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Banchiere truffa clienti e gioca d’azzardo

Il vicepresidente di una delle quattro grandi banche pubbliche cinesi e’ stato arrestato per gioco d’ azzardo e per uso improprio del denaro dei clienti. Lo afferma il sito web cinese Caixin.com. Secondo le notizie Yang Kun, della Agricultural Bank of China, e’ stato fermato alcuni giorni fa a Pechino, mentre la Commissione centrale per ispezioni di disciplina del Partito Comunista Cinese ha aperto un’ indagine sul suo operato. In sostanza, Yang sarebbe accusato di aver usato i fondi della banca per giocare nei casino di Macao, la Speciale regione amministrativa della Cina diventata la Las Vegas d’ oriente. Se le accuse verranno confermate, si trattera’ del piu’ grave caso di corruzione a coinvolgere dirigenti della grandi banche pubbliche cinese dal 2005, quando sono state quotate in Borsa. Nel 2010 l’ Agricultural Bank aveva lanciato un’ Ipo, una massiccia offerta pubblica di azioni che le aveva permesso di raccogliere 22 miliardi di dollari. Yang era considerato fino ad oggi uno degli ”astri nascenti” della finanza cinese.

fonte: ANSA

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In Cina la più grande ipo della storia

Missione compiuta per l’Agricultural Bank of China. Al suo sbarco in Borsa la banca cinese ha annunciato di aver ufficialmente completato una raccolta di 22,1 miliardi di dollari sulle piazze di Hong Kong e Shanghai mettendo a segno la maggiore Ipo (Initial Public Offering) della storia. Il precedente record apparteneva ad un altro istituto del gigante asiatico: alla Industrial & Commercial Bank of China, che nel 2006 raccolse 21,9 miliardi di dollari al suo debutto sui mercati. AgBank, com’e’ universalmente conosciuta, e’ riuscita nell’impresa di conquistare il titolo di maggiore Ipo della storia dopo aver esercitato interamente l’opzione di over allotment per la porzione di Shanghai della sua Ipo. Sono state 3,34 miliardi di azioni vendute al prezzo originario dell’Ipo di 2,68 yuan per azione a permettere il balzo in avanti e il record. In una prima vendita riservata agli investitori istituzionali ed effettuata simultaneamente ad Hong Kong e Shanghai il 6 luglio scorso, la banca aveva gia’ incassato 19,2 miliardi di dollari. Venerdi’ le azioni dell’AgBank sono salite da 0,37 yuan a 2,69 yuan, mentre oggi l’aumento e’ stato dello 0,74%. AgBank, che ha avviato gli scambi a Shanghai il 15 luglio e il 16 ad Hong Kong, e’ l’ultimo dei quattro grandi istituti bancari cinesi a quotarsi in Borsa. Le altre, la Bank of China, la China Construction Bank e la Commercial Bank of China, vi erano entrate quattro anni fa. Gli investitori sperano che con la quotazione di AgBank la Borsa di Shanghai si risollevi dopo aver perso il 25% del proprio valore dall’inizio dell’anno. La banca ha una rete di 24.000 sportelli ed e’ il principale erogatore di prestiti alle aree rurali. Infatti, a differenza delle altri grandi banche della Cina, AgBank ha l’esplicito mandato del governo di aiutare e sostenere le prospettive economiche delle aree piu’ povere e rurali del paese. Secondo alcuni analisti, questo compito pone AgBank in una posizione difficile, ossia quella di conciliare le sue diverse identita’. ”E’ il tema di maggiore tensione dopo lo sbarco in Borsa. Qualsiasi problema ci sara’ nelle aree rurali, il governo vorra’ utilizzare AgBank per far fluire credito”, sottolineano gli analisti. Tuttavia per alcuni investitori questo non rappresenta un problema. AgBank ha una ”buona rete di sportelli nelle campagne e tutti sappiamo che il prossimo motore di crescita dell’economia cinese sara’ l’urbanizzazione”.

fonte: Ansa

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Colosso cinese in borsa, verso più grande Ipo della storia

Lo sbarco in borsa di Agricultural Bank of China (AgBank) potrebbe diventare il maggiore della storia: sulle piazze di Hong Kong e Shanghai l’istituto cinese raccoglie 19,2 miliardi di dollari. Ma, se tutte le opzioni verranno esercitate, le risorse raccolte attraverso l’ipo potrebbero raggiungere quota 22,1 miliardi di dollari, consentendo ad AgBank di battere la rivale cinese Industrial & Commercial Bank of China, che nel 2006 conquistò il titolo di maggiore ipo della storia con 21,9 miliardi di dollari. A Hong Kong i titoli AgBank – secondo alcune indiscrezioni – sono stati venduti a 3,20 dollari di Hong Kong, mentre a Shanghai a 2,68 yuan per azione. Con i suoi 24.000 sportelli e la maggiore base clienti al mondo, AgBank e il suo proprietario, ovvero il governo cinese, chiedono agli investitori di scommettere sul futuro della Cina. E il buon andamento della domanda, soprattutto in un momento di volatilità dei mercati, sembra confermare il voto di fiducia del mercato nel futuro di crescita di Pechino. “Il fatto che il governo cinese sia in grado di vendere un così vasto ammontare di titoli di una banca non di elevata qualità e mentre i mercati sono volatili mostra sempre più come il timore di comando stia passano dai paesi sviluppati a quelli emergenti” osservano alcuni analisti. Agli investitori AgBank si presenta come una banca moderna che gioca un ruolo importante nell’economia cinese, soprattutto nelle aree rurali. A differenza delle altri grandi banche della Cina, AgBank ha l’esplicito mandato del governo di aiutare e sostenere le prospettive economiche delle aree più povere del paese e quelle rurali. E questo – secondo alcuni osservatori – pone AgBank in una posizione difficile, sempre alla ricerca di conciliare le sue diverse identità. Una ricerca che si protrarrà anche dopo l’ipo. “E’ il tema maggiore tensione dopo lo sbarco in Borsa. Qualsiasi problema ci sarà nelle aree rurali, il governo vorrà utilizzare AgBank per far fluire credito” spiega al Wall Street Journal Yuk-shing Cheng, professore all’università battista di Hong Kong. Fra tutte le banche cinesi, infatti, gli obblighi sociali di AgBank sono i maggiori. Ma alcuni investitori non vedono questo come un problema. AgBank ha un “buona rete di sportelli nelle campagne e tutti sappiamo – mettono in evidenza alcuni osservatori – che il prossimo motore di crescita dell’economia cinese sarà l’urbanizzazione”.

fonte: Ansa

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