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Rischio doping per atleti cinesi alle Olimpiadi: la carne che mangiano contiene clenbuterolo

Preoccupazione per il rendimento degli atleti cinesi alle prossime Olimpiadi di Londra e’ stato espresso dalle autorita’ e dalla stampa, dal momento che molti atleti on stanno consumando carne in quanto in Cina contiene sostanze che l’antidoping sportivo considera vietate. Lo scrive il Global Times. A far accendere un campanello d’allarme e’ stata la sconfitta della squadra femminile cinese di pallavolo per 3-0 contro gli Usa alla finale del Gran Prix mondiale disputata domenica a Ningbo, non lontano da Shanghai. La sconfitta e’ stata attribuita al calo fisico delle atlete in preda anche a crampi, che non hanno consumato carne da tre settimane. In Cina la maggior parte della carne macellata arriva da animali a cui viene dato anche il clenbuterolo, una sostanza vietata dall’antidoping olimpico, usata dagli allevatori per ottenere una carne piu’ magra. Molti tifosi pero’ non credono in questa tesi che considerano una scusa e temono invece che le pessime performance di alcune squadre nazionali dipendono da cattivi allenamenti. Non e’ la prima volta che emerge il pericolo della carne al clenbuterolo per gli atleti. L’agenzia mondiale anti doping ha piu’ volte messo all’erta gli atleti che si recano in Cina e in Messico per gare, della presenza della sostanza nella carne. La judoka campionessa cinese Tong Wen e’ stata squalificata per due anni nel 2009 dopo essere stato scoperto positivo alla sostanza. Da quel momento la sua societa’ sportiva alleva in proprio i maiali, galline e anatre per evitare la contaminazione.

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Li Na rifiuta posto governativo

Li Na, la tennista cinese vincitrice del Roland Garros, ha rifiutato l’offerta di un posto nel governo della sua provincia natale, l’Hubei, nella Cina centrale. Lo scrive l’agenzia Nuova Cina. Li Na, 29 anni, è stata accolta da trionfatrice al suo ritorno in patria. Il governo dell’Hubei le ha consegnato un premio di 63 mila euro e le ha offerto il posto di direttore aggiunto del centro tennistico della provincia. “Non sono capace di dirigere altre persone, non riesco neanche a dirigere mio marito (che è anche il suo allenatore)”, ha risposto scherzando Li Na. “Inoltre, sono ancora una giocatrice in attività e non avrei il tempo di dedicarmi ad altri impegni”, ha aggiunto la tennista.

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Li Na, eroina del Roland Garros, fa impazzire il web in patria

E’ ormai diventata l’idolo di Cina la tennista Li Na, osannata al pari della superstar della pallacanestro Yao Ming, dopo la sua vittoria a Parigi alla finale del Roland Garros, che ha fatto di lei la prima tennista asiatica a vincere un titolo nel singolo. Secondo quanto riferisce l’Agenzia Nuova Cina la popolarita’ di Li e’ cresciuta di recente moltissimo nel paese, nonostante la sconfitta nella finale dell’Open di Australia nello scorso gennaio. Li Na aveva gia’ conquistato le prime pagine quando aveva vinto la semifinale contro Maria Sharapova. Oggi molti sono i giornali che dedicano l’apertura alla vittoria di Li Na (la finale e’ terminata in tarda serata in Cina quando molti giornali avevano gia’ chiuso), giocando con la vittoria della ”Cina rossa” sulla ”terra rossa”. La finalissima contro la campionessa italiana Francesca Schiavone, trasmessa in diretta dalla televisione di stato cinese, e’ stata vista da 95 milioni di persone, una cifra da record. Il blog di Li Na ha visto ieri notte aumentare i contatti di oltre 200.000 persone, arrivando a 2,07 milioni sui 470 milioni di internauti cinesi. In un messaggio c’era scritto che ”la vittoria appartiene a Li come a tutto il paese”. Altri internauti hanno scritto di essersi commossi fino alle lacrime assistendo alla partita. Sul China Daily, edizione on line, un commentatore ha scritto che ora ”il 4 giugno potra’ essere ricordato”, facendo riferimento alla ricorrenza del 4 giugno 1989, quando avvenne la strage di Tiananmen della quale Li Na, ha detto, rispondendo alla domanda di un giornalista, di non sapere nulla. Proveniente dalla citta’ di Wuhuan, nella Cina centrale, Li Na e’ considerata il simbolo dell’indipendenza delle donne cinesi della nuova generazione ed e’ acclamata come emblema del potere della Cina all’estero. Na Li e’ anche molto ammirata per il suo carattere forte. Nel 2008 diede vita ad un suo team scegliendosi l’allenatore e rispondendo in prima persona delle sue finanze. Secondo Wang Yifei, giocatore in un team provinciale di cui anche Li aveva fatto parte negli anni 90, ”la grande sorella Na” (come viene soprannominata) e’ un esempio per tutti perche’ e’ una donna forte, inflessibile e pertinace”. Il tennis e’ considerato uno sport di elite in Cina. Solo di recente il numero dei tennisti sta aumentando, ma la popolarita’ di questo sport rimane inferiore a quella della pallacanestro, del calcio e del ping pong.

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Tutti pazzi per Li Na, finalista al Roland Garros

Tutti pazzi per Li Na. In Cina cresce l’attesa per la finale del Roland Garros. Per la tennista dagli occhi a mandorla e dal carattere ribelle è la seconda finale di un torneo dello Slam. A gennaio in Australia fu sconfitta dalla belga Kim Clijsters e dopo quella delusione i suoi tifosi si aspettano la rivincita. Sarebbe un traguardo storico, mai nessun atleta asiatico infatti ha vinto un torneo di singolare nel grande circuito del tennis. Domani, quando nel Paese saranno le 22, la Cina in pratica si fermerà per vedere la finale in televisione. Su internet è già iniziato il tam-tam dei supporter di Li Na. “Tiferò per te, spero che vada bene. Tu sei l’orgoglio della Cina e noi ti sosterremo”, ha scritto un blogger sul popolare sito Weibo. “Vai Li Na! Un miliardo e 300 milioni di persone sono per te”, ha osservato un altro. L’evento ha smosso perfino le massime autorità del Paese. “La prima finale di Li Na agli Internazionali di Francia è il risultato di anni di duro lavoro e rappresenta anche il rapido sviluppo del tennis in Cina”, ha detto l’ambasciatore cinese in Francia Kong Quan ai media transalpini. “Usando una forza fuori del comune – ha proseguito – lei ha sonoramente sconfitto la russa Maria Sharapova e scritto la gloria e il fascino delle tenniste cinesi nella storia del torneo francese”. In Cina lo sport è sotto il diretto controllo delle autorità, solamente a pochi campioni è dato il permesso di sfruttare autonomamente la loro popolarità e gestire le loro carriere. Tra questi ci sono i campioni della Nba, con il gigante di Houston Yao Ming in testa; e adesso anche Li Na nel tennis. “E’ una grande cosa quando un cinese riesce nel suo lavoro autonomamente. Credo che il suo successo non ha niente a che fare con la nazione, lei ha pagato di suo per allenarsi”, ha detto un 34enne blogger di Pechino. “Li Na ci ha dimostrato che un atleta professionista per riuscire può fare affidamento solo su se stesso e sulle proprie capacità. Non ha bisogno di rappresentare nessuno e non ha bisogno di nessuno per rappresentarlo”, ha detto un altro. La 29enne di Wuhuan, attuale n.7 del ranking mondiale, è la prima cinese ad aver varcato la soglia delle top ten. Carattere ribelle e imprevedibile, Li Na porta un vistoso tatuaggio su una spalla. Eppure da bambina non aveva iniziato con il tennis ma giocando a badminton, e nove anni fa aveva addirittura interrotto la sua carriera per seguire dei corsi di giornalismo all’università, insieme a quello che sarebbe diventato suo marito, Jiang Shan, che è poi diventato anche il suo allenatore. Fino a qualche settimana fa, però: dopo quattro eliminazioni al primo turno, seguite all’exploit di Melbourne, la cinese ha “esonerato” il suo marito-coach. Ora la segue il danese Michael Mortensen.

fonte: ANSA

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