Il Congresso spagnolo ha approvato, con i soli voti della maggioranza del PP, la riforma della “giustizia universale”, che, di fatto, chiude la vicenda giudiziaria del genocidio in Tibet. Due giorni fa il giudice spagnolo Ismael Moreno aveva emesso ordini internazionali di cattura e detenzione in carcere senza condizionale nei confronti dell’ex presidente cinese Jiang Zemin, dell’ex premier Li Peng e altri tre ex dirigenti del partito comunista cinese. Il provvedimento è stato emesso a poche ore dalla dichiarazione della portavoce del ministro degli esteri cinese, Hua Chunying, con la quale si esprimevano “disappunto e contrarietà” per l’ordine di cattura e si auspicava che “il Governo spagnolo sapesse come risolvere questo problema” che “incide sullo sviluppo positivo delle relazioni bilaterali”. Con questa riforma (179 sì e 163 no) vengono limitati i casi di interventi per crimini avvenuti fuori dalla Spagna, come quello all’origine dell’inchiesta, avviata su denuncia di alcune associazioni a sostegno del Tibet e di un monaco tibetano naturalizzato spagnolo. I partiti di opposizione hanno annunciato ricorso al Tribunale costituzionale.
fonte: ANSA