Almeno 11 “terroristi” sono morti nella Cina occidentale in scontri con la polizia. Lo scrive l’agenzia Nuova Cina. L’episodio sono avvenuti nella provincia dello Xinjiang, al centro di scontri da tempo tra gli uighuri, di religione musulmana, e le autorità cinesi. I primi chiedono maggiore autonomia e libertà di culto, i cinesi li considerano terroristi secessionisti. Secondo la Nuova Cina, otto “terroristi” sono morti uccisi dalla polizia negli scontri, tre invece sono morti a causa dello scoppio di una bombola di gas che trasportavano come bomba. Gli uighuri, a bordo di auto e ciclomotori, avrebbero tentato di attaccare con armi e bombole di gas una stazione di polizia nella contea di Wushi, prefettura di Aksu. Sei “terroristi” erano già stati uccisi in scontri simili lo scorso 24 gennaio a Xinhe, nella stessa prefettura di Aksu.