Xi Jinping e il nuovo gruppo dirigente cinese battono il primo colpo contro corruzione e inefficienza, piaghe endemiche della societa’ cinese contro le quali il neo leader di Pechino ha annunciato fin da subito di voler combattere a tutti i livelli. Il ministero delle Ferrovie e la commissione nazionale per la Pianificazione familiare sono le principali vittime di una ristrutturazione della struttura del governo cinese, annunciata oggi. Mastodontici, potenti e corrotti, questi organismi verranno sciolti e le loro funzioni assunte rispettivamente dal ministero dei Trasporti e da quello della Sanita’. Altri tagli e accorpamenti riguardano il settore della sicurezza alimentare e quello della marina civile e militare. Con questi, i ministeri saranno ridotti a 25 in tutto. Si tratta della piu’ grossa riorganizzazione del governo dal 1998, quando un’operazione analoga fu lanciata dall’allora premier Zhu Rongji, che rimodello’ il Consiglio di Stato, cioe’ il gabinetto di governo che comprende i ministeri e altre strutture con poteri analoghi. L’annuncio della ristrutturazione e’ stato dato dal segretario generale del Consiglio, Ma Kai, in un intervento all’Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento cinese, riunita a Pechino. La prossima settimana i tremila delegati dell’Assemblea eleggeranno il nuova presidente della Repubblica, il sessantenne Xi Jinping (gia’ alla guida del Partito), e il nuovo premier, che sara’ il 58enne Li Keqiang. La ristrutturazione e’ anche la prima iniziativa rilevante del nuovo gruppo dirigente, che nei prossimi giorni completera’ il processo di successione ai vertici. L’amministrazione uscente del presidente Hu Jintao e del premier Wen Jiabao e’ stata negli ultimi mesi accusata, seppure sottovoce, di ”immobilismo”, tanto da far parlare qualcuno di ”decennio sprecato”. Nel discorso di oggi, Ma Kai ha affermato che il comportamento di alcuni funzionari e’ stato caratterizzato da ”violazioni della legge, promozione degli interessi personali e corruzione”. Non e’ chiaro se lo scioglimento della commissione per la Pianificazione familiare preluda all’abolizione della legge che impone alle coppie cinesi urbane di non avere piu’ di un figlio. La legge rimane per il momento in vigore, ma e’ largamente impopolare e superata dalla realta’, dato che oltre la meta’ degli 1,3 miliardi di cinesi vive nelle citta’ e che un numero sempre maggiore di donne ritarda il momento della procreazione per dedicarsi al lavoro. La commissione aveva, tra le altre, la responsabilita’ di assegnare ad ogni provincia le ”quote” annuali di nascite consentite. La necessita’ di rispettare quelle quote ha dato luogo ad abusi tra cui gli aborti forzati, imposti a volte al settimo mese di gravidanza. Il ministero delle Ferrovie e’ invece una sorta di ”Stato nello Stato” che ancora oggi ha la sua polizia e il suo sistema giudiziario amministrati autonomamente; non e’ chiaro cosa sara’ di queste strutture con l’ abolizione del ministero, ma si suppone che vengano anch’esse abolite. Nel 2011 il titolare del ministero Liu Zhijun e’ stato licenziato ed e’ attualmente sotto processo per corruzione.
fonte: Beniamino Natale per ANSA
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