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Montezemolo festeggia a Hong Kong 30 anni di Ferrari nell’ex colonia britannica

Trent’anni di successi e non li dimostra, guardando verso il futuro. E’ questo lo spirito che ha dominato la celebrazione del trentennale della presenza della Ferrari ad Hong Kong, uno dei mercati più importanti per la casa di Maranello. Per sottolineare questo legame, è arrivato nell’ex colonia britannica anche il presidente Luca di Montezemolo, accolto da oltre 2.200 persone festanti nel più grande raduno di vetture del Cavallino Rampante mai effettuato nella Grande Cina (che comprende la Cina continentale, Hong Kong, Macao e Taiwan). “Sono lieto di poter essere qui – ha detto Montezemolo – per festeggiare il trentennale della Ferrari a Hong Kong insieme a tantissimi clienti che condividono con noi la passione e la ricerca dell’eccellenza, dell’esclusività e dell’innovazione. Il loro contributo alla crescita della nostra presenza nella Grande Cina è stato storicamente fondamentale e lo sarà anche nel futuro”. Un successo fatto dai numeri: nei trent’anni di partnership con Auto Italia, il distributore di Hong Kong e Macao, sono state vendute più di 1600 ‘rosse’ in queste due ex colonie. “Trent’anni – ha detto Montezemolo – è tanto tempo, ma è solo l’inizio. Il nostro successo ad Hong Kong, cos’ come in Cina, è dato dal fatto che noi rappresentiamo non solo il Made in Italy in termini di stile, ma soprattutto in tecnologia”. Il mercato cinese regge e aumenta, nonostante la decisione del presidente di Ferrari di non aumentare la produzione di vetture, che qui sono richiestissime. “I cinesi hanno capito bene – spiega all’ANSA Montezemolo – che il nostro intento è quello di preservare l’esclusività delle nostre auto. E hanno apprezzato la novità dell’auto tailor made, cucita addosso a loro come un abito su misura, con la personalizzazione di interni ed esterni”. E il successo del brand del cavallino rampante è anche dato dal fatto che al mondo il secondo negozio monomarca che vende prodotti con marchio Ferrari è a Macao. “Ogni minuto – spiega Montezemolo – vengono venduti nel mondo 95 oggetti con il cavallino rampante. Prodotti soprattutto destinati ai bambini, cresciamo i nostri clienti e tifosi del futuro”. Per sottolineare l’importanza del mercato cinese (che vanta la media dei clienti più giovani, 35 anni), in occasione del trentennale Montezemolo ha presentato la nuova 458 Speciale, illustrata alla stampa da Marc Gené, pilota collaudatore della Ferrari. Molto coreografico l’evento: più di seicento Ferrari di ogni epoca si sono ritrovate all’Asia World Expo sull’isola di Lantau dove sono state disposte per formare il caratteristico simbolo di Hong Kong, il fiore a cinque petali della Bauhinia Blakeana. Fra le vetture presenti all’evento figurano veri gioielli del passato come la 195 Inter, la 365 GTC e la Dino ma anche le migliori espressioni della sportività di oggi, come la 458 Challenge e le vetture laboratorio 599 XX e FXX Evoluzione.

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In Cina più auto premium, giù le luxury

Dopo anni di grande richiesta per le auto superlusso, il mercato cinese sta rallentando proprio nel segmento dei modelli più costosi ed esclusivi, un ambito che – fa notare Andreas Graef, analista della AT Kearney a Shanghai – è compensato a livello globale dal recupero delle vendite negli Stati Uniti e in Giappone. I cinesi più ricchi hanno cominciato a cambiare atteggiamento e non sono più così propensi ad esibire i loro patrimoni attraverso le vetture di lusso o supersportive. Dopo il boom del 2011, quando erano state vendute 9.000 auto con prezzo superiore ai 2 milioni di yuan, cioè 327mila dollari, già lo scorso anno questa quota è scesa a 8.000 unità e gli indicatori per il 2013 non fanno che confermare la crisi. Per tornare ai livelli record – ha recentemente commentato l’analista Zhu Bin della LMC Automotive di Shanghai – bisognerà attendere il 2015, quando si sarà affievolito l’impatto dei recenti richiami del Governo a non eccedere nelle spese di rappresentanza. A soffrire di questa situazione non sono soltanto i produttori delle ammiraglie più costose, come Bentley e Rolls-Royce, ma anche i brand delle supersportive come Ferrari e Lamborghini, che erano i modelli preferiti dai ‘rampolli’ delle famiglie più richhe. Proprio la Casa del Cavallino ha visto scendere di 50 unità le vendite in Cina nei primi sei mesi, passando da 400 a 350 vetture. ”In Cina c’è un rallentamento delle vendite dei modelli superlusso – ha commentato recentemente Stephan Winkelmann, presidente e AD di Automobili Lamborghini – e gli Stati Uniti, che si stanno realmente rimettendo in carreggiata, stanno diventando più importanti per noi”. Anche per Rolls-Royce gli Usa sono lo ‘sbocco’ privilegiato che compensa il calo in Cina: nello scorso anno le vendite del modello più costoso, la Phantom (380mila dollari) negli Stati Uniti hanno totalizzato 3.575 unità, superando quelle immatricolate in Cina. Per Bentley le Americhe hanno fatto segnare nel primo semestre del 2013 un rassicurante +16%, che compensa la diminuzione del 17% registrata in Cina. Vanno bene per il brand del Gruppo Volkswagen anche il Medio Oriente e il comparto Asia Pacifico (rispettivamente +26% e +38%) anche se numericamente le vendite di Bentley restano nell’ambito delle centinaia. I grandi costruttori premium – a cui fanno capo quasi tutti i brand del lusso – si consolano abbondantemente in Cina con il successo che hanno i loro modelli di fascia medio-alta e alta, le cui vendite superano addirittura in crescita il trend positivo del mercato globale. Gli automobilisti cinesi comprano infatti sempre più suv, più mpv e soprattutto più berline e crossover premium. Lo confermano i dati del mercato tra gennaio e settembre, cresciuto del 14% rispetto allo stesso periodo del 2012 ed arrivato a 12,8 milioni di unità. Se ne stanno avvantaggiando i brand che operano nel settore premium, come Volkswagen – cresciuta del 18% fino a 2,35 milioni di unità – e General Motors che ha beneficiato del successo delle Cadillac ed ha migliorato le vendite dell’11% arrivando nei primi nove mesi a quota 2,31 milioni di unità. Ma hanno fatto ancora meglio Audi e Mercedes, cresciute nello stesso periodo del 21%.

fonte: ANSA

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A Shanghai la prima mondiale della Maserati Ghibli

Tre “prime volte” per la nuova Maserati Ghibli. E’ la prima volta che un’auto con il Tridente viene presentata in anteprima mondiale in Cina; la prima volta di una Maserati con motore diesel; la prima volta di una Maserati nell’alto di gamma del segmento E. Un debutto importante, che non poteva non avvenire in un paese strategicamente così importante per qualsiasi marchio automobilistico come la Cina. Lo ha capito bene Maserati, che ha scelto il Salone che si tiene ogni due anni a Shanghai (alternandosi con quello di Pechino che si tiene negli anni pari) per presentare questa nuova vettura. La prima berlina Maserati di segmento E, che costerà in Europa sotto i 100 mila euro, avvierà la produzione a Grugliasco nella prima settimana di giugno. L’obiettivo è di consegnarne quest’anno circa 13 mila vetture, con l’attesa di arrivare fino a circa 25 mila nel 2014. Grande attesa sui numeri della motorizzazione diesel, che potrebbe rappresentare fino al 75% delle vendite della Ghibli. “Quest’auto – spiega Harald Wester, amministratore delegato della Casa del Tridente – è un tributo alla tradizione, ma anche un’auto importante per il futuro della Maserati. La nuova Ghibli reca tutti quei valori e i tesori che ti aspetti da una Maserati. Per la prima volta con quest’auto offriamo un motore diesel o, meglio, quella che è l’interpretazione di Maserati di ciò che dovrebbe essere un motore diesel. L’auto è una combinazione di stile sensuale italiano con una unica e coinvolgente esperienza di guida, con un esclusivo mix di sportività, lusso ed eleganza, oltre che performance che solo un’auto Maserati può dare. E’ un’auto – conclude Wester – adatta per il business come per il piacere, che combina l’uso quotidiano con la sensazione di star guidando qualcosa di veramente speciale”. Oltre alla Ghibli, Maserati ha presentato a Shanghai anche una versione della Quattroporte con un motore V6 biturbo da 3,0 litri e 330 Cv realizzato specificamente per il mercato cinese. Chiaro, quindi su quale mercato la Casa del Tridente stia puntando. “E non potrebbe essere diversamente – continua Wester – tutti guardano alla Cina e per noi è diventato il secondo mercato mondiale. Oggi una Maserati ogni cinque prodotta viene venduta in Cina. Il 2014 segnerà il nostro decimo anniversario di presenza in questo Paese, presenza che è cresciuta ogni anno. Nel 2012, circa 1.000 (930, il 10% in più del 2011, ndr) clienti hanno avuto la loro Maserati nella Cina Continentale, 1.200 se consideriamo anche Hong Kong e Taiwan. Alla fine del 2012 avevamo in Cina, che è il nostro secondo mercato, 26 dealer e showroom, che raddoppieremo quasi alla fine di questo”. Ma anche se con la Ghibli Maserati punta a crescere in Cina, il primo mercato per la nuova berlina sportiva del Tridente saranno gli Stati Uniti, mentre l’Europa sarà il fanalino di coda a causa della crisi che attanaglia il mercato. Ghibli non è l’ultima novità che arriverà dalla Casa del Tridente. Come ha confermato Harald Wester, con l’introduzione nel 2015 di Levante, il primo sport luxury Suv di Maserati, l’azienda del Tridente coprirà il 100% dell’offerta nel settore delle auto di lusso, con l’obiettivo di consegnare 50.000 vetture all’anno per il 2015.

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Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, Maserati ha finalmente svelato a Shanghai la berlina sportiva Ghibli, modello destinato ad aprire una nuova frontiera per la Casa del Tridente in quanto andrà a competere nel segmento E. Pur mantenendo evidenti legami con la più grande Quattroporte, il design della Ghibli enfatizza le caratteristiche di guida più dinamiche ed esprime una personalità dall’aspetto più aggressivo e sportivo, anche grazie alla carrozzeria con silhouette da coupé. Ghibli mantiene anche il montante posteriore distintivo di Maserati, che reca il classico logo della Saetta, perpetuando una tradizione della Casa modenese che risale al 1963. Rispetto alla Quattroporte il passo della Ghibli è di circa 20 centimetri più corto (2,99 metri) e la lunghezza totale è di 4,97 metri, 29 cm in meno. Inoltre, rispetto all’ammiraglia della Casa, Ghibli si distingue nettamente all’interno. Lo specifico design della plancia soddisfa il desiderio di chi vuole vivere un’esperienza più sportiva e più giovane senza per questo rinunciare al lusso che ci si attende da una Maserati. L’abitacolo della Ghibli coniuga il design sportivo con la spaziosità di una berlina executive. Anche la meccanica della Ghibli è realizzata secondo una filosofia più sportiva rispetto alla più grande Quattroporte. La gamma dei motori a benzina prevede due V6 sovralimentati da 3,0 litri, accoppiati ad una trasmissione automatica a otto rapporti. La trazione può essere posteriore o integrale con il nuovo sistema Q4. Entrambi i motori sono stati sviluppati da Maserati Powertrain in collaborazione con Ferrari Powertrain e saranno costruiti da Ferrari a Maranello. Condividendo molta della tecnologia del V8 3,8 litri della Quattroporte, i motori V6 della Ghibli si avvalgono dell’iniezione diretta della benzina (200 bar di pressione), di due turbocompressori paralleli a bassa inerzia e di quattro variatori di fase continui degli alberi a camme. La versione Ghibli utilizza il V6 a benzina 3,0 litri da 330 Cv che eroga una coppia massima di 500 Nm. Grazie a questo propulsore la nuova berlina Maserati è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 5,6 secondi ma fa anche registrare consumi contenuti per il segmento: soli 9,6 litri ogni 100 km. Il V6 più potente sarà riservato alla versione Ghibli S: è un Twin Turbo che eroga 410 Cv a 5.500 giri e 550 Nm di coppia massima a partire da soli 1.750 giri. La variante Q4 a trazione integrale raggiunge i 100 km/h in soli 4,8 secondi, mentre la versione a trazione posteriore richiede appena 0,2 secondi in più. Per la Ghibli S la velocità massima è di 285 km/h, per la S Q4 di 284 km/h. La Ghibli è inoltre la prima Maserati nella storia ad essere equipaggiata con un motore a gasolio. Il nuovo turbodiesel V6 sovralimentato di 3,0 litri sviluppa 275 Cv e una coppia di ben 600 Nm, valori che assicurano un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 6,3 secondi. Il consumo medio secondo il ciclo NEDC non raggiunge i 6,0 litri per 100 km con emissioni di CO2 inferiori a 160 g/km. A questa versione da 275 Cv si affiancherà per il mercato italiano una variante con potenza di 250 Cv. Entrambi i turbodiesel saranno dotati di sistema Active Sound, per esaltare il caratteristico sound dei motori Maserati. La scelta di Shanghai per il debutto della nuova Ghibli non é casuale: la Cina, con 930 vetture ed un incremento superiore al 10% rispetto all’anno precedente, è stata nel 2012 il secondo mercato per la Casa del Tridente. Ottimo l’andamento registrato nell’area Asia-Pacifico (Cina esclusa) che, con 861 vetture vendute, ha fatto registrare un incremento del 21% rispetto all’anno precedente.

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La Ferrari punta verso l’aumento della rete dealer in Cina

Debutto cinese all’autoshow di Shanghai per LaFerrari, l’ultima nata in casa Maranello. E’ approdata così in un mercato, quello cinese, diventato importantissimo per il Cavallino Rampante. E sono già stati richiesti da quel mercato diversi esemplari della nuova vettura, prodotta in 499 esemplari di quella che è ritenuta dal presidente Luca Cordero di Montezemolo “la summa di tutto quello che è la nostra azienda. Ed è l’antesignana di ciò che nei prossimi cinque o dieci anni trasferiremo sulle nostre vetture del futuro”. A presentarla in Cina, dove sta avendo successo anche il programma di personalizzazione delle vetture, l’amministratore delegato di Ferrari Amedeo Felisa. “Sulla Cina – dice Felisa all’ANSA – guardiamo ad uno sviluppo di lungo periodo. Abbiamo avuto una enorme crescita negli anni scorsi che hanno portato questo paese ad essere il nostro secondo mercato. In dieci anni di presenza abbiamo fatto qui più di quello fatto in altri paesi”. Numeri, quelli della Ferrari in Cina, che ne dimostrano il successo: la ‘Grande Cina’ (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan) ha registrato nel 2012 il record di 784 vetture consegnate (+4%), di cui quasi 500 nella sola Cina continentale dove ci sono 25 dealers che diventeranno 30 nel 2013 e 35 nel 2014. “La conoscenza del nostro marchio – continua Felisa – è a livelli molto alti. La richiesta pure: non a caso noi portiamo qui tutte le auto della gamma, non abbiamo mai pensato ad una vettura esclusiva per questo mercato, a loro non piacerebbe. Puntiamo ora ad aumentare e migliorare il servizio, la rete, per offrire sempre di più ai nostri clienti una assistenza globale. Per questo, i nostri centri training dove formiamo il personale, sono all’avanguardia”. Mantiene la filosofia di un’auto in meno più che una in più, nonostante la forte richiesta dai cinesi. E questo forse é uno dei punti di maggiore forza per questo mercato. Senza però dimenticare l’ambiente. “La nostra azienda – conclude Felisa – è impegnata in un approccio a 360 gradi sullo sviluppo sostenibile, la riduzione dei consumi e delle emissioni della gamma vetture, diminuiti del 40% nell’ultimo quinquennio a fronte di un aumento delle potenze di circa 100 HP”. “Un tema – spiega Edwin Fenech, Ceo Ferrari China – quello ambientale, molto sentito anche dai cinesi che hanno recepito il nostro sforzo, acquistando vetture che con un occhio all’ambiente, non perdono in potenza e carattere. Qui in Cina abbiamo aderito al progetto “One Million Tree”: sono stati ben 67.000 gli alberi piantati da noi in una zona desertica della Cina per compensare le emissioni delle nostre vetture che hanno circolato sul territorio cinese lo scorso anno”.

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Gruppo Fiat in forze all’autoshow di Shanghai

Al Salone dell’automobile di Shanghai il Gruppo Fiat si è presentato in forze con i diversi brand commercializzati in Cina e soprattutto attraverso le attività della JV, nata tre anni fa, con Guangzhou Automobile Group. Dalla collaborazione Gac-Fiat è infatti nata la Viaggio, la prima Fiat costruita in Cina, che sta avendo molto successo sul mercato interno. E questa JV dovrebbe avviare dal 2014 – non appena le autorità governative approveranno l’allargamento delle attività Gac-Fiat – anche la produzione delle Jeep in Cina. Proprio dal brand più celebre al mondo nel settore degli off-road è arrivata a Shanghai la Cherokee (qui proposta come Zi You Guang) che è la prima nuova Jeep dell’era Fiat in quanto basata sulla piattaforma dell’Alfa Romeo Giulietta comune con la Dodge Dart. Questo modello arriverà dagli Usa nelle concessionarie cinesi alla fine del 2013, per soddisfare le richieste di quello che per Jeep è il secondo mercato dopo gli Stati Uniti. Al Salone di Shanghai Gac-Fiat ha presentato anche due nuove versioni del Suv Freemont – la 2.4 NAVI e la 3.6L AWD – entrambe di importazione, esposte accanto alla 500, che sta avendo sempre più estimatori nel paese del Dragone. “I risultati degli ultimi tre anni – ha detto John Burton, il neo general manager della Joint Venture – sono solo un piccolo passo per ricreare la ‘Nuova Fiat’, e il successo implica che stiamo per assumere maggiori responsabilità e obblighi”. “Andando avanti – ha riferito Jiang Ping, executive deputy general manager della JV – GAC Fiat continuerà a fornire prodotti di qualità superiore per i consumatori cinesi e ottimizzare dealer e servizi di rete, aumentando la nostra qualità del servizio e consentendo ai consumatori l’accesso alla filosofia del marchio di ‘La vita e bella’, lo slogan usato dalla Fiat in Cina”. Al momento Gac-Fiat conta nel Paese su 170 concessionari e più di 200 punti vendita, rete che sarà ampliata entro la fine del 2013. Ma all’Autoshow, il Gruppo Fiat è presente anche con Chrysler, Jeep, Magneti Marelli e Iveco, dove ha presentato i nuovi camion di fascia alta importati dall’Europa.

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Il salone dell’automobile di Shanghai festeggia l’auto con mercato in crescita

Si apre domani con la giornata dedicata alla stampa la quindicesima edizione dell’ International Automobile & Manufacturing Technology Exhibition di Shanghai – più nota come Auto Shanghai 2013 – che metterà in mostra su un’area di 170mila metri quadri il meglio della produzione motoristica mondiale. Auto Shanghai rappresenta la ‘porta d’ingressò a quello che in pochi anni è diventato il più importante sbocco commerciale per le quattro ruote (19,9 milioni di unità vendute nel 2012) e che, dopo il rallentamento della crescita lo scorso anno (solo il 7,7%) nel primo trimestre del 2013 è balzato ad un +21,6%. Questa ripresa del mercato tra gennaio e marzo ha favorito maggiormente i costruttori cinesi, che sono passati dal 32,9 al 35,1% delle vendite totali rispetto ai brand ‘globali’. Tra i produttori del 100% made in China, hanno ottenuto i miglioramenti più significativi Chang’an (+121%) Great Wall (+53,2%) e la coppia Geely e BYD, entrambe cresciute del 25%. La fetta più interessante del mercato cinese resta comunque quella premium e luxury, grazie alla particolare passione che quella clientela dimostra nei confronti dei marchi più conosciuti e – in generale – dei contenuti in termini di design e di prestazioni, della produzione europea e, in seconda battuta, di quella americana. Tra il 20 e il 29 aprile sotto le volte dell’International Exhibition Center, i riflettori si accenderanno su un vasto numero di novità, a conferma che tutti i costruttori hanno intensificato gli sforzi per creare e lanciare prodotti che siano in sintonia con i clienti cinesi. Volkswagen, Mercedes, Bmw, Jeep, Acura (brand di lusso della Honda) ed anche Citroen e Ford faranno debuttare i loro suv compatti, un segmento che piace sempre di più non solo agli acquirenti delle grande metropoli, ma anche nelle aree ‘emergenti’ delle città della fascia 2. Oltre al reveal della GLA, quarta variante della famiglia delle nuove compatte Mercedes, a Shanghai verranno svelate la concept Volkswagen CrossBlue e il crossover Bmw X4, che sfideranno l’ultima arrivata tra le Jeep – la Cherokee dall’anima 100% italiana – e l’inedita Citroen DSX, esposta come concept Wild Rubis. Molte novità anche nel segmento delle berline medie, molto amate dai giovani che ‘sognano’ una limousine ma non vogliono rinunciare alla sportività. A Shanghai ci saranno l’Audi A3 Sedan, la nuova Ford Mondeo, l’Honda Concept-C (che prefigura una sedan prodotta in Cina per la Cina), mentre Suzuki anticiperà con la Authentics la sua futura berlina sportiva. Nell’ambio dei segmenti più elevato, da segnalare la nuova versione lunga della Classe E di Mercedes. Ma il polo di attrazione per gli addetti ai lavori e, successivamente, per i visitatori saranno le auto di fascia alta e altissima, settore in cui l’Italia non teme il confronto con gli altri Paesi produttori. A Shanghai debutterà la nuova Maserati Ghibli, berlina sportiva di segmento E, che porterà per la prima volta un turbodiesel (che si preannuncia dal carattere ‘unico’) nella gamma della Casa del Tridente. Accanto alla Ghibli spiccherà anche una speciale variante della Quattroporte, con motore ‘su misura’ per quel mercato. Tra le altre novità da segnalare anche la Porsche Panamera lunga, come richiesto dai clienti cinesi, e la Rolls-Royce in edizione limitata Alpine Trial. Tra le supercar, riflettori puntati sulla Lamborghini Aventador LP-720 4 in edizione speciale 50mo Anniversario, con motore portato a 720 Cv e destinata ad essere prodotta in sole 100 unità.

fonte: ANSA

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Sostanze tossiche nelle auto di lusso prodotte in Cina

Gli interni dei veicoli prodotti in Cina da alcune case automobilistiche di lusso tra cui Audi, Bmw e Mercedes potrebbero contenere sostanze chimiche dannose. Lo riferisce lo Shanghai Daily, citando un programma della televisione cinese CCTV (China Central Television) che ha sollevato il caso dopo che alcuni proprietari avevano segnalato un persistente odore anomalo all’interno delle vetture e lamentavano problemi di salute. A seguito di alcuni controlli effettuati dal dipartimento di chimica dell’Università di Pechino, negli abitacoli di alcune vetture di Audi, Mercedez e Bmw sono stati trovati dei pezzi di disco sagomato prodotti in Cina negli ultimi anni effettuati con sostanze bituminose capaci di rilasciare sostanze tossiche specie quando esposti ad alte temperature. Il reportage della CCTV ha messo in rilievo come usando queste sostanze, anziché resine più rispettose dell’ambiente e della salute, ma più costose, le case automobilistiche possono arrivare a risparmiare fino a 130 milioni di yuan all’anno (oltre 13 milioni di euro). Alcuni dei proprietari delle auto incriminate hanno raccontato a CCTV di soffrire di vertigini, stanchezza e altri disturbi. Uno di questi ha raccontato che il suo medico gli ha detto che i suoi polmoni sono come quelli di un accanito fumatore, mentre lui non ha mai fumato. Intanto la Bmw in Cina ha fatto sapere di stare prestando la massima attenzione al caso, segnalato dagli uffici competenti. Quanto alla Mercedes Benz ha dichiarato che tutti i materiali impiegati nei suoi veicoli venduti in Cina seguono gli standard di qualità della società, e non sono diversi da quelli usati nelle auto vendute in altri paesi.

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Nel 2016 Cina potrebbe superare Usa in mercato auto di lusso

Entro il 2016 la Cina potrebbe superare anche gli Stati Uniti come primo mercato al mondo nel settore delle automobili di lusso. A rivelarlo è uno studio della McKinsey, una nota società di consulenza americana. La Cina è attualmente seconda con 1,25 milioni di autovetture vendute lo scorso anno contro l’1,7 milioni di auto vendute negli Stati Uniti. Secondo lo studio effettuato da Mckinsey, entro il 2016, le vendite di queste auto di fascia alta (dal costo compreso tra 200.000 e 1,2 milioni di yuan, cioé tra i 25.000 e i 150.000 euro circa) potrebbero arrivare nel paese del dragone a 2,25 milioni e toccare i 3 milioni nel 2020. Dal conteggio del rapporto sono state escluse le autovetture di fascia altissima, di costo superiore a 150.000 euro. Per le case automobilistiche tedesche incluse Audi, Bmw e Mercedez la Cina è già il primo mercato, e il gigante americano General Motors ha lanciato la scorsa settimana in Cina la nuova Cadillac XTS. Nel 2009 la Cina aveva già superato gli Stati Uniti diventando il primo mercato automobilistico mondiale.

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Cina primo paese al mondo per produzione e vendita di auto

La Cina e’ rimasta anche nel 2012, per il quarto anno consecutivo, il piu’ grande produttore al mondo e il piu’ grande mercato per il settore automobilistico. L’associazione cinese dei produttori di automobili (China Association of Automobile Manufacturers, CAAM) ha fatto sapere in un comunicato pubblicato sul suo sito internet che la vendita di automobili in Cina ha raggiunto nel 2012 i 19,31 milioni di unita’, registrando un aumento del 4,33% rispetto all’anno precedente e segnando un nuovo record. In crescita, del 4,63%, anche la produzione. ”Nel 2012 – si legge nel comunicato – sia le vendita sia la produzione di auto in Cina hanno toccato massimi storici”. La Cina ha superato, dal 2009 in poi, gli Stati Uniti. ”La produzione di automobili in Cina ha superato i 18 milioni di unita’ per tre anni consecutivi – osserva ancora il CAAM nella sua nota – e questo dimostra che l’industria e’ entrata in un percorso di crescita costante ad un livello alto”.

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Montezemolo in Cina: lavoriamo per paese come nostro secondo mercato stabile

E’ stato accolto come un capo di stato dal segretario del partito comunista di Guanzghou, Luca di Montezemolo, che ha scelto l’ex Canton (in concomitanza con il locale salone automobilistico) per chiudere i festeggiamenti del ventennale della presenza di Ferrari in Cina. E lo ha fatto in grande stile: 130 Ferrari provenienti da tutta la Cina guidate dai loro proprietari lungo la citta’ meridionale cinese in un tripudio di bandiere con il cavallino rampante fino allo stadio che ha ospitato i giochi asiatici del 2010, dove 18.000 persone hanno assistito ad uno spettacolo. Non solo: oltre 500 clienti ed altri ospiti hanno partecipato alla serata di chiusura culminata con la Canton Tower, il monumento piu’ famoso della citta’, illuminato di rosso. ”Sono molto impressionato – ha detto all’ANSA Montezemolo – a quello che ho visto stasera. Dimostrazione di quello che la Ferrari e’ per la Cina e viceversa, un mondo di passioni e di entusiasmo. Chiudiamo un anno positivo in Cina anche se il mercato cinese nel lusso e nel nostro segmento di vetture ha avuto un notevole rallentamento. Abbiamo gia’ 25 dealer in Greater China e l’obiettivo e’ quello di arrivare almeno ad una 30na nei prossimi mesi. Abbiamo tradizionalmente un grosso successo a Hong Kong, dove vendiamo in media 200 vetture, dove abbiamo anche tra i pu’ grandi collezionisti e dove l’anno prossimo festeggeremo i 30 anni di presenza in uno dei piu’ forti mercati per noi”. ”Il nostro obiettivo – continua Montezemolo – e’ quello di far diventare la Cina Continentale (senza Hong Kong, Taiwan e Macao, ndr), stabilmente il nostro secondo mercato del mondo dopo gli Usa, malgrado qui le auto, per ragioni di tasse, costino piu’ del doppio che altrove. Quali i prossimi passi in programma? ”Investiremo in maniera molto forte sul prodotto e incrementando i nostri rapporti anche nei confronti dei vertici politici. E’ la prima volta che ci presentiamo in Cina con 5 prodotti, ogni anno usciremo con un modello (alla fiera di Canton e’ stata portata la F12 berlinetta). Stiamo investendo sul marketing, sui corsi di guida sportiva, il challenge, l’accademia dei nuovi piloti, tutto per seminare il medio e lungo termine. Prevediamo in futuro delle vetture che abbiano caratteristiche per il mercato cinese, tailor made, su misura per i nostri clienti”. Per Montezemolo, i fatti di cronaca che hanno visto Ferrari protagoniste loro malgrado in Cina, non hanno intaccato le loro vendite, i clienti sono in aumento, sono principalmente giovani imprenditori cinesi appassionati, sotto i 40 anni. ”Oggi – spiega Edwin Fenech, Ceo Ferrari Cina – con i corsi che Ferrari fa ai clienti, c’e’ anche molta piu’ consapevolezza ed educazione del mezzo. Qui abbiamo una grossa credibilita’ anche tecnologica, con un occhio alle emissioni. Come il presidente Montezemolo ha annunciato, presenteremo l’anno prossimo qui la prima Ferrari ibrida”. ”In questo campo – conclude Montezemolo – siamo all’avanguardia: a Maranello siamo sufficienti al 100% nella produzione di energia, lavoriamo producendo da soli tutta la nostra energia pulita, abbiamo 200 alberi, con un indice di qualita’ all’interno dello stabilimento cosi’ alto che ci ha permesso di vincere il premio The best place to work in Europe. E’ questo il modello Ferrari che esportiamo e che anche in Cina e’ apprezzato”.

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