Da madri surrogate a clienti. E’ questo il percorso inverso che sta avvenendo in Cina: destinazione prima per le madri surrogate che ora vede invece le cinesi cercare madri surrogate negli Usa. Secondo quanto riferisce un reportage del Global Times, sono sempre di più le coppie cinesi che fanno ricorso a questa pratica, utilizzando soprattutto donne americane. Una di queste coppie, dopo aver avuto in questo modo ben tre figli (una bambina nel 2010 e due anni dopo due gemelli), ha aperto persino una società di consulenza nel 2012 per aiutare i cinesi a mettersi in contatto con potenziali madri surrogate. In poco più di un anno la società di consulenza da loro aperta, la DiYi consulting, ha già gestito ben 78 casi. Secondo molti a spingere le coppie cinesi verso gli Stati Uniti è in primo luogo la possibilità che i figli, nascendo in America, acquistino la cittadinanza americana. Nascendo negli Usa, grazie al 14esimo emendamento, questi bambini concepiti in vitro saranno a tutti gli effetti cittadini americani e una volta cresciuti, al compimento del 21esimo anno di eta’, potranno chiedere una “green card”, il permesso di soggiorno temporaneo, anche per i genitori rimasti in Cina. Il fenomeno riguarda ovviamente i cinesi piu’ ricchi che possono permettersi di fare più figli, aggirando la legge del figlio unico, che affibbia multe salatissime a chi ha più di un erede. Sono soprattutto loro che desiderano dare alla loro prole natali statunitensi e che per questo si rivolgono ad agenzie specializzate. L’operazione puo’ costare circa 120 mila dollari. La Boston Based Circle Surrogacy, agenzia di uteri in affitto nell’omonima città, ha dichiarato di gestire circa 140 casi all’anno di maternità surrogate. Il 65 per cento di queste gravidanze programmate sono di clienti provenienti al di fuori degli Usa. La coordinatrice della Carlsbad, agenzia californiana, dove il 40 per cento dei clienti è cinese, ha riferito che i clienti chiedono di non utilizzare donatrici di ovuli alte e bionde. I clienti cinesi vogliono avere bambini euroasiatici, perché ritengono che un mix di razze possa renderli più belli e più sani. Queste agenzie mettono a disposizione anche lo screening genetico, per escludere patologie ereditarie.