Il dissidente cinese Chen Guangcheng ha accusato la New York University, in un comunicato diffuso oggi, di aver messo fine alla sua borsa di studio cedendo alle ”forti e incessanti pressioni” esercitate dal governo di Pechino. La Nyu ha respinto l’accusa affermando che ”tutte le borse di studio hanno un termine” e che l’esaurimento di quella concessa al dissidente ”non a nulla a che vedere” con le pressioni del governo cinese. Chen, 41 anni, cieco fin da bambino per una malattia congenita, era scappato l’anno scorso dagli arresti domiciliari ai quali veniva tenuto illegalmente e si era rifugiato nell’ambasciata americana di Pechino. Dopo una difficile trattativa, gli era stato concesso di recarsi negli Usa con la moglie e i figli. Un portavoce della Nyu ha sostenuto che Chen ha avuto offerte da altre due universita’ americane. Chen e’ un avvocato autodidatta che si e’ battuto per i diritti civili nella sua provincia natale dello Shandong, nella Cina orientale. Il suo attivismo lo ha portato a scontare piu’ di tre anni di prigione.
fonte: ANSA