Ha lanciato un movimento per la trasparenza chiedendo ai dirigenti politici cinesi di rendere pubblica la loro situazione finanziaria. E proprio oggi – nel giorno in cui scoppia lo scandalo sui miliardi accumulati da decine di parenti dei principali leader nei paradisi fiscali emerso grazie ad un gruppo di giornalisti indipendenti – si è aperto a Pechino il processo contro di lui. Xu Zhiyong, uno dei piu’ noti attivisti per i diritti umani e fondatore del Nuovo Movimento dei Cittadini è accusato di aver ”radunato una folla per disturbare l’ordine pubblico”. L’ aula nella quale si è svolta l’udienza del processo, alla periferia di Pechino, era protetta da un massiccio schieramento di polizia che ha tenuto a distanza attivisti e giornalisti. I corrispondenti della Bbc e dalla Cnn sono stati presi di mira dagli agenti. In un messaggio sul sito di comunicazione sociale Twitter, David McKenzie della Cnn ha affermato di essere stato “spintonato e detenuto” e che l’ equipaggiamento della sua troupe è stato ”danneggiato”. Diplomatici europei hanno affermato di essere riusciti ad entrare nell’ edificio che ospita il tribunale ma non nell’ aula per assistere al procedimento. Altri sette membri del gruppo da lui fondato verranno processati nelle prossime settimane. Gli esponenti del Nuovo Movimento dei Cittadini sono i piu’ noti tra le centinaia di attivisti finiti nel mirino dell’apparato di sicurezza cinese negli ultimi 14 mesi, cioè da quando è salito al potere il presidente della Repubblica e segretario del Partito Comunista Cinese Xi Jinping. Gli avvocati di Xu hanno affermato di considerare il processo “illegale” e di aver deciso di rimanere in silenzio nel corso del procedimento. La condanna di Xu, che rischia fino ad un massimo di cinque anni di prigione, è considerata “sicura” dai legali. Il portavoce del ministero degli esteri cinese Hong Lei, in un briefing per la stampa a Pechino, ha sostenuto che quello di Xu e’ “un ordinario caso criminale” che viene perseguito “sulla base delle leggi esistenti”. “Invece della lotta contro la corruzione promessa dal presidente Xi – ha dichiarato Roseann Rife, dell’ organizzazione umanitaria Amnesty International – stiamo assistendo ad un attacco contro coloro che denunciano la corruzione”.
fonte: Beniamino Natale per Ansa