”Un giorno il mio nome verrà riabilitato”. Scrive così, in una lettera indirizzata alla sua famiglia, Bo Xilai, l’ex potente leader del partito di Chongqing, mentre attende la sentenza del processo, che dovrebbe uscire domenica, che lo vede imputato per corruzione. Persone vicine a Bo hanno confermato che la lettera, circolata tra un ristretto gruppo e ripresa da alcuni organi di stampa come il South China Morning Post, è realmente stata scritta da lui. ”Aspetterò pazientemente in prigione – ha scritto Bo Xilai nella lettera – anche mio padre è stato diverse volte in carcere. Seguirò le sue orme”. Il padre di Bo Xilai, Bo Yibo, venne mandato in prigione almeno due volte dai nazionalisti prima che i comunisti salissero al potere nel 1949. Venne cacciato poi nel 1966, durante la rivoluzione culturale, per poi essere reintegrato solo alla fine del 1970. Molto longevo, morì nel 2007 a 98 anni. ”Mio padre e mia madre sono ormai morti – continua Bo nel suo scritto – ma i loro insegnamenti continuano ad accompagnarmi”. L’ex leader ha poi ringraziato i suoi familiari per il loro sostegno. ”In queste ore angoscianti – ha aggiunto – mi sono reso conto che il sangue non è acqua”. Infine Bo ha inviato un messaggio ai suoi due figli – Li Wangzhi, 35, nato dalla sua prima moglie, e Bo Kuangyi, meglio conosciuto come Bo Guagua, figlio della sua seconda moglie, Gu Kailai, la quale è in carcere per l’omicidio dell’uomo d’affari britannico, Neil Heywood. “Wangzhi e Kuangyi sono bravi ragazzi – ha scritto – vorrei che potessero prendere in consegna la tradizione della famiglia e raggiungere degli obiettivi. E spero che diventino buoni fratelli”. La sentenza contro Bo Xilai sarà pronunciata domenica mattina alle 10. Accusato di corruzione e appropriazione indebita, secondo gli analisti, potrebbe essere condannato almeno a 15 anni di carcere. Non è escluso che faccia ricorso contro la sentenza, che arriverà dopo il processo che si è celebrato per cinque giorni il 22 agosto scorso.
Lettera di Bo Xilai, mio nome sarà riabilitato
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