”I cinesi sono molto interessati agli investimenti nel nostro paese. Ci sono dossier importanti, molte opportunita’ di investimento e sono diversi gli operatori cinesi che guardano ad aziende italiane”. E’ quanto ha detto il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, partecipando ad una serata a Shanghai di incontro con la locale comunita’ italiana d’affari, dopo la due giorni a Pechino. Accompagnato dal presidente dell’agenzia Ice, Riccardo Monti, dal presidente di Sace, Giovanni Castellaneta, dall’ambasciatore italiano a Pechino Attilio Massimo Iannucci e dal console generale italiano a Shanghai Vincenzo de Luca, Passera ha incontrato oltre 200 imprenditori e manager dislocati nella Cina orientale, riuniti nello Shanghai Italian Center. ”Abbiamo lavorato – ha detto Passera – affinche’ il Sistema Italia che qui a Shanghai funziona bene, potesse diventare una norma nel paese. Sulla questione economica italiana, siamo dovuti intervenire per evitare disastri maggiori, la spending review ha evitato peggiori problemi”. A Pechino il ministro dello sviluppo economico aveva incontrato sia i vertici del fondo sovrano cinese China Investment Corporation, sia esponenti della Bank of China che dell’autorita’ che si occupa dei marchi che lavora per la proprieta’ intellettuale. ”Con l’autorita’ per i marchi – ha detto il ministro – abbiamo avuto un incontro molto importante, con impegni seri sul rispetto delle proprieta”. Per Passera, l’incontro con il Cic e’ stato di ”grande soddisfazione”. Il ministro ha detto che le banche cinesi sono molto interessate all’Italia ma non ha ravvisato questioni sul fatto che non ci sia reciprocita’ con le cinesi che possono liberamente in Italia ma le italiane (straniere in generale) non possono operare allo stesso modo in Cina. La visita di Passera si chiudera’ domani con un incontro con potenziali investitori cinesi e aziende che gia’ investono in Italia come Huawei (del quale Passera incontrera’ il presidente), Cosco, Shanghai Electric, Chery International.
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Passera: i cinesi guardano a Italia per investimenti
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Almeno 18 gruppi cinesi pronti ad investire in Italia
Aziende italiane e cinesi a confronto sugli investimenti: 18 grandi imprese asiatiche e 60 aziende italiane sono state impegnate oggi a Roma in piu’ di 100 incontri operativi per stringere alleanze e avviare collaborazioni. L’evento e’ stato organizzato da Invitalia, l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di’impresa, in collaborazione con la Camera di commercio cinese per l’import ed export di macchinari e prodotti elettronici, in occasione della presenza a Roma del viceministro del commercio cinese Jiang Yaoping. La delegazione di imprese e banche italiane si e’ confrontata con i big del sistema industriale cinese – tra cui Harbin Electric International, Zoomlion, Sedin Engineering, LiuGong Machinery – attivi in settori strategici come energia, finanza, hi-tech, infrastrutture, ICT, real estate, ingegneria e chimica. ”La Cina – ha detto il presidente di Invitalia ,Giancarlo Innocenzi Botti – e’ uno dei Paesi target dell’azione dell’Agenzia: nell’ultimo triennio abbiamo favorito l’insediamento di grandi imprese cinesi in Italia, organizzando 19 eventi promozionali e sottoscrivendo accordi con enti istituzionali e associazioni di categoria”. Jiang Yaoping ha confermato ”l’obiettivo di incrementare l’interscambio tra i due Paesi e, in particolare, gli investimenti cinesi in Italia, rafforzando le collaborazioni nel settore dell’alta tecnologia. L’Italia e’ oggi il nostro quinto partner commerciale. Nel 2011 l’interscambio e’ stato superiore ai 50 miliardi di dollari, con una crescita del 25% delle importazioni cinesi dall’Italia e un +17% delle importazioni italiane dalla Cina”. Per il consigliere per l’internazionalizzazione del ministro Corrado Passera, Riccardo Monti, ”la Cina e’ una priorita’ per l’Italia. Dunque, dobbiamo avere piu’ Cina. Bisogna recuperare l’enorme ritardo tra Italia e Cina, soprattutto in tema di investimenti reciproci. Negli ultimi quindici anni la Cina e’ stato il piu’ grande attrattore di capitali, ma negli ultimi anni sta diventando anche un grande esportatore di investimenti, forte di una massa di ricchezza che viene destinata sempre più a investimenti produttivi e non solo finanziari”. Sono attualmente quasi 100 – precisa Invitalia – le imprese italiane controllate o partecipate da capitali cinesi, con un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro e 5.000 dipendenti.
fonte: ANSA
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Per il premier Wen, tasso di cambio dello yuan ‘vicino ad equilibrio’
Il tasso di cambio dello yuan e’ ”vicino” a raggiungere un punto di equilibrio. Lo ha affermato oggi il premier cinese Wen Jiabao nella conferenza stampa che ha chiuso i lavori dell’ Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento cinese. Wen ha ricordato che dal 2005 ad oggi la valuta cinese si e’ apprezzata di circa il 30 per cento. Il premier ha sottolineato che negli ultimi mesi, sulla piazza di Hong Kong, il valore dello yuan ha oscillato nelle due direzioni, un’indicazione che ”forse” ha raggiunto un punto di equilibrio.
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La Cina interessata alle dismissioni immobiliari italiane
La Cina guarda al Real Estate italiano e sbarca a Eire, la manifestazione italiana in programma dal 5 al 7 giugno a Fieramilano. La partecipazione della delegazione cinese ad Eire, è stata resa possibile grazie ad un accordo siglato tra GeFi Spa, società organizzatrice di Expo Italia Real Estate, e China Milan Equity Exchange Srl (Cmex), con il supporto di Capital Advisors Srl. Ad Eire sarà presente anche la banca d’affari olandese, Kempen & Co, attiva nel Real Estate.Gli investitori di Pechino puntano prevalentemente su infrastrutture, logistica, nodi strategici e turismo e sulla dismissione del patrimonio immobiliare pubblico dell’Italia.” Sarà la prima volta in assoluto – precisano – che un gruppo di investitori di Pechino arriverà nel nostro Paese per valutare, ed eventualmente finanziare, le opportunità di sviluppo sul territorio”. Il colosso olandese Kempen & Co, attiva nel Real Estate, che considera l’Italia un paese strategico per il mercato immobiliare europeo quotato in Borsa. L’Italia, infatti, rappresenta gran parte del portafoglio di compagnie quotate come Corio, Eurocommercial, Foncier des Regions e Klepierre, sottolinea Kempen & Co, precisando che “società italiane come Beni Stabili e Igd sono da anni importanti attori” all’interno del settore. Perciò, secondo la banca olandese, una buona conoscenza dei mercati immobiliari italiani è importante per raggiungere certe performance. Eire sarà l’occasione per incrementare i contatti e la competenza sul Real Estate italiano e sui suoi grandi attori.
fonte: ANSA
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Premier cinese abbassa stime di crescita al 7,5%
La Cina ha fissato il suo livello ”ideale” di crescita per il 2012 al 7,5%, il tasso piu’ basso degli ultimi otto anni, spingendo verso il basso i mercati finanziari asiatici. L’ annuncio del premier Wen Jiabao, che oggi ha tenuto agli oltre tremila delegati dell’ Assemblea Nazionale del Popolo (o Npc, la versione cinese di un parlamento) un rapporto inspirato alla prudenza e al timore di ripercussioni negative sull’ economia del Dragone della stagnazione in Europa e negli Usa, i principali mercati delle esportazioni cinesi. ”I nostri obiettivi – ha affermato il premier – sono quelli di promuovere una crescita economica robusta, di mantenere i prezzi stabili e di vigilare contro i rischi finanziari mantenendo la circolazione di moneta e l’ offerta di credito a livelli appropriati, con un approccio prudente e flessibile”. Wen ha indicato nel 4% il livello entro il quale il governo vorrebbe mantenere l’ inflazione (oggi molto piu’ alta, soprattutto per quanto riguarda i generi alimentari). Per far questo, le misure di contenimento della ”bolla” del mercato immobiliare rimarranno in vigore mentre il tasso di cambio dello yuan – pomo della discordia con molti partner commerciali, in primo luogo gli Usa – verra’ mantenuto ”sostanzialmente stabile”. Wen Jiabao ha parlato anche del debito delle amministrazioni provinciali. ”Rafforzeremo – ha detto – la supervisione del debito dei governi locali e vigileremo contro i rischi (che presenta). Indagheremo ulteriormente e regoleremo l’ attivita’ delle compagnie finanziarie gestite dai governi locali”. Il governo individua nell’aumento dei consumi interni uno dei suoi obiettivi centrali, ha proseguito Wen. Gli economisti sottolineano che il tasso di crescita ”ideale” e’ piu’ un livello sotto al quale non scendere che un ”tetto” da non superare. Non per niente il tasso dell’ 8% e’ stato largamente superato in tutti gli otto anni passati, compresi il 2008 e il 2009, segnati dalle conseguenze della crisi finanziaria internazionale. La crescita e’ stata ”tirata” dagli investimenti pubblici nelle infrastrutture e dagli interventi speculativi sul mercato immobiliare ed ha avuto come protagoniste le grandi imprese pubbliche, controllate direttamente dalle lobby legate al Partito comunista e all’ Esercito Popolare di Liberazione. Un riequilibrio dell’economia che privilegi i consumi delle classi medie con investimenti pubblici in settori come il welfare e l’ istruzione deve passare attraverso un ridimensionamento dei settori privilegiati. Una manovra resa estremamente difficile dal processo, in pieno svolgimento, del passaggio di poteri da Wen Jiabao e dal presidente Hu Jintao alla nuova generazione di dirigenti comunisti, che non sara’ completato fino alla primavera del 2013.
fonte: ANSA
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Ai minimi dai 10 anni le quote cinesi in asset Usa
Fuga cinese dal dollaro e dagli asset americani: la quota delle riserve cinesi parcheggiate in asset americani e’ scesa ai minimi dell’ultimo decennio al 54% alla fine di giugno, dal 65% del 2010 e il 74% del 2006. Lo riporta il Wall Street Journal citando calcoli della Dow Jones. Gli acquisti di titoli americani da parte di Pechino rappresentano alla fine di giugno 2011 solo il 15% della crescita delle riserve cinesi, ”una diminuzione sostanziale dal 45% del 2010 e da una media del 63% in un periodo di cinque anni”. I dati sembrano indicare che la Cina abbia diversificato le proprie riserve e i propri acquisti orientandosi piu’ verso l’Europa, in linea con quanto dichiarato nei mesi scorsi dal premier Wen Jiabao, secondo il quale ”l’Europa e’ la maggiore destinazione della Cina per diversificare le proprie riserve in valuta estera”.
fonte: ANSA
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