Cinese Shuanghui compra l’azienda di cibo americana Smithfield

La Cina si mangia gli hot dog americani. Con una maxi-operazione, la maggiore di un’azienda cinese negli Stati Uniti, Shuanghui International acquista l’americana Smithfield per 4,7 miliardi di dollari, una cifra che sale a 7,1 miliardi di dollari incluso il debito. L’operazione dovra’ essere approvata dalle autorita’, un processo che non si prevede in discesa, soprattutto dal punto di vista della sicurezza alimentare. Ma intanto i titoli Smithfield godono dei benefici dell’annuncio, e arrivano a salire fino al 28%. Le due societa’ descrivono la transazione come vittoria per tutti: Shuanghui potra’ infatti accedere al mercato americano e, soprattutto, avvalersi dell’alta reputazione di cui godono le aziende alimentari occidentali in termini di sicurezza. Il colosso cinese, infatti, e’ finito nel mirino delle critiche per carne contagiata con il virus dell’aviaria. Ma anche per Smithfield l’operazione presenta grandi chance, perche’ consente al gigante degli hot dog di entrare nel mercato cinese della carne, in forte crescita. Secondo l’accordo raggiunto, Shuanghui paghera’ 34 dollari per ogni azione Smithfield, con un premio del 31% rispetto alla chiusura di ieri. La partita non sembra pero’ chiusa: l’approvazione da parte delle autorita’ non e’ scontata e Smithfield lascia la porta aperta ad altri potenziali acquirenti. E proprio a fronte delle probabili difficolta’ regolatorie, Shuanghui e Smithfield hanno deciso di presentare volontariamente l’accordo al vaglio del comitato investimenti esteri americano. ”Riteniamo che l’operazione non sollevi timori dal punto di vista della sicurezza nazionale. Ritengo che il comitato valutera’ l’operazione positivamente, non negativamente”, afferma l’amministratore delegato di Smithfield, Larry Pope, sottolineando che l’azienda contattera’ i propri clienti nei prossimi giorni per valutare le loro reazioni all’operazione. Per allontanare i timori, Pope spiega come l’accordo ha come obiettivo quello di esportare la carne Smithfield in Cina e in Asia, non importare maiale cinese negli Usa. ”Non ci sara’ alcun impatto sulla gestione operativa in America. L’operazione e’ positiva per la nostra attivita’, per i nostri produttori e i nostri fornitori” aggiunge Pope. Fra i sostenitori dell’accordo c’e’ chi mette in evidenza il legame fra Goldman Sachs e Shuanghui. La banca d’affari americana ha una quota di circa il 5% nelle societa’ cinese: Goldman Sachs era infatti a capo della cordata di investitori che nell’aprile 2006 ha acquistato Shuanghui per 225 milioni di dollari.

fonte: ANSA

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