E’ entrata in vigore oggi in Cina la nuova regolamentazione secondo cui nessun prodotto tecnologico straniero può essere venduto nel Paese senza essere stato preventivamente passato al vaglio dalla Cyberspace Administration, il massimo organo per il controllo di internet: la Apple è la prima azienda straniera ad accettare che Pechino esegua i nuovi controlli sui suoi prodotti prima dell’immissione nel mercato cinese. Altre aziende, come Google o Facebook, non hanno ancora risposto alla richiesta cinese. La decisione di Pechino è nata soprattutto dopo le rivelazioni Edward Snowden, il tecnico che lavorava per una società dell’Nsa americana, il quale ha indicato tra l’altro che Washington controllava alcuni computer in un’università cinese. Il governo cinese ha inoltre deciso di limitare sempre di più, fino a bandirli entro il 2020, i prodotti tecnologici stranieri negli uffici pubblici legati ai settori militare e bancario, per sostituiti da prodotti locali considerati più sicuri.
In vigore in Cina nuovi controlli su prodotti con tecnologie straniere
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