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Oltre 100 aziende italiane a fiera food in Cina

Si è aperta stamani a Shanghai la 17/a edizione della fiera Food & Hospitality China, una delle più importanti in Asia del settore. Anche quest’anno, l’Italia è uno dei paesi più rappresentati tra i 70 presenti, con oltre 100 aziende, diverse delle quali ospitate nel padiglione realizzato come di consueto dall’Agenzia Ice. Nell’area italiana, non solo aziende: una zona è destinata ad una serie di seminari tematici sui prodotti italiani del cibo e del vino, con l’intento di accompagnare i numerosi buyers cinesi, l’80% degli oltre 30.000 visitatori dell’anno scorso, sulla qualità dei prodotti italiani, sul loro uso, sulla loro versatilità, sulle loro caratteristiche. “Quest’anno – ha detto all’inaugurazione il console generale Vincenzo De Luca – abbiamo avuto segnali incoraggianti nel settore, avendo registrato fino a settembre +15% di aumento nella vendita di vini e +20% nel food made in Italy. L’anno scorso erano più bassi. I nostri competitor, pur vendendo più di noi, hanno avuto crescite inferiori”. “La qualità dei prodotti italiani – ha proseguito De Luca – ripaga sia nella ristorazione italiana, che sta crescendo molto qui, sia grazie ad aumento dei visitatori cinesi in Italia, che, visitando il nostro paese, assaggiano e ritornando comprano. Quest’anno sono presenti molte più aziende del settore oliario, ma manca una buona presenza del settore dei prodotti da forno, nel quale siamo cresciuti del 47% pur in assenza di grandi gruppi”. “Secondo i dati in nostro possesso – spiega Claudio Pasqualucci, direttore Ice Shanghai – le importazioni settoriali cinesi sono in costante crescita, arrivando nel 2012 a 86,1 miliardi dollari, con un aumento in valore del 20,6% rispetto al 2011. Nello stesso periodo l’Italia ha esportato prodotti agroalimentari e bevande per 323 milioni dollari, in crescita del 7,7%, con una quota di mercato pari allo 0,4%. I prodotti maggiormente esportati sono la cioccolata, i vini, l’olio d’oliva, le conserve alimentari, il caffè e la pasta”. “Se osserviamo i dati dei primi 9 mesi del 2013 – continua Pasqualucci – la Cina ha importato prodotti agroalimentari e bevande per 67,8 miliardi USD, con una crescita del 7,3%, mentre le esportazioni del made in Italy in Cina hanno toccato 263 milioni USD (+22% rispetto allo stesso periodo del 2012)”. “L’Italia occupa la 26/a posizione – ha concluso Pasqualucci – Se però andiamo ad osservare i prodotti di punta del made in Italy, nei primi nove mesi del 2013 essi hanno consolidato e, in alcuni casi, perfino migliorato la loro posizione di primo piano nel mercato locale: primo posto per cioccolato, secondo per olio d’oliva, spumante, pasta e acque minerali; terzo per vino imbottigliato; quarto per caffè; quinto per i formaggi”.

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Made in Italy: al via Music China, forte presenta di liutai italiani

Ancora una volta Italia protagonista alla nuova edizione di Music China, la più grande fiera asiatica di strumenti musicali, inaugurata oggi. In un’area centrale di 400 mq, l’Agenzia Ice, in collaborazione con Acisa (Associazione Costruttori Italiani Strumenti Acustici), ha organizzato il padiglione Italia, con 36 aziende italiane (altre otto sono ospitate in zone diverse della fiera), tra quelle più rappresentative in Italia nel settore con la liuteria che fa la parte del leone ed è accompagnata da fisarmoniche, componenti e accessori. Tra gli espositori da segnalare il Consorzio Liutai “Antonio Stradivari” di Cremona, in rappresentanza di oltre 60 liutai, e Salvi Harps, leader mondiale nella produzione di arpe. “Music China – ha detto il console italiano aggiunto Eugenia Palagi che ha inaugurato stamattina il padiglione insieme a Claudio Pasqualucci, direttore dell’ufficio Ice di Shanghai e al direttore dell’Istituto di Cultura italiano Carlo Molina – costituisce una vetrina di grande risalto per le imprese interessate alla Cina. Le aziende italiane partecipano ogni anno più numerose in questo mercato chiave per il settore degli strumenti musicali. Alla scorsa edizione l’Italia è risultata essere il primo paese non asiatico per numero di espositori, superando la Germania”. “Nell’ultimo decennio – spiega Pasqualucci – il settore dell’entertainment ha conosciuto in Cina una rapida evoluzione. L’alto livello di cultura musicale del Paese ha favorito lo sviluppo dell’industria degli strumenti musicali cinese, il cui fatturato nel 2012 ha superato i 3 miliardi di Euro, con una crescita dell’11,3% rispetto all’anno precedente”. In base ai dati statistici di fonte cinese, la graduatoria 2012 dei Paesi fornitori della Cina di strumenti musicali vede al primo posto il Giappone, seguito da Indonesia, Germania, Corea del Sud, Taiwan e Stati Uniti, con l’Italia stabile al settimo posto, per un valore delle esportazioni di 4,78 milioni di dollari ed una crescita del 9,4%. L’Italia è comunque il primo paese fornitore della Cina di strumenti ad arco (violini, viole e violoncelli, con una quota di oltre il 50% del mercato cinese), per un valore delle nostre esportazioni di 862.000 dollari USA. All’inaugurazione ha suonato il contrabbassista Daniele Patumi, apprezzato maestro del jazz, da qualche tempo in Cina.

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Made in Italy: nuove tecnologie tessili italiane a Canton

Le nuove tecnologie italiane nel settore del tessile tecnico e non woven, sono al centro del seminario organizzato stamattina dall’Acimit (Associazione dei costruttori italiani di macchinario per l’industria tessile) e dell’Agenzia Ice a Guangzhou, l’ex Canton. “La Cina -spiega Paolo Quattrocchi, responsabile dell’ufficio Ice di Guangzhou – è il più grande mercato mondiale delle macchine tessili. Anche per la produzione italiana rappresenta il principale mercato di riferimento che, con un valore di circa 500 milioni di dollari nel 2012, assorbe circa il 20% delle nostre esportazioni di macchine tessili. L’Italia, con una quota dell’11%, è uno dei principali fornitori di tecnologie tessili della Cina”. I tessili tecnici rappresentano il 27% del mercato mondiale del tessile, con un volume pari a 22 milioni di tonnellate ed un valore pari a 160 milioni di dollari (dati 2012). Guanzghou è il capoluogo del Guangdong, la provincia chiamata la “fabbrica della Cina” per l’enorme presenza di aziende manifatturiere. Il seminario, seguito da incontri b2b, persegue l’obiettivo di consentire alle aziende meccanotessili italiane partecipanti di rafforzare la propria presenza commerciale nella regione cinese del Guangdong, estendendo la propria rete di contatti commerciali. Nell’ampio panorama cinese della produzione dei tessuti tecnici e non woven, il Guangdong, con 211.000 tonnellate di prodotto nel 2012 e con circa 500 aziende operanti in questo specifico comparto, ricopre un ruolo di grande rilievo.

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Firmato accordo tra Ice e Shanghai Expo Group per utilizzo ex padiglione Expo

L’agenzia per l’internazionalizzazione Ice ha firmato un accordo in Cina per la realizzazione di una piattaforma stabile di sviluppo dell’interscambio commerciale tra l’Italia e il paese del Dragone. L’accordo è stato firmato a Shanghai dal presidente dell’Ice, Riccardo Monti e da Ding Hao, presidente di Shanghai Expo Group e prevede che l’agenzia per la internazionalizzazione delle imprese italiane utilizzi l’ex padiglione italiano dell’Expo di Shanghai, oggi Italian Expo Center dopo la donazione effettuata al governo cinese, per manifestazioni promozionali. La struttura è una delle poche rimaste in piedi dopo l’Expo del 2010 e la prima ad essere riaperta al pubblico, nel maggio scorso. Ospita una prestigiosa mostra Ferrari, vetrine di diverse importanti aziende italiane e un allestimento curato dalla Triennale di Milano. “Con l’accordo – ha spiegato il presidente Riccardo Monti – l’Italia si può presentare in una prestigiosa struttura, già punto di riferimento durante l’Expo che oggi è stata arricchita anche da spazi esterni. La possibilità di organizzare eventi promozionali per le nostre aziende dei diversi settori in questo luogo prestigioso, aumenta la necessaria visibilità che dobbiamo dare in un mercato così importante come la Cina”.

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Agenzia Ice porta Italia a fiera investimenti in Cina

Anche l’Italia alla fiera per l’attrazione di investimenti cinesi all’estero, che ha aperto ieri i battenti a Xiamen, nella provincia sud orientale cinese del Fujian. L’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, l’ex Ice, partecipa infatti con un proprio stand alla China International Fair for Investment & Trade (Cifit), una piattaforma di incontro tra le principali agenzie per la promozione degli investimenti e potenziali investitori cinesi. L’edizione 2011 ha registrato la presenza di espositori provenienti da 62 Paesi e di 70.000 visitatori, di cui 55.000 cinesi e 15.000 stranieri. ”Uno dei compiti fondamentali della nuova Agenzia Ice – ha dichiarato il Presidente Riccardo Monti – e’ quello di promuovere l’Italia concentrandosi sull’attrazione degli investimenti diretti esteri, un’attivita’ di importanza fondamentale per la ripresa della crescita e del mercato occupazionale interno. La leva degli investimenti esteri – ha proseguito il Presidente dell’Agenzia ICE – rappresenta un potenziale non del tutto sfruttato nel nostro Paese. E’ necessario recuperare il ritardo accumulato in modo particolare verso mercati come la Cina che, da paese di destinazione, sta divenendo un esportatore significativo di capitali destinati sempre piu’ ad investimenti produttivi e non solo finanziari. Il Cifit di Xiamen viene quindi a rappresentare un appuntamento importante per far conoscere le numerose eccellenze italiane in chiave di attrazione degli investimenti”. L’agenzia Ice cura anche in fiera sia l’organizzazione di un seminario di presentazione dell’Italia, ove saranno evidenziate le opportunita’ di investimento sul territorio, che la partecipazione alla ‘2012 Round-Table Conference for World Chamber Leaders’. I settori che saranno presentati nel corso del seminario riguardano la logistica, le energie rinnovabili (per le quali l’Italia rappresenta il quarto piu’ importante paese investitore all’interno del G20 dopo USA, Cina e Germania), le biotecnologie (al terzo posto in Europa dopo Germania e Gran Bretagna per numero di aziende che vi operano) e l’information and communication technology, settore per il quale l’Italia rappresenta il quarto mercato in termini di ampiezza e capacità in Europa.

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