Ci sarebbero “imprevedibili rischi per la salute” nell’usare abbigliamento per bambini made in China, secondo la sezione taiwanese di Greenpeace. E’ la stessa organizzazione ambientalista a scriverlo in un comunicato, ripreso dalla stampa locale. Greenpeace ha infatti analizzato diversi capi di abbigliamento e calzature per bambini provenienti dalla Cina, prodotti principalmente a Zhili, nella provincia dello Zhejiang, e a Shishi, in quella del Fujian, riscontrando alti livelli di nonifenolo etossilato, sostanza utilizzata nella lavorazione dei tessuti, ma ritenuto molto nocivo. Già in passato, Greenpeace aveva denunciato la presenza in molti fiumi cinesi di grandi quantità di questa sostanza che provoca, tra l’altro, morte e alterazione del processo riproduttivo dei pesci. L’uso nelle lavorazioni tessili é vietato dall’Ue. In più del 90% dei capi analizzati a Taiwan, inoltre, sono stati trovati pericolosi residui di antomonio, un agente chimico velenoso usato anche negli estintori. I capi sono stati acquistati tra giugno e ottobre su alcune piattaforme web cinese disponibili anche per compratori di Taiwan.