mercato ipo in Cina
Riapre il mercato cinese delle initial public offering dopo un anno di stop . Le autorità di regolamentazione introducono nuove regole per la quotazione in Borsa, promettendo di dare maggiore spazio alle forze di mercato e di ridurre il ruolo del governo. La prima ipo è attesa in gennaio: in fila per quotarsi ci sono 760 società ma solo 50 sarebbero pronte per lo sbarco in Borsa in gennaio. La revisione delle regole per le ipo è un test per l’impegno delle autorità cinesi a consentire al mercato di giocare un ruolo decisivo nell’economia come promesso. La China Securities Regulatory Commission annuncia anche l’avvio di un esperimento per consentire alle aziende di emettere azioni privilegiate.
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Il fondo monetario internazionale rivede al ribasso le stime di crescita cinesi
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ritocca le stime di crescita dell’economia mondiale, la cui ripresa resta debole e con rischi al ribasso. Ecco di seguito le nuove stime di crescita del Fmi. Fra parentesi sono riportate le variazioni in punti percentuali rispetto alle previsioni di luglio. ============================================================== 2013 2014 ————————————————————– MONDO +2,9% (-0,3) +3,6% (-0,2) STATI UNITI +1,6% (-0,1) +2,6% (-0,2) AREA EURO -0,4% (+0,1) +1,0% (0,0) – GERMANIA +0,5% (+0,2) +1,4% (+0,1) – FRANCIA +0,2% (+0,3) +1,0% (+0,1) – ITALIA -1,8% (-) +0,7% (-) – SPAGNA -1,3% (+0,3) +0,2% (+0,1) REGNO UNITO +1,4% (+0,5) +1,9% (+0,4) GIAPPONE +2,0% (-0,1) +1,2% (+0,1) CANADA +1,6% (-0,1) +2,2% (-0,1) RUSSIA +1,5% (-1,0) +3,0% (-0,3) CINA +7,6% (-0,2) +7,3% (-0,4) INDIA +3,8% (-1,8) +5,1% (-1,1) BRASILE +2,5% (-) +2,5% (-0,7) RUSSIA +2,5% (-) +3,3% (-) – ECONOMIE AVANZATE +1,2% (-) +2,0% (-0,1) – ECONOMIE EMERGENTI +4,6% (-0,5) +5,1% (-0,4).
fonte: ANSA
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Aumenta a settembre il settore dei servizi
Aumenta a settembre l’indice degli acquisti dei manager (Purchasing Managers’ Index, Pmi), relativo al settore non manifatturiero, considerato un buon indicatore per lo stato dell’economia. Secondo i dati diffusi poco fa dall’ufficio nazionale di statistica cinese e dalla federazione cinese di logistica e acquisti, il dato di settembre è stato registrato al 55,4% rispetto al 53,9% di agosto. Un dato superiore al 50% indica crescita, mentre al di sotto significa stagnazione. L’aumento dell’indice deriva anche dalla forte crescita nel settore dei servizi di consumo grazie all’aumento delle vendite al dettaglio a settembre in vista delle feste nazionali di questi giorni. L’indice comprende settori come i servizi, le edilizia, l’informatico, l’aviazione, i trasporti ferroviari e l’immobiliare. Ieri l’indice Pmi del manifatturiero aveva fatto registrare il massimo da 17 mesi, con una crescita a settembre al 51,1%.
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A settembre indice Pmi più alto da maggio 2012
L’attività manifatturiera in Cina a settembre è salita al punto più alto in 17 mesi, secondo i dati diffusi oggi dall’ufficio nazionale di statistica di Pechino. Il Purchasing Managers’ Index (Pmi) il mese scorso è stato registrato al 51,1%, rispetto al 51% di agosto, facendo registrare il terzo mese consecutivo di aumento e un record da maggio 2012. Un dato sotto il 50% indica stagnazione, sopra invece indica crescita.
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Fmi: rallentamento Cina più forte attese preoccupa
Un rallentamento più forte del previsto della crescita in Cina e’ una ”preoccupazione al momento” e avrebbe i maggiori effetti sulle economie dell’Asia e dell’America Latina. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nei capitoli analitici del World Economic Outlook.
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Inflazione cinese scende ad agosto al 2,6%
Scende ad agosto l’inflazione cinese. Secondo i dati resi noti oggi dall’ufficio nazionale di statistica, l’inflazione ad agosto è scesa al 2,6% rispetto al 2,7% che si era registrato per il mese di luglio.
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Rivisto al ribasso il pil del 2012, da 7,8 al 7,7%
Le autorità cinesi hanno abbassato il dato della crescita nel 2012 di 0,1 punti percentuali. Come riporta un comunicato diffuso poco fa dall’Istituto Nazionale di Statistica di Pechino, il prodotto interno lordo cinese del 2012 è stato abbassato al 7,7% rispetto al precedente dato del 7,8. La revisione del dato ha ricalcolato il Pil a 51,89 trilioni di yuan (8,51 trilioni di dollari) nel 2012, 38 miliardi di yuan in meno del dato precedente.
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Obiettivo crescita cinese a 7,5% raggiungibile secondo esperti
La Cina sarà capace di raggiungere l’obiettivo fissato per la crescita di quest’anno al 7,5%. Lo ha detto un portavoce dell’Istituto Nazionale di Statistica di Pechino. Secondo Sheng Laiyun, l’economia cinese si sta stabilizzando, sostenuta da politiche a supporto in Cina e dall’aumento della domanda estera. Il prodotto interno lordo cinese è cresciuto del 7,6% nel primi sei mesi dell’anno, la peggiore performance nei primi sei mesi degli ultimi tre anni, ma in linea con le aspettative del mercato. A luglio la produzione industriale è aumentata del 9,7% rispetto all’anno scorso, con un incremento dello 0,8% rispetto a giugno, indicando una certa fiducia nelle aziende cinesi.
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Bank of China smentisce voci di default
La Bank of China, la piu’ grande banca cinese, ha smentito con una nota nella tarda serata di ieri che in giornata si sia trovata in default per assenza di liquidita’. La nota e’ stata anche pubblicata dall’agenzia Nuova Cina. Era stato un post pubblicato sul sito di microblogging Sina Weibo (l’equivalente di Twitter in Cina) del giornale economico 21st Century Business Herald ad annunciare che la banca aveva interrotto le transazioni per almeno mezz’ora a causa di una carenza di liquidita’. La banca ha smentito questa circostanza, riservandosi azioni legali. Un recente aumento dei tassi di interesse nel mercato interbancario ha aumentato le preoccupazioni su una crisi di liquidita’. Il mercato bancario e’ in forte tensione per questo. La banca centrale cinese e’ intervenuta emettendo prestiti di circa 324 milioni di dollari, ma ha annunciato che dovranno essere le banche ad adottare altre misure, perche’ non immettera’ altra liquidita’.
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