Presentata a Pechino la pagina web in italiano del prestigioso Museo Nazionale Cinese della capitale del paese del dragone. L’evento e’ stato organizzato dall’Ambasciata italiana a Pechino, dai vertici del museo e dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino nella sede di quest’ultimo ed e’ stato presentato dall’ambasciatore italiano Alberto Bradanini, dal vice direttore del museo Cheng Lusheng, e dal direttore dell’Iic Stefania Stafutti. La traduzione della pagina web in lingua italiana, realizzata dal museo in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, rappresentera’ un altro strumento di diffusione della lingua italiana tra la popolazione cinese, e si inquadra nello sforzo di conoscenza reciproca tra le due popolazioni che anima le attivita’ delle istituzioni italiane e cinesi. Il Museo Nazionale Cinese di Pechino, che ha recentemente ospitato le opere mirabili del rinascimento fiorentino a cura del Ministero per i beni culturali, e’ una tappa obbligata per i turisti, principalmente cinesi, che si recano nella capitale a visitare le collezioni di arte dell’edificio museale sito a piazza Tiananmen, in una posizione strategica tra la Citta’ Proibita, l’Assemblea Nazionale del Popolo e il Mausoleo di Mao. E’ la prima volta che un sito istituzionale cinese realizza una versione in italiano, segno della considerazione che i cinesi hanno dell’Italia come potenza culturale e dell’interesse ad instaurare con il nostro Paese un legame duraturo nel settore. ”Plaudo – ha dichiarato l’Ambasciatore Bradanini – a un’iniziativa sostenuta dall’Ambasciata, e resa possibile con il fattivo contributo dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, che facilitera’ la comprensione e la diffusione tra i cittadini italiani della cultura e dell’arte cinese, fungendo altresì da fattore di attrazione turistica dei nostri concittadini. Mi auguro che, analogamente a quanto realizzato dal Museo Nazionale Cinese, i nostri musei e le nostre istituzioni culturali possano in tempi rapidi dotarsi di tutti gli strumenti per presentare adeguatamente i loro tesori ai turisti cinesi, destinati ad aumentare in ragione del crescente richiamo che esercitano l’Italia e le sue innumerevoli attrazioni sulla popolazione cinese”.